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giovedì 30 novembre 2017

Recensione: "Il pasto dell’iguana" di Federico Maria Rivalta




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Il
Pasto 
dell'Iguana
di Federico Maria Rivalta
pagine 267
prezzo 9.99€
eBook 4.99€
Amazonpublishing
già disponibile
voto:
★★★★☆
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La serie di Riccardo Ranieri è composta da:
--
1. Un ristretto in tazza grande
2. Come tracce sulla sabbia
3. Il segno mancante
4. Passi di tango in riva al mare
5. Il pasto dell'Iguana


L’iguana è un animale a sangue freddo. Un sauro che si muove con felpata lentezza. Sebbene si nutra principalmente di ibiscus e basilico, nello stomaco di alcuni esemplari sono state rinvenute anche tracce di carne. 
Non è veloce ma possiede una grande capacità di mimetizzazione. Nelle zone dove la vegetazione è fitta può capitare di non vederla anche se si guarda proprio nella sua direzione. Ovviamente, sempre che non decida lei di avvicinarsi a voi. 
Ai giardinetti comunali ci sono la piccola Sonia con la mamma, un venditore di caldarroste, un uomo con un bambino e una suora. La mamma rivolge l’attenzione al cellulare per un attimo e quando risolleva lo sguardo la figlia è sparita. 
Che fine ha fatto Sonia? 
E gli altri cinque bambini scomparsi prima di lei? 
Un nuovo e delicato caso, diverso dal solito, per Riccardo Ranieri da poco diventato padre. Tra un pannolino messo male, una strigliata di Giulia, la sua compagna di sempre, e un’intuizione acciuffata all’ultimo secondo, il giornalista detective più geniale e maldestro d’Italia affronta il drammatico enigma con il cuore un po’ in mano e un po’ in gola. Al suo fianco un azzimato procuratore, un commissario fumantino e, naturalmente, i quattro zampe di famiglia: Mila e Ragù.

Considerazioni.
Non avevo ancora mai letto un romanzo di Federico Maria Rivalta, anche se sono a conoscenza del fatto che questo romanzo faccia parte di una serie che già da un po' di tempo si protrae narrando della vita di Riccardo Ranieri. Ho rimediato, anche senza recuperare i romanzi precedenti, leggendo "Il pasto dell’iguana". Vi dirò ... non posso che dirmi contenta di averlo fatto!

Come ci ho appena scritto, non avendo recuperato gli episodi precedenti di questa serie non sono in grado di dirvi quanto accade (per filo e per segno) precedentemente, ma posso dirvi che non ho sentito di aver perso qualcosa che mi impedisse di leggere il romanzo. Per cui posso dirvi che si legge bene anche senza troppi riferimenti a quanto è trascorso in nei romanzi che si collocano prima di questo.

Senza scendere nel particolare in relazione alla trama (credo sinceramente che sia una bella scoperta da fare in prima persona senza scendere nei dettagli e rovinarvi la sorpresa) ne "Il pasto dell’iguana" innanzitutto mi è piaciuto lo stile fresco, tranquillo e piacevolmente scorrevole del Rivalta, con il quale la storia passa da toni più seri a quelli più dolci ed anche ironici senza perdere di fluidità nell'incedere e nell'interesse nella storia. 

Un esempio? Provate a leggere questo passaggio, proprio all'inizio della storia:

 "Di me so tutto. Conosco pregi e difetti, vizi e virtù. Non è facile, sai?
     Non mi fraintendere. Non voglio dire che sia difficile conoscere sé stessi nell’accezione più comune del termine. La conoscenza alla quale mi riferisco è profonda, ancestrale. Arrivare ai livelli che ho sperimentato io richiede fatica, impegno e un coraggio ai limiti dell’incoscienza. È rischioso: non è facile scoprire alcuni aspetti personali senza perdere l’equilibrio. È un po’ come spostare ogni giorno la linea dell’orizzonte che hai davanti. Ogni giorno, fino a non distinguerla più.
     Quando un essere umano sarà stato capace di eliminare il proprio orizzonte avrà raggiunto la propria conoscenza.
     Conoscersi significa esplorare quei luoghi del nostro Io che prescindono dalle esperienze sensoriali.
     Conoscersi significa riuscire a controllare il proprio pensiero ed essere capaci di manipolare la propria morale.
     Ciò che è giusto è anche sbagliato. Dal punto che ho raggiunto non distinguo il bene dal male e comunque sarebbe un esercizio inutile e ipocrita. La mia stella polare non dipende dalle esperienze del passato ma, solo, dall'Io più profondo.
Non ho idea se tu sia in grado di capire o meno e, in fondo, poco importa.
     Ricordi le mie prime parole? “Io mi conosco, conosco i miei vizi e le mie virtù.”
     Ebbene: la mia prima virtù è che amo i bambini.
     Il mio peggior vizio è che, dopo averli amati, li uccido."
da "Il pasto dell’iguana" di Federico Maria Rivalta

Detto ciò, è un piacere leggere quanto scritto da questo autore poiché non solo la storia narra di una vicenda che intriga man mano che si procede nel racconto, ma il Rivalta è in grado di descrivere la quotidianità con una naturalezza ed una spontaneità disarmanti. Mi è molto piaciuto vedere come la famiglia Ranieri gestisce (o non gestisce) la vita ordinaria, che qualcuno potrebbe definire fin troppo ordinare come accadimenti, e la renda interessante agli del lettore, che impara ad apprezzare i momenti esilaranti.

Una parola va inoltre spesa non solo per commentare le ambientazioni e la descrizione delle situazioni in modo originale, ma è anche interessante notare come Federico Maria Rivalta abbia gestito in modo brillante, non banale ed utilizzando un ritmo preciso e ben collaudato i dialoghi (sempre frizzanti e belli proprio da leggere) e abbia saputo decisamente bene argomentare le tematiche, presentate e declinate in modo intelligente. 
Insomma, ho trovato  ne "Il pasto dell’iguana" una lettura promettente, fresca e sicuramente originale. Belle, ed anche molto, le copertine, che a mio parere hanno colto l'animo del romanzo senza rinunciare a dare quel bel colpo d'occhio che serve ad attirare l'attenzione di noi lettori.

In conclusione non posso che consigliare questa lettura a tutti coloro che amano le letture interessanti ma che abbiano quel qualcosa in più che le porti ad essere divorati! Questo romanzo è sicuramente tutto questo.



Federico Maria Rivalta 
E' nato a Milano il 24 maggio 1959. Risiede in Veneto, sui Colli Euganei, da circa 15 anni. Non fa il regista o lo sceneggiatore, non ha mai giocato a calcio in serie A, non è un giornalista né un politico, non è mai andato sui giornali per qualche malefatta e non è mai stato ospite in programmi televisivi con più di otto spettatori. Ciononostante, e al di là di ogni più rosea aspettativa, Federico Maria Rivalta ha pubblicato per Amazon Publishing Un ristretto in tazza grande, Come tracce sulla sabbia, Il segno mancante e Passi di tango in riva al mare, raggiungendo puntualmente la vetta delle classifiche di vendita di Amazon solo sulla scorta del gradimento dei lettori.
mercoledì 29 novembre 2017

Recensione: "La Dea Scorpione" di A.J.Flamel



Un delitto inspiegabile, un intrigo internazionale nella Roma di Traiano. 
La vita del pretore ed eroe di guerra Gaio Ticio Massimo
 è a rischio e con essa il destino dell'Impero.


