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martedì 26 settembre 2017

Recensione: "Le venti giornate di Torino" di Giorgio de Maria

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Le Venti
Giornate 
di Torino
Inchiesta di fine secolo
di Giorgio de Maria
con una postfazione di Giovanni Arduino
pagine 150 circa
prezzo 17,50€
Frassinelli
già disponibile
voto:
★★★
..o..

Le venti giornate di Torino erano iniziate il 3 luglio di dieci anni prima: la siccità, l'insonnia collettiva, i cittadini che vagavano come fantasmi per le strade del centro storico, le grida misteriose, le statue che sembravano aver preso vita, e soprattutto una orribile catena di omicidi. Poi, dopo venti giorni, tutto era finito, all'improvviso, come era cominciato. E nessuno aveva più voluto parlare di quella storia. Dieci anni dopo, un anonimo investigatore dilettante decide di indagare per scrivere un libro su quella vicenda. 
Perché l'insonnia di massa? E chi erano, e da dove venivano, le mostruose figure di cui troppe testimonianze raccontano? E soprattutto, che nesso c'era tra quanto accadde e la biblioteca che era stata aperta presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza? 
Una biblioteca assai strana, dove non si trovavano i testi pubblicati dagli editori, ma scritti di privati cittadini, che rivelavano i loro pensieri più intimi e profondi, molto spesso terribili, e li mettevano in condivisione con altri cittadini come loro. Non passerà molto prima che il protagonista si renda conto che quella orribile stagione si è conclusa solo in apparenza, e che le forze oscure che avevano scatenato quei drammatici giorni di violenza cieca sono ancora presenti e vigili. 
Un romanzo inquietante, profetico in modo inspiegabile, principale opera di un autore ingiustamente dimenticato. Pubblicato la prima volta nel 1977, Le venti giornate di Torino fu sostanzialmente ignorato: torna dopo quarant'anni in libreria. Come se avesse voluto aspettare il momento giusto.      





Considerazioni.
Se c'era un romanzo che nient'altro chiedeva, se non l'essere dissepolto dalla sabbie del tempo per cercare nuova vita in un tempo diverso e magari più affine al suo spirito, ecco che questo libro è proprio "Le venti giornate di Torino" di Giorgio de Maria.

"Le venti giornate di Torino" è un romanzo particolare, ambientato in una Torino molto diversa da quella che si conosce in genere (e che personalmente vedo quando cammino tra le sue vie), a cui siamo abituati a pensare - ovvero della Mole, dei viali alberati, della Sacra Sindone e dei gianduiotti. In questo romanzo, infatti, viene alla luce l'altra parte di Torino, quella misteriosa, piena di magnetismo, che affonda le sue radici nell'esoterismo e nella magia. E proprio in questa città capita qualcosa di misterioso e inspiegabile.

Protagonista del romanzo è un giornalista dall'animo disponibile, curioso, ma anche un po' ingenuo e senza troppe cautele nei suoi metodi investigativi e giornalistici, il quale indaga su dei misteriosi fatti accaduti a Torino, per un venti giorni e poi improvvisamente cessati, all'incirca per 10 anni prima.
In quei venti giorni la gente aveva iniziato a camminare come zombie, si erano registrati eccidi senza spiegazione e molte persone avevano urlato a tal punto da portarli all'insonnia, se non alla follia. Questo in concomitanza della presenza di enormi figure inquietanti che si aggiravano per la città nelle ore notturne. Poi tutto era cessato, gettando quei venti giorni nelle polveri del mito, della leggenda e del mistero.

Il giornalista ecco si trova ad indagare su fatti passati alquanto pericolosi, però, perché ovunque si diriga nelle sue indagini trova morte, ostacoli, imprevisti ed avvertimenti che lo vogliono tenere lontano dalla verità su quei fatti. Ce la farà il nostro protagonista a capire quanto il passato cerca di negargli? Non resta che leggere il romanzo ... 😉😅

"Le venti giornate di Torino" è un romanzo breve, che si legge tranquillamente in un paio di ore (specialmente con l'arrivo dell'autunno, dove il divano diventa veramente un luogo allettante e i romanzi degli strumenti di intrattenimento irrinunciabile), ma che in quelle pagine concentra tutto il mistero e la tensione che ho letto in romanzi ben più voluminosi e corposi. De Maria ha saputo infatti creare delle atmosfere che sanno prendere e coinvolgere con poche pagine, trascinando chi legge direttamente nel mondo del protagonista, con i suoi lati oscuri e i suoi misteri arcani e irrazionali che il giornalista in questione cerca di razionalizzare in una spiegazione in qualche modo credibile.
Come avrete percepito questo romanzo vive di controsensi, cosa che se da un lato a volte lo rende a tratti incredibile (nel senso ... "oddio, non è un po' forzato?!?!?!!"), dall'altro lo rende anche interessante, e serve inevitabilmente per far crescere la suspance, ci introduce e guida verso quel lato più cupo e misterioso che si va cercando e che costituisce il vero spirito del romanzo.
Molto apprezzabile è anche la conoscenza della città di Torino, di come questa venga usata ai fini della trama, arricchendo la storia, agganciando tutti gli elementi della trama, intessendola in essa in modo incredibile e molto intelligente.

Devo dire che "Le venti giornate di Torino" è un romanzo, per molti versi, molto più attuale di quando uscì in libreria per la prima volta (che ricordo essere avvenuto negli anni '70), che riesce ad intrigare per trama, stile, ambientazione e capacità di amalgamare il tutto insieme.

Consiglio questa lettura a tutti coloro che cercano una lettura diversa, che tratti di giallo e di mistero, ma mescoli anche qualcosa di inspiegabile, che si nutre di leggende e di magico/impossibile. Cosa desiderare di meglio per l'avvicinarsi di Halloween???





Giorgio de Maria
E' nato nel 1924 a Torino. È stato critico teatrale per “L’Unità” torinese dal 1958 al 1965. Nel 1958 ha fatto parte con Liberovici, Straniero, Calvino, Fortini e Amodei del gruppo “Cantacronache” per il rinnovamento della canzone italiana. Ha pubblicato, tra l’altro, Le canzoni della cattiva coscienza (1964, in collaborazione con Eco, Straniero, Liberovici e Jona); i romanzi I trasgressionisti (1968), I dorsi dei bufali (1973), La morte segreta di Josif Giugasvili (1976). Le venti giornate di Torino fu pubblicato nel 1977. Dopo di che Giorgio De Maria non ha più pubblicato nulla, ed è morto nel 2009.

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