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La Dea
Scorpione
di A.J. Flamel
pagine 240
prezzo 14€
eBook 3.99€
Gainsworth Editore
già disponibile
voto:
★★★★☆
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Alessandria d'Egitto, 112 dopo Cristo. 
Il ritrovamento del corpo senza testa del governatore romano Servio Simile spinge l'imperatore Traiano a inviare con urgenza dall'Urbe il suo fidato amico e compagno d'armi Gaio Ticio Massimo. 
Mentre l'Egitto centrale brucia nella rivolta, nell'oscurità dei vicoli di Alessandria esseri soprannaturali compiono la loro sanguinaria vendetta. 
Per liberare il fido Sosia dai contrabbandieri che lo hanno rapito, Massimo e il centurione Decio si imbarcheranno, in compagnia di una donna bellissima e misteriosa, in un viaggio sul Nilo che li porterà verso la guerra. 
Una nuova ed emozionante avventura che travalica i limiti del tempo, segnata dall'ombra della Dea Scorpione e dall'aroma del silfio, la spezia del deserto. 


 


Considerazioni.
Non avevo ancora potuto leggere un romanzo di Flamel, non perché non mi piacesse la storia dell'Antico Egitto, ma semplicemente non mi era ancora mai capitata occasione di leggere un romanzo di questo autore, che ora posso considerare davvero molto valido.

La trama di per sè è abbastanza sempre e lineare. Il protagonista della storia, Gaio Ticio Massimo, un amico e compagno d'armi di dell'imperatore Traiano, a seguito dell'assassinio di un governatore romano, viene inviato da quest'ultimo in Egitto, ad Alessandria. Una volta arrivato nell'Egitto del 112 dopo Cristo, Massimo trova però un paese che letteralmente brucia tra rivolte e sommosse, dove si trova a cercare di liberare il fidato amico Sosia dai contrabbandieri. Proprio per liberare quest'ultimo dovrà imbarcarsi in un'impresa che lo porterà ad un viaggio sul Nilo verso il cuore della guerra nonché ad incontrare personaggi importanti e particolari che segneranno la sua esistenza.

Sin dal prologo comprendiamo in quale misura Flamel voglia coinvolgerci in un giallo/avventuroso che ci riporta indietro di secoli, regalando al lettore la promessa di un viaggio non solo in un clima di tensione e di mistero, ma anche storicamente evocativo, basato su riferimenti storici che si intersecano bene con la  storia di finzione elaborata e si trovi ad essa profondamente intrecciata. Provare per credere, leggete il prologo:

Chiamatemi Tenebra. 
Il nome che fu di mia madre, prima che la uccidessi, e che fu della madre di mia madre, prima che la figlia prediletta, in una notte di tempesta del deserto, ponesse fine alla sua esistenza terrena. 
Il seme della Notte ha ingravidato il ventre che mi ha generata, il nero veleno degli scorpioni è il cibo che mi ha cresciuta. Esisto perché esiste la Luce, senza di me il mondo sarebbe un solo accecante bagliore. Sono la materia che definisce la realtà, il segno che contorna le cose. Sono il nero inchiostro sulla pagina candida, la parola che contiene e che svela i Misteri. Senza di me la Tradizione non sarebbe che un foglio bianco. 
Gli uomini di questa scura terra mi chiamano Selkis, e mi venerano come la Dea Scorpione. Ho scelto tra di loro due servitori, uomo e donna, i più forti e spietati, e li ho resi potenti come dei: Am-Swyt, il Divoratore di Anime, e Menhit, la Smembratrice. Ho affidato loro il compito di vigilare perché nessuno alteri la Tradizione delle Tenebre. Di notte si aggirano nelle città e nei villaggi, nere ombre alla ricerca dei miei nemici, che distruggono senza […]”
 Passi di: A.J.Flamel. “La Dea Scorpione”. 


Comprenderete ora in che modo spire avvolgenti di leggenda, di storia si mescolino all'avventura pronta ad essere inseguita ad ogni angolo, ma anche di magnetico e vibrante intrigo che vi condurranno in un tempo che non è più per intrattenervi con una storia decisamente interessante e ben strutturata, che procede dapprima lentamente, per legarvi con fili di sospetto alla storia per poi inchiodarvi sino all'ultima pagina ad una trama che davvero non immaginereste così piacevole. 

Devo dire che sebbene (per questo motivo, essenzialmente, non ho dato cinque stelle) il mistero ad un certo punto molli un po' ed in alcune parti il racconto si protraesse meno velocemente, sia lo stile che la trama intessuta da Flamel mi hanno decisamente conquistato e posso dire con una certa sicurezza che tutto coloro che hanno amato storie amabientate nell'Antico Egitto o anche nell'Antica Roma, come ad esempio quelli scritti da Christian Jacq, Elizabeth Peters, Robert Harris, Paul Harding, ecc... non potranno non apprezzare questo autore che con tanto entusiasmo porta sulla carta un'idea davvero molto buona e proprio appassionante.

Consigliato ovviamente a tutti gli amanti dell'avventura e della storia. Promosso!!!







Arthur James Flamel 
E' nato nel 1955 e si occupa di elettronica avanzata e sistemi informatici. "Il Trono dei Serpenti" è la sua prima opera di narrativa, in cui coniuga la sua passione per la letteratura investigativa e d'azione, con i passati studi sull'antichità greca e romana.


martedì 28 novembre 2017

Recensione: "Buonanotte a chi non c'è" di Angela White


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Buonanotte
a ci non c'è
di Angela White
pagine 294
prezzo 9.99€
eBook 3.99€
AmazonPublishing
disponibile dal 23 novembre
voto:
★★★★
Molto bello!
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Due ali d’angelo tatuate sulla schiena e un inseparabile violino. Nicholas e le sue passioni contrastanti troveranno pace tra le braccia di Alice? 
Nicholas Payne è uno dei più grandi violinisti di sempre quando, all’apice del successo, qualcosa nella sua vita va storto. Le sue grandi ali d’angelo, tatuate sulla schiena, sembrano non riuscire a sostenerlo nel suo volo. A ventisei anni, Nicholas decide quindi di cambiare vita, suonando Rumpelstiltskin, il suo Stradivari, per le strade di Londra. 
Ed è nella capitale inglese che Alice lo ritrova, attratta da un’incantevole melodia alla fermata della metro. È proprio lui: il ragazzo che anni prima aveva conosciuto a New York, in occasione delle seconde nozze dei rispettivi genitori e del quale si era innamorata in maniera tanto maldestra quanto indimenticabile. 
Alice, che ora è diventata una chineur, un’esperta collezionista di oggetti di valore, sa riconoscere le virtù nascoste nelle persone, soprattutto in quel giovane bellissimo e dannato per il quale il suo cuore batte ancora. 
Chissà se la sua tenacia basterà a risollevare l’angelo caduto, affinché torni a volare in alto sulle note del suo Rumpelstiltskin...






Considerazioni.
Una volta ho letto che la musica è un'amante appassionata, seducente, totalizzante e incredibilmente possessiva. Dopo aver letto questo romanzo sono ancora più convinta che questo sia vero. Ma sono anche convinta che ci sia qualcosa di più forte, in grado di contrastarla.

La White, che debutta con la Amazonpublishing proprio con questo romanzo, mi ha saputo coinvolgere e appassionare con la storia d'amore non solo di uomo verso una donna e viceversa, ma anche per un uomo (con un passato difficile tanto da vivere che da raccontare) che vive per la musica, amore - questo - creduto unico e assoluto sino a quando non ne scopre un altro, di altro genere, questa volta a doppio senso.

La vicenda si snoda tra un presente che vede riavvicinarsi due persone che non si vedono da un pezzo ed un passato in cui questi ultimi s'incontrano per la prima volta in età adolescenziale. Nel passato lei è una ragazzina di nome Alice, la quale vive la separazione dei genitori con un certo dolore, che riesce a stento ad esternare per non soffocare, a seguito della quale deve trasferirsi con la madre in America. Qui, oltre a conoscere una nuova nostalgia di casa (e del padre), il dolore di un cambiamento e il disorientamento per una vita completamente diversa da quella che conosceva, conosce anche Nicholas, uno dei figli del nuovo compagno della madre. Nicholas è un ragazzo che ci appare sin da subito come "peculiare": un adolescente con capelli forse troppo lunghi, un corpo che aspetta di sbocciare, ma una mente sveglia ed uno sguardo più che mai risoluto a raggiungere gli scopi che l'animo e il cuore gli propongono. Appare subito evidente che Nicholas sia quello forte tra i due: dove infatti Alice risulta timida ed insicura, Nicholas si palesa come quello più esperto, quello con più padronanza di sé e per questo anche più saccente nell'imporsi. Vuoi che non vuoi Alice si sente dapprima attratta e poi innamorata di Nicholas, della sua passione per la musica e della sua persona. In poco tempo Alice e Nicholas trovano l'uno nell'altra la compagnia che cercavano, la comprensione che altrimenti non avrebbero potuto avere perché vivevano una vita che con problemi familiari che andavano dall'anaffettività all'incomprensione. La reciproca compagnia calma i demoni e colma il vuoto che sentono dentro.
Ma poi si perdono e le loro strade si separano ... per poi incontrarsi solo diversi anni più tardi e a posizioni invertite.

Lasciati i quindici (per Alice) e sedici (per Nicholas) anni, i due hanno avuto modo di crescere e diventare adulti, compiere decisioni che li hanno cambiati e perdere quell'innocenza che li aveva caratterizzati nella loro gioventù. Alice finalmente ha trovato la sua strada lavorando tra i rari oggetti d'arte che tanto ama e Nicholas, pur continuando a avere dei capelli troppo lunghi, è un uomo ormai segnato dal tempo e dalle esperienze (anche rovinose) alla ricerca di se stesso.

I due s'incontrano nuovamente e la passione mai sopita riaffiora più forte ed intensa che mai, travolgendo i due, le loro questioni lavorative, il loro passato ed il loro presente in un groviglio di sentimenti e di emozioni che danno un senso di completezza ad entrambi, ma che li rende migliori e che permette ad Alice e a Nicholas di ricostruirsi una vita più stabile, mantenendo come filo conduttore delle loro esistenze l'amata musica.
Si, perché la musica è l'altra protagonista della storia. Certo non parla, non agisce o si muove, ma è la forza che tutto smuove, che spinge i due protagonisti a cercare quello che desiderano, come nel caso di Nicholas, il quale conoscendo Alice trova quel tassello mancante nella sua vita, pur non sapendo come conquistarlo però.

Ottima inoltre la ricerca, che non si vede ma c'è, dell'autrice, la quale ha studiato i protagonisti con cui cura ed amore e li ha trasposti sulla carta con tanta voglia di comunicare l'esistenza dell'amore grande e incondizionato con tanta tenerezza e affetto, si percepisce chiaramente. E devo fare un altro plauso alla White per lo stile, perché è davvero davvero buono, coinvolgente, piacevole ed appassionante. Non c'è dubbio che la White ci sappia fare non solo con la creazione degli ambienti e delle atmosfere, ma anche e soprattutto di Alice e Nicholas, che sono l'uno l'opposto dell'altro, caratterizzandoli in modo profondo e credibile, senza sbavature nei dialoghi o snaturandoli per arrivare ad un finale forzatamente romantico.

"Buonanotte a ci non c'è" è la storia di una ricerca, di una conquista, di un volere che diventa potere e della voglia di riscattare se stessi con la forza d'animo e la passione nel cuore, quella che ti spinge a fare - e poter - fare davvero i salti mortali per conquistare quello che desideri, anche se sembra apparentemente impossibile ottenerlo. Ed è un messaggio davvero bellissimo.

Come vi dicevo all'inizio la passione può essere un'amante egoista e portare molto lontano coloro che si legano a lei, ma se si ha volontà e amore per qualcosa di molto più importante, come un amore a doppio senso, ricambiato, che dona oltre che a pretendere, è un tesoro prezioso che deve essere assolutamente conquistato e conservato.



Consigliatissimo!!!







Angela White 
E' nata e vive in una città che si affaccia sul mare. Ama il sole, la luna, la pioggia, i profumi, gli scogli, la sabbia, le luci di Natale, i cristalli, i fiori e il teatro. Vive di numeri e scrive di emozioni. Per lei iniziare un nuovo romanzo è come innamorarsi. Come Lorena Bianchi ha pubblicato Il profumo dell’oro (Rizzoli, 2016). Come Angela White ha pubblicato, per I Romanzi Mondadori, i cinque romance medievali che compongono la serie “Le profezie della strega scalza” (Il castello dei sogni; Di ghiaccio e d’oro; La rosa del drago; La luna dei desideri; Cuore di ghiaccio) e il paranormale Qualcosa di stregato, tutti reperibili su Amazon. Sui social si possono trovare le ultime notizie sulle sue pubblicazioni.


lunedì 27 novembre 2017

Recensione: "L'Assassino. L'ultima Caccia" di Robin Hobb

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L'Assassino 
L'ultima Caccia
di Robin Hobb
pagine 832
prezzo 24.50€
ebook 9.90€
Sperling Kupfer
disponibile dal 3 ottobre
voto:
★★★★
Bellissimo!
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La Saga di FitzChevalier è composta da:
--.--
a. Trilogia dei Lungavista: 
1. L'apprendista assassino 
2. L'assassino di corte 
3. Il viaggio dell'assassino 
--o--
b. Trilogia dell'Uomo Ambrato: 
1. Il risveglio dell'assassino 
2. La furia dell'assassino 
3. Il destino dell'assassino
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c. Trilogia Fitz and the Fool:
1. Fool's Assassin - L'assassino. Il ritorno
2. Fool's Quest - L'assassino. La Vendetta
3. Assassin’s Fate - L'ultima Caccia

FitzChevalier aveva giurato a se stesso che mai più avrebbe prestato il braccio agli intrighi di corte, mai più avrebbe vestito i panni dell'assassino. 
Ma tutto è cambiato quando la sua bambina, la figlia più amata, Ape, è stata rapita dai Servi, che mirano a manipolare il futuro per accumulare ricchezze e potere. Credendola ormai morta, Fitz parte con l'amico più fidato, il Matto, per avere vendetta. 
Attraverseranno mezzo mondo, fino alle terre che lo stesso Matto si era ripromesso di non vedere mai più: l'inferno da cui era riuscito a fuggire. Ne porta ancora le ferite sul corpo, ma la sua forza non ne è stata scalfita. 
E Fitz non avrà più il vigore della gioventù, ma la sua destrezza con le lame, i veleni e la magia è ineguagliabile e letale. La loro missione è chiara: nessuna pietà, affinché nessun avversario possa rivedere l'alba. Sarà un viaggio di vendetta, ma anche di profonda trasformazione e rivelazioni mozzafiato. 
Nulla sarà più come prima, al termine di questa nuova avventura: l'atto finale della trilogia de L'assassino, un romanzo di insuperabile maestria, destinato a restare uno dei capolavori assoluti del genere fantasy.

...o. Le Cover dei romanzi della Trilogia .o...

Il Secondo, il Primo e il Terzo romanzo della Trilogia.


Considerazioni.
Dire che sono entusiasta dei libri della Hobb è un eufemismo. Non solo ha saputo farmi divertire, arrabbiare, commuovere e gioire, ma mi ha anche coinvolto senza sforzo - e con un'abilità non comune - in nuovi mondi e in trame decisamente ben intrecciate e narrate.
Dico questo con ammirazione, ma questa volta anche con un certo rammarico, certo, perché so che purtroppo questa, anche se degna, è la conclusione della nuova trilogia dedicata a FitzChevalier e al mondo epico in cui si muove.


"Questa è la nostra ultima caccia, vecchio lupo. 
E come abbiamo sempre fatto, ci andiamo insieme."
 "L'Assassino. L'ultima Caccia!" di Robin Hobb


Non so dove precisamente mi condurrà questa recensione, sto scrivendo di getto, pensando a quante cose potrei e dovrei dire di questa storia, magari per coinvolgere ancora una volta i vecchi estimatori di questo genere, o magari per conquistare qualche nuovo affezionato lettore, ma non so bene dove cominciare. Ho impresse, troppo vivide e oneste, nella mente le ultime immagini che mi ha regalato la Hobb, ho troppo freschi nel cuore i sentimenti a cui quest'ultima mi ha condotto e non sono del tutto sicura che riuscirò a fare una recensione oggettiva e lucida su quest'opera. Ma comunque questa possa riuscire in ultimo, sappiate che mi è scoppiato il cuore per i sentimenti a cui mi ha condotto. E ne sono più che mai, se non felice, decisamente appagata.

Prima di tutto lasciatemi dire che questo romanzo, come anche gli altri, mi ha portato ancora una volta nel mondo di FitzChevalier, ovvero un uomo stoico, forte e determinato che seppur immerso nelle paludi scure e torbide dell'infelicità, dell'ingiustizia e della tragica disgrazia pronta a colpire ad ogni angolo, è sempre riuscito a combattere risolutamente e con profonda solerzia e caparbietà gli ostacoli che si paravano sul cammino. E' un uomo che ho sempre ammirato, sin dal primo titolo che ho letto, per il fatto di saper rispondere alle avversità combattendo non solamente da un punto di vista fisico, ma anche umanamente, mettendo in discussione la sua persona, nonché le sue azioni, soffrendo come un cane quando necessario, senza vergognarsi di mettersi in ginocchio e piegarsi al dolore assordante e inaccettabile. FitzChevalier non è un eroe dalla fulgida armatura, ma un uomo che deve lottare contro le sventure su cui inciampa rovinosamente a causa del destino e degli uomini certo, ma anche proprio a causa delle sue scelte (non è esattamente uno stinco di santo e di cavolate e scelte sbagliate non se ne è fatto mancare di certo). Inoltre Fitz è ormai un uomo in declino, a causa dell'età che avanza che lo rende più che mai fragile ed attaccabile, ormai privo del vigore della gioventù. Ma Fitz è animato ancora una volta da un fuoco che non vuole e non può estinguersi, ovvero una vendetta che non conosce pietà o perdono.  

Ne "L'Assassino. L'ultima Caccia" la vicenda ha inizio, come sempre, in modo molto pacato - rasentando la lentezza di cui i detrattori della Hobb amano tanto lamentarsi non capendone la poesia e la meraviglia - proseguendo intrecciando con sentimento e profondità le relazioni interpersonali dei personaggi (innegabile elemento fondante di questa saga) e descrivendo con bravura e coinvolgimento il caos che alberga e governa la mente ed il cuore di Fitz. Da un certo momento in poi è stato impossibile smettere di leggere quanto accadeva. Impossibile mettere a tacere le parole della Hobb e la mente di Fitz. 
Sono stata sbalordita da come in questo ultimo volume la Hobb abbia potuto/voluto intrecciare così saldamente e con tale complessità i fili di una trama che sembravano essere a tratti fin troppo semplici all'inizio, non mi sono resa conto, se non a qualche passo dalla fine, che la storia sarebbe divenuta tanto articolata e ricca. Si comprende in modo palese che l'autrice voleva chiudere il cerchio, con tutti i vari fili narrativi che aveva lasciato in sospeso precedentemente, ma si percepisce anche la  necessità di non tranciare via alcuni fili narrativi che potrebbero eventualmente continuare e vivere andando avanti. E questo ha reso la lettura ancora più interessante. 

Purtroppo non c'è un finale dolce e romantico ad attenderci alla fine della fiera, ma una conclusione che lascia un gusto agrodolce, come può esserlo più o meno una pugnalata, che ricorda e riporta all'inizio dell'intera storia, prima di congedarsi dai noi. 
Ma non è un finale irrispettoso o affrettato. Tutt'altro. E' un finale che per spiegarsi in tutto il suo fulgore guarda al complesso dell'intera opera, ed in rispetto della natura del personaggio, della sua natura contraddittoria ed ambivalente, la Hobb, con una coerenza che spinge alle lacrime, riesce a creare un inizio, un proseguo e un finale perfetto. Doloroso, pungente e amaro, ma perfetto.
Confesso di non essere stata preparata alla conclusione ... ho percepito qualcosa ad un certo punto, ho avuto un sentore di pericolo, ma non pensavo che la Hobb avesse pensato ad un finale tanto intenso, doloroso ed indimenticabile. Non lo scorderete, questo è sicuro, quanto è sicuro che tornerete per giorni a riprendere in mano questo volume per capire meglio certi dettagli, per riportare alla mente quanto è successo, per capire meglio il perché e il per come di certi avvenimenti che ormai sono stati scritti e non possono più essere modificati.

Vorrei avere più parole, parole che grondassero più intensità, bellezza e commozione per quello che è stata questa saga, ma quello che davvero importa è che merita di essere letta. Tanto. Sappiate che nonostante l'uso imperfetto di queste mie parole c'è davvero un rispetto profondo per il lavoro della Hobb, e un'ammirazione che travalica le definizioni per questi personaggi e queste vicende, perché quest'ultima ha scritto un'opera che resterà nel tempo per la creazione di un personaggio bellissimo, complesso e affascinante e per una scrittura capace di rapirti e portarti in un mondo lontano intriso di complessità e umanità. 

Per il momento ringrazio con profondo affetto la Hobb per aver creato il Regno dei Sei Ducati e i personaggi come Fitz, Tom, Keppet, Changer e il Matto, Lord Golden, Amber, Amato. Arrivederci!




Robin Hobb 
(pseudonimo di Margaret Astrid Lindholm Ogden) è nata in California nel 1952 ma è cresciuta in Alaska, dove ha imparato ad allevare un cucciolo di lupo, scuoiare un alce e sopravvivere nelle terre estreme: abilità che le sono tornate molto utili quando ha sposato un uomo che dedicava metà dell'anno alla pesca al salmone. Mentre cresceva quattro figli, mandava avanti una piccola fattoria e distribuiva la posta nella sua remota comunità, Hobb ha iniziato a scrivere racconti e romanzi che hanno fatto di lei un'autrice tradotta in tutto il mondo. Ora vive a Tacoma, nello Stato di Washington.
Insieme a George R.R. Martin, è una delle firme più amate del fantasy contemporaneo e ha vinto i premi più importanti riservati a questo genere: l'Hugo Award, il Locus Award, il Nebula Award, il British Fantasy Society Best Novel Award e il Dutch Elf Fantasy Award. I suoi romanzi, bestseller da milioni di copie, compaiono regolarmente nelle classifiche dei libri più venduti negli USA, in Gran Bretagna, Francia e Germania.
domenica 26 novembre 2017

Nuove uscite ... tra fantasy e mistery.




Il 2 novembre, quasi in sordina, è arrivato in Italia il primo episodio di una trilogia che in America è sbarcata anche in televisione, con una serie tv. La serie in questione è Midnight, Texas, la trilogia che vede come protagonista un giovane medium, Manfred Bernardo - con la capacità di vedere/comunicare con i defunti - il quale decide di trasferirsi tanto piccola, quanto remota cittadina di Midnight, in Texas. Sebbene Midnight non sembri avere molto da offrire, visto che ha giusto una stazione di servizio, un monte dei pegni e una manciata di case, Manfred scoprirà ben presto che Midnight nasconde un lato profondamente dark e spaventoso, con vampiri, angeli e altre creature paranormali, che vivono apparentemente in modo pacifico, ma che devono comunque difendersi dal mondo esterno e da una entità che ha davvero poco di serafico e innocuo!


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Midnight 
Texas 
La città della notte 
di Charlaine Harris
Prezzo 18,00 €
Pagine 320
 Tre60
già disponibile
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La serie "Midnight, Texas" è composta così:

1. Midnight Crossroad - Midnight, Texas. La città della notte.
2.Day Shift - ancora inedito
3.Night Shift - ancora inedito


Midnight, Texas 

A Midnight, in Texas, niente è come sembra. Protetto da un’apparente normalità, infatti, nella cittadina vive un gruppo di persone che altrove sarebbe considerato perlomeno strano. 
Invece, lì, nessuno si stupisce se il reverendo Sheehan passa il suo tempo nel cimitero, a benedire le tombe degli animali; se l’imponente Fiji dice di essere una strega (buona); se il prestante Bobo Winthrop afferma di vedere il futuro; se il pallidissimo Lemuel esce soltanto di notte… 
Eppure anche i singolari abitanti di Midnight si sconvolgono quando, in riva al fiume, viene scoperto il cadavere di una donna. 
C’entra forse il nuovo arrivato, Manfred Bernardo, un sensitivo assai insicuro del proprio talento? Oppure quel delitto è legato a qualcosa che è avvenuto molto tempo fa? E perché le indagini della polizia suscitano tanta preoccupazione? Quali segreti potrebbero rivelare? Starà agli abitanti di Midnight scoprirlo. 
Ma, per farlo, dovranno unire le proprie forze contro un unico, terribile nemico…


...o. La serie TV ed il Trailer  .o...

Ed ecco dopo True Blood, approda in TV - almeno negli USA, da noi non è ancora dato sapere - una nuova serie creata dalla mente della Harris, che in quanto a paranormale è una fucina di idee, la quale puntando nuovamente su una trama che mescola mistero e vampiri/streghe/ecc... ci porta in una cittadina misteriosa tutta da scoprire!






Charlaine Harris
Autrice amatissima, con più di cinque milioni di copie vendute, Charlaine Harris ha raggiunto il successo mondiale grazie ai romanzi che hanno come protagonista Sookie Stackhouse e che hanno ispirato la serie televisiva True Blood, trasmessa in ben 31 Paesi. Anche i romanzi di Midnight, Texas sono approdati alla televisione con una serie trasmessa dalla NBC.
sabato 25 novembre 2017

Recensione: "Lucenera" di Barbara Baldi

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Lucenera
di Barbara Baldi
pagine 120 circa
prezzo 20,00€
ma fino al 31/12 17€ 
sconto e spese di spedizione gratuite sul sito
Oblomov Edizioni
già disponibile
voto:
★★★★
STUPENDO!
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Il tempo scorre nella Contea di Nottinghamshire, le stagioni si inseguono, anche quelle della vita. Con la morte della Contessa, Clara eredita l'intera tenuta e la sorella, contrariata, il patrimonio in denaro. Le sorelle si separano.  
Clara abbandona gli abiti signorili per indossare quelli da lavoro, decisa a risollevare le sorti della tenuta che cade in un drammatico declino. Nonostante i sacrifici è costretta a vendere, congedare la servitù, e abbandonare dolorosamente la tenuta e il clavincebalo, sua grande passione. Cambia nome e si fa serva presso un'importante famiglia di nobili; lavora sodo, ha bisogno di denaro per poter tornare di nuovo a Flintham Hall, un giorno.  
Quel giorno arriva, Clara torna e nel mucchio di lettere accumulate nel tempo, scorge una lettera della Royal Academy of Music di Londra. Un messaggio che Clara non sperava più di ricevere ora è tra le sue mani.  
Lo sguardo di Clara, ora, va oltre il cancello della tenuta.


Considerazioni.
Dopo aver lottato non poco con Blogger, che in questi giorni mi sta remando decisamente contro, riesco finalmente a consigliarvi uno dei racconti illustrati/fumetti più belli del 2017. Lo dico con un certo entusiasmo e assoluta convinzione.

Qualche settimana fa, infatti, ho visto la copertina di questo romanzo e me ne sono subito innamorata, leggendo poi la trama della storia sono decisamente stata rapita e quindi convinta a leggerla.

La storia ci immerge sin da subito - grazie a delle bellissime quanto evocative illustrazioni della stessa Baldi che valgono da sole all'acquisto dell'opera - nella profonda campagna inglese, precisamente nel Nottinghamshire del 1850,  nella tenuta di campagna di Flintham Hall.
In questa grande casa cupa e sperduta tra i boschi e la neve è appena morta Mary Adelaide contessa di Sutherland, unica parente delle giovani Olivia e Clara, le quali si trovano a doversi occupare di loro stesse, ormai sole al mondo. Presto scopriamo che è a Clara che viene lasciata la tenuta - lei è creduta dall'anziana parente l'unica in grado di risollevare le sorti della casa - nonché gli amati cani, mentre ad Olivia (creduta dalla nonna la più indipendente delle due) viene lasciato l'equivalente in denaro. Olivia, però, credendo che la nonna avrebbe lasciato la casa ad entrambe, e sentendosi ormai un'estranea, decide di lasciare immediatamente Flintham Hall e la sorella senza nemmeno attendere il funerale della nonna.
Non rimanendo altro da fare, Clara si mette al lavoro per ridare alla villa gli antichi fasti, ma essendo la tenuta ormai troppo vecchia e la sua situazione disastrosa, a Clara non rimane che vendere e cercare lavoro - sotto falso nome - presso una famiglia, con la speranza di ritornare un giorno a riprendere possesso della casa appartenuta alla sua famiglia. 

"Lucenera" è sostanzialmente un viaggio, quello di Clara, per ritornare ad abitare nella casa che le appartiene di diritto, per riconquistarla, perché l'ha dovuta per forza lasciare. Non sarà un viaggio facile per la protagonista in questione, perché non solo dovrà preoccuparsi costantemente delle sua situazione economica, ed anche per quella della servitù che ha dovuto rimandare a casa senza un lavoro, ma è anche un viaggio di formazione e crescita quello che l'attende oltre i cancelli di Flintham Hall, inaspettato e tortuoso che le insegnerà a conquistare le cose le stanno a cuore, a combattere, a rinunciare, a sudare, a sacrificare per esse. 

Sono stata felice di scoprire questo libro per due ragioni. La prima riguarda il disegno e l'uso del colore - che sono anche la cosa che colpisce immediatamente l'occhio del lettore - i quali riescono a creare atmosfere giuste per le situazioni che ricorrono nella vicenda, a delineare e riflettere i sentimenti dei personaggi in maniera incredibilmente vivida, e soprattutto rapiscono per l'uso della luce e delle ombre, per le sfumature ed i dettagli. Ancora ora ogni tanto lo riprendo anche solo per vederne i disegni e la coloritura. Non ho davvero parole per descrivervi come la Baldi abbia colto la natura inglese, le sue intemperie, Clara e la sua disperazione e la sua impotenza iniziale. Sublime davvero.
La seconda ragione per cui sono stata felice, è che "Lucenera" non è solo un'opera che intrattiene con bellezza, grazie e garbo a livello visivo, ma è anche un'opera di sostanza, che induce a riflettere su argomenti importanti come la perdita, il dolore, la solitudine, la fatica, la sofferenza, ma anche la gioia della riconquista, la soddisfazione e l'innegabile senso di pienezza che fa brillare i cuori. Questa è una storia in cui ci si sente avvolti, coinvolti e per cui si partecipaci emotivamente, Clara diventa un'anima solitaria per cui si vuole un lieto fine, un riscatto e una bella evoluzione più in generale.  

Posso dire senza ombra di dubbio che "Lucenera" sia una lettura intensa, avvolgente ed efficace, tanto che appena terminata di leggere l'ultima pagina di questa storia l'ho voluta ricominciare, nuovamente analizzare e vivere, immergendomi ancora nelle spire delle sue coloriture, dei suoi sentimenti e dello stile pulito e coinvolgente della Baldi. 

Assolutamente da leggere: compratelo, regalatevelo o regalatelo come dono per Natale, un regalo perfetto per ogni gusto letterario!




...o. Il Booktrailer .o...






 Barbara Baldi
Barbara Baldi, celebre illustratrice e colorista, ha al suo attivo numerose pubblicazioni per il mercato italiano, americano e francese, tra le quali ricordiamo Sky Doll e Monster Allergy. Alterna alla sua attività nel mondo editoriale l'altra sua grande passione: il cinema. Per la Rainbow CGI lavora come color key artist per il film "Winx 2". Attualmente è inoltre illustratrice e colorista per diverse case editrici, tra le quali Pixar, Disney, Marvel, Eli Edizioni, DeAgostini e tante altre.  Lucenera è la sua opera prima nel campo del graphic novel. E c'è chi grida già al capolavoro.
giovedì 23 novembre 2017

Recensione: "Il problema dei tre corpi" di Cixin Liu




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Il 
Problema
dei tre corpi
di Cixin Liu 
pagine 376
prezzo 14€
ebook 7.99€
Mondadori
già disponibile
voto:
★★★☆☆
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La trilogia "Remembrance of Earth’s Past" è composta da:

 1.  The Three-Body Problem - Il problema dei tre corpi
2. The Dark Forest - ancora inedito
3.  Death’s End - ancora inedito


Nella Cina della Rivoluzione culturale, un progetto militare segreto invia segnali nello spazio cercando di contattare intelligenze aliene. 
E ci riesce: il messaggio viene captato però dal pianeta sbagliato, Trisolaris, l’unico superstite di un sistema orbitante attorno a tre soli, dominato da forze gravitazionali caotiche e imprevedibili, che hanno già arso undici mondi. È quello che i fisici chiamano “problema dei tre corpi”, e i trisolariani sanno che anche il loro destino, prima o poi, sarà di sprofondare nella superficie rovente di uno dei soli. A meno di non trovare una nuova casa. 
Un pianeta abitabile, proprio come il nostro. 
Trisolaris pianifica quindi un’invasione della Terra. 
Sul Pianeta azzurro, nel frattempo, l’umanità si divide: come accogliere i visitatori dallo spazio? Combattere gli invasori o aiutarli a far piazza pulita di un mondo irrimediabilmente corrotto?



Considerazioni.
Vincitore del Premio Hugo nel 2015 - nonché prima opera tradotta ad aggiudicarsi questo premio - "Il problema dei tre corpi" è un romanzo che si è rivelato essere piuttosto complesso, interessante ma non privo di pecche.

Spiegarvi la trama di questo romanzo non sarà semplice, ma ci provo, cercate di non perdere il filo 😊😉. Innanzitutto è bene dire che la storia narrata in questo romanzo si svolge su due archi temporali ben definiti: uno è collocato durante la rivoluzione temporale di Mao, dove incontriamo una giovane e brillante astrofisica di nome Ye (vi prego non fatemi scrivere il cognome perché non sono riuscita a impararlo in tutto l'arco del romanzo) la quale assiste alla morte del padre durante una sessione di pubblica umiliazione, a seguito della quale verrà ella stessa trasferita in un campo di lavoro. Non potendo reprimere la sua sete di conoscenza, però, anche qui verrà trovata in possesso di un libro non approvato dal regime dittatoriale che governa il paese, ma anziché subire un'ulteriore condanna, Ye verrà reclutata ufficialmente dal Red Coast Base cinese, il quale si occupa di stabilire contatti con le civiltà aliene.

Parallelamente a questa storia, "Il problema dei tre corpi", apre un ulteriore arco temporale in quel dei nostri giorni, dove incontriamo un certo Wang, il quale è un ingegnere esperto in nanomateriale, il quale entra a far parte di un ramo dell'esercito cinese (che raccoglie anche agenti appartenenti  alla CIA e alll'FBI) di cui inizialmente non si comprende lo scopo (tenuto segreto anche allo stesso Wang) ma che sembra essere legato alla Frontiers of Science e al gioco online chiamato Three Body (gioco al quale si accede tramite una tuta e che connette ad una realtà virtuale, portando il giocatore in un pianeta alieno orbitante intono a tre stelle, generando strani fenomeni).

La cosa che più mi ha colpito in assoluto di questo romanzo è il fatto che a differenza di molti romanzi che vincono il premio Hugo, questo non parla puramente o principalmente di fantascienza, ma, anzi, mescola fisica, meccanica quantistica e tanta matematica a quanto di più normale esista, ovvero cospirazioni, intrallazzi vari e intrighi. Certo poi c'è anche la fantascienza, ma in un calderone davvero molto più vasti di questo.

E' un romanzo che mi ha colpito per la trama, incardinata, come vi dicevo prima, sulla doppia trama e il collegamento tra esse, che ho trovato interessante e mi è piaciuto soprattutto per il fatto che troviamo tanta fisica, anche quantistica e matematica. E' una cosa di cui mi piace sempre leggere, da cui sono profondamente appassionata, ma che comprendo poter essere un pochino ostica a chi invece non ha né voglia, né inclinazione, in questo senso. E questa è una limitazione che alcuni di voi potrebbero trovare in questo romanzo, oltre ad alcune cose che, personalmente, non mi hanno fatto impazzire dello stile di Cixin Liu.  Non tanto perché le parole non siano belle, ma più che altro perché sono legate allo stile e alla cultura cinese. Mi spiego.
Sia i personaggi che i dialoghi de "Il problema dei tre corpi" sono difficili da affrontare per il loro ritmo, molto spesso lenti e sotto forma di lunghi monologhi che portano lontano senza mai essere realmente pregnanti. Non troverete infatti dei personaggi sondati profondamente nel loro intimo e caratterizzati in modo coinvolgente (come siamo abituati con altri autori fantasy), ma dei protagonisti asciutti, introdotti e tradotti a pieno titolo e merito a rappresentanti della loro cultura, che li vede e li vuole, in un certo modo. E' stato oggettivamente un limite, per me, in questo senso leggere "Il problema dei tre corpi" . Anche perchè questi monologhi non sono solo legati alla situazione o alla costruzione del personaggio, ma anche ad affrontare temi importanti e molto complessi come antropologia o sociologia, e diventa davvero difficile seguire queste elucubrazioni a mente lucida in un contesto fantasy di questo tipo e con queste caratteristiche.

Però, nonostante ci siano stati questi tre o quattro elementi di disturbo nella lettura, non posso dire che il libro non mi sia piaciuto, anzi mi è molto piaciuto perché è in qualche modo magnetico, e mi è piaciuto molto come Cixin Liu ha strutturato il romanzo e ha fatto crescere la tensione nel romanzo. Ma ho davvero apprezzato il fatto che la scienza e le meccaniche fisiche siano stati proprio il cardine del romanzo.

E' una trilogia, per cui non è un'opera che si conclude con questo romanzo e avremo quindi modo di vedere come la pensa Cixin Liu sul merito o meno degli esseri umani di continuare a vivere nonostante la loro capacità di essere brutali gli uni con gli altri. Staremo a vedere ...



Cixin Liu
H lavorato come ingegnere in una centrale elettrica prima di dedicarsi interamente alla letteratura. È uno dei più prolifici, noti e innovativi autori cinesi di fantascienza, vincitore per nove volte del Premio Galaxy (il più importante premio letterario cinese dedicato alla fantascienza) e unico asiatico ad aggiudicarsi il Premio Hugo nel 2015 con Il problema dei tre corpi, primo romanzo della trilogia del "Passato della Terra".

mercoledì 22 novembre 2017

Presentazione ... tra i campi d'allenamento!



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Devon Drake 
Cornerback
di  Jean Joachim
pagine 289
prezzo 3,49€
Quixote Translations
Disponibile dal 14 novembre
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La serie "First & Ten" è composta:
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1. Griff Montgomery - Quarterback
2. Buddy Carruthers - Wide Receiver
3. Pete Sebastian -  Coach
4. Devon Drake - Cornerback
5. Sly "Bullhorn" Brodsky - Offensive Line
6. Al "Trunk" Mahoney - Defensive Line
7. Harley Brennan - Running Back

Devon Drake, conerback famoso, ha tutto. Una super modella per ragazza e una carriera come giocatore professionista, ma quando un’amica d’infanzia torna nella sua vita, la sua esistenza viene messa sotto sopra. 
È davvero arrivato il momento di spiegare alla sua amica quello che è successo quindici anni prima? 
Stormy Gregory sta fuggendo da un uomo violento. La sua migliore amica le offre un posto sicuro al rifugio per donne che hanno subito violenza. Felice di essere sfuggita a quella vita di violenza, Stormy dà una mano a organizzare un evento di beneficienza e l’ultima cosa che si aspetta è di imbattersi in Devon Drake, l’amico di suo fratello. 
Scapperà di nuovo piuttosto che dover sopportare un rifiuto? Le crepe alla sua vita perfetta minacciano la sua carriera appena decollata di cornerback, mentre una sorpresa inaspettata interrompe il cammino di Stormy di crearsi una nuova vita. 
Riusciranno a stare insiemeo il segreto che ha tenuto separati gli ex amici li trascinerà in una spirale in discesa?


Jean Joachim 
E' un’autrice di romance di successo e i suoi libri sono in cima alla classifica Amazon Top 100 fin dal 2012. The Renovated Heart ha vinto il premio Miglior Romanzo dell’Anno del Love Romances Café, Lovers & Liars è arrivato tra i finalisti del RomCon del 2013, e The Marriage List ha conquistato il terzo posto nella classifica Miglior Romance Contemporaneo del Gulf Cost RWA a pari merito con un altro romanzo. Jean è stata nominata Miglior Autore dell’Anno nel 2012 dalla sezione di New York dell’associazione Romance Writers of America. Moglie e madre di due figli, Jean vive a New York City. Solitamente, di mattina presto la si può trovare al computer a scrivere mentre beve una tazza di tè, con al suo fianco Homer, il carlino che ha salvato, e la sua scorta segreta di liquirizia nera
martedì 21 novembre 2017

Bompiani ... e il Natale!


Natale si sta avvicinando e come tutti gli anni le pubblicazioni in tema natalizio iniziano a fioccare. Andando in giro in cerca di pubblicazioni interessanti, sono incappata in due libri che non potranno che appassionare gli estimatori delle buone letture e tutti coloro che hanno voglia di rispolverare i romanzi in vecchio stile
Sta infatti per tornare in libreria, grazie alla Bompiani, un romanzo che rappresenta al meglio il Natale, ovvero "Canto di Natale" e un racconto inedito del sempre verde Mark Twain, entrami accompagnati a delle stupende illustrazioni. Vi ho incuriosito almeno un po'? Allora non vi resta che leggere di seguito!!!

Come sempre vi auguro una buona lettura!
xo
Endi


Il racconto 
più letto e venduto 
di Natale 
con la riproduzione del manoscritto originale 
e la prefazione di Colm Tóibín.


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Canto 
di Natale
di Charles Dickens
pagine 152
prezzo 13€
Illustrato
Bompiani
disponibile dal 22 novembre
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Tutti gli anni nel periodo natalizio al Morgan Library and Museum di Manhattan viene esposto uno dei gioielli della straordinaria collezione che vi è custodita: il manoscritto originale di A Christmas Carol di Charles Dickens, con tutte le correzioni, le varianti, le cancellature e gli inserimenti fatti dal grande autore di suo pugno. 
Per la prima volta in edizione rilegata la riproduzione del manoscritto, la versione corrente della storia, un’avvincente introduzione del curatore letterario del Morgan sulla storia della storia e una nuova introduzione in cui il grande autore irlandese Colm Tóibín sottolinea le ragioni del fascino senza tempo di un’opera popolarissima, che distilla nella forma breve il più puro spirito dickensiano.


...o. Hanno detto del romanzo .o...

"Nel corso degli anni sono state pubblicate innumerevoli versioni di questo classico, ma questa spicca perché particolarmente bella, nostalgica, ed evocativa dello spirito del Natale.” -  amazon.com


Charles Dickens
(1812-1886) Scrittore e giornalista, è considerato uno dei più grandi romanzieri di tutti i tempi, sia per i suoi scritti umoristici, come Il circolo Pickwick, sia per i romanzi, da Oliver Twist a David Copperfield, da Grandi speranze a Tempi difficili.

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La riscoperta di un inedito 
di Mark Twain per ragazzi. 
Un racconto di avventura e sottile umorismo, 
una strenna per tutte le età.

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Il rapimento
del Principe Margarina
di Mark Twain
pagine 160
prezzo 20€
Illustrato
Bompiani
disponibile dal 22 novembre
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Nel 1879 Mark Twain è a Parigi con le figlie bambine, che ogni sera lo pregano di raccontare loro una storia. Così prende a raccontare di Johnny, un ragazzino povero che mangia il fiore spuntato da un seme magico, acquista la capacità di parlare con gli animali e si avventura alla ricerca di un principe scomparso. 
Nel 2011 gli appunti di quella storia, sedici pagine, riaffiorano tra i manoscritti di Twain conservati alla University of California a Berkeley. 
Seguendo le note recuperate, e immaginando di conversare con Mark Twain stesso, Philip Stead ha completato il racconto. 
Illuminata dai disegni delicati e decisi di Erin Stead, questa favola riemersa dal passato ci restituisce la voce ironica e dissacrante di uno dei più importanti autori della letteratura americana.


Erin e Philip C. Stead
Sono l’autore e l’illustratrice di Il ra­ffreddore di Amos Perbacco (vincitore della Medaglia Caldecott), Orso ha una storia da raccontare e Lenny and Lucy. Vivono in Michigan e nelle giornate limpide da casa riescono a vedere l’Isola dei Castori in cui ha luogo parte di questa storia.

Mark Twain
È nato a Florida, Missouri, e il suo vero nome era Samuel Langhorne Clemens. Mark Twain è lo pseudonimo che si è scelto, il grido dei battellieri del Mississippi per segnalare la profondità delle acque. Il grande fiume è stato al centro della sua vita ed è diventato lo sfondo dei suoi due romanzi più famosi: Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn. Twain e la moglie, Olivia Langdon Clemens, ebbero quattro figli: Langdon, Susy, Clara e Jean.


venerdì 17 novembre 2017

Buon Compleanno a Follie Letterarie!!!



Carissimi lettori, oggi vorrei farvi presente un compleanno importante per una casa editrice nata da poco, ma che in tempi brevi ha saputo ritagliarsi un posto speciale nei cuori di coloro che amano il romance e vogliono leggere brevi romanzi in poco tempo



La casa editrice Follie Letterarie compie infatti 2 anni e per festeggiare il suo compleanno da oggi, e per tutto il fine settimana, ha aperto un contest (sulla pagina facebook della casa editrice) che mette in palio, per i due vincitori, due libri pubblicati dalla case editrice in questione e un prodotto di Fantastika Biocosmesi, leader nella vendita di cosmetici italiani, ecologici, biologici e vegan certificati ( una candela profumata e un olio nutriente corpo e capelli).



Il regolamento è semplicissimo
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1. basta condividere l'evento, 
2.invitare gli amici 
3.completare la frase: la vera follia è...


I premi in palio.


Follie Letterarie
Eleonora Morrea, fondatrice della Casa Editrice Follie Letterarie, descrive così la CE: "Poiché credo fermamente nel valore della cultura, Follie Letterarie è anche una Casa Editrice. La cultura ci consente di conoscere, valutare, interpretare e quindi di essere capaci di scegliere; ci rende liberi da condizionamenti e pregiudizi, consapevoli che non si può dare nulla per scontato. Credo nel piacere inestimabile che la lettura di un buon libro regala, indipendentemente dal genere letterario a cui appartiene. E’ prezioso qualsiasi libro che, indipendentemente dal genere, invoglia alla lettura, scuote l’animo e accende la curiosità e il desiderio di sapere. Un romanzo d’amore che regala emozioni non ha meno valore di un grande classico".