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lunedì 12 giugno 2017

Recensione: "I Paesaggi Perduti" di Joyce Carol Oates



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Pesaggi 
Perduti
di Joyce Carol Oats
pagine 300 circa
prezzo  22€ circa
eBook 10.99€
Mondadori
già disponibile
voto:
★★★★☆
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Cosa accade quando una delle più importanti scrittrici contemporanee, autrice di romanzi dalle trame avvincenti e personaggi memorabili, decide di abbandonare la finzione per raccontare di sé? Non un memoir sulla sua vita di scrittrice e nemmeno una classica autobiografia. 
Joyce Carol Oates non racconta tutto, ma solo quello che è decisivo, gli anni cruciali per la persona (e la scrittrice) che sarebbe diventata. Addentrandoci nelle pieghe dell'infanzia e dell'adolescenza scopriamo tanti misteri e capiamo dove nasce l'immenso serbatoio di storie che è la mente di Joyce Carol Oates. Il padre e la madre che sono personaggi da romanzo, il pollo "un po' speciale" come migliore amico, il primo incontro con la morte quando la migliore amica si suicida, una sorella che è un enigma pericoloso e triste, gli amori e i libri, Alice nel paese delle meraviglie. 
Ma il vero protagonista è il paesaggio, quell'America rurale fatta di fattorie e avventure all'aria aperta, duro lavoro e perdita, felicità estive, un paesaggio che diventa molto più di uno sfondo per i romanzi futuri. È l'origine stessa del desiderio di scrivere. 
Ci sono molte foto in questo romanzo, sfilate dall'album di famiglia e mostrate per la prima volta ai lettori. Istantanee di tanto tempo fa e ritratti recenti, tutti ugualmente animati da un fascino mitico che ci fa riconoscere in quei volti lontani e imperscrutabili i fantasmi della nostra infanzia, gli stessi che potremmo ritrovare nei bauli dimenticati nelle soffitte delle nostre case di famiglia. 
Queste foto, assieme ai ricordi dell'autrice, a volte commoventi a volte irriverenti e teneri, ci dicono che quei fantasmi sono gli stessi per tutti noi e ci stanno vicini per tutta la vita, fino a quando non finiamo per diventare noi stessi questi fantasmi che abitavano il paesaggio e il tempo perduto della nostra infanzia.



Considerazioni.
"Le fotografie sono state la nostra salvezza. Senza fotografie i nostri ricordi si sarebbero dissolti, sarebbero evaporati. [...] Nessuna storia d'amore è profonda e duratura come quella della prima infanzia. Per tutta la vita abbiamo nostalgia dei nostri genitori, giovani,  attraenti e misteriosi,c he ci erano così fisicamente vicini e al tempo stesso così distanti e inaccessibile, imperscrutabili. E' questa  l'origine dell'"amore", che colora e determina tutto ciò che verrà dopo? Sento l'esigenza di guardare tutte le vecchie foto di famiglia amorevolmente conservate negli album e nelle buste.
da "I Paesaggi Perduti" di Joyce Carol Oates

Ed è proprio tramite le fotografie che Joyce Carol Oates inizia un lungo e bellissimo viaggio che più volte viene definito dalla stessa Oates "d'amore" che ripercorre la sua infanzia e soprattutto il rapporto della sua famiglia d'origine, con quella madre e quel padre che con il loro affetto ed i loro insegnamenti le hanno donato amore e supporto incondizionato ad una figlia curiosa e divoratrice di libri.

"I Paesaggi Perduti" non è solamente un memoir dell'infanzia di una delle autrice americane più interessanti del nostro panorama, ma è soprattutto una lunga riflessione della sua crescita come scrittrice, sul come, perché e quando è stata toccata dal "sacro fuoco della scrittura", avvenuto anche per l'affetto del padre alla lettura e alla letteratura, nonché grazie alla madre affettuosa e benevola praticamente in tutto quanto concerne l'esistenza della scrittrice.

Ho apprezzato tanto la lettura di questo lungo racconto (la Oates in questo caso non riesce proprio a essere concisa) che si consegna al lettore intenso, onesto, coinvolgente, profondo e ben analizzato nonostante l'evidente coinvolgimento emotivo richiesto alla Oates. Bello anche il titolo, che ha un significato assolutamente coerente con l'idea del memoir:

"Da bambini, cominciamo immaginando dei fantastici e avendone paure. A poco a poco, durante la nostra lunga esistenza, finiamo per diventare quegli stessi fantasmi che abitavano i paesaggi perduti della nostra infanzia.
da "I Paesaggi Perduti" di Joyce Carol Oates

Ci sono tante fotografie in questa storia, per farci vedere quello che la Oates era, in quali ambienti è cresciuta la sua voglia di scrivere, il suo bisogno di raccontare, ma è anche un modo per prendere uno spunto per narrare al lettore piccoli accadimenti quotidiani del suo passato, racconti su quello che è stata la sua infanzia, chi erano i suoi genitori, i loro caratteri e l'affetto che manifestavano per la piccola e brillante Joyce. Ogni capitolo prende il titolo di una persona, un animale, un personaggio o un avvenimento che ha avuto una certa importanza nella vita della scrittrice: "Happy" ad esempio ci descrive gli anni che vanno dal 1942 al 1944 e che parla dell'amato cane Happy, amatissimo dalla Oates; oppure "La scoperta di Alice" che ci parla del 1947 e ci porta alla scoperta del romanzo "Alice nel paese delle meraviglie", del quale la piccola Joyce rimane estasiata, addirittura rapita, per la sua "illogicità da incubo"; o ancora "District School #7, Niagara County, New York" che introduce il lettore nella prima scuola che la Oates ha frequentato; ma anche "Gite domenicali", "Dov'è andato Dio", "I fanali: la prima morte", "Carimulgo: ricordi di un tempo perduto" o "Le insegne di Fred" sono dei capitoli molto interessanti, che lasciano l'autrice vagare nel passato tra le sue esperienze più importanti e notevoli. 

E' davvero un piccolo gioiello, raccontato con estremo affetto, con spontanea voglia di condividere un passato a cui la Oates è evidentemente molto legata, ed a ragione, visto come i genitori ed il fratello l'hanno circondata di affetto e supporto indefesso.

Vi consiglio questa storia se avete voglia di leggere un piccolo spaccato davvero molto piacevole, emozionante, interessante e pieno di affetto di un'autrice intelligente, arguta e molto capace, in grado di portarvi indietro nel tempo e regalarvi una crescita letteraria meritevole di ogni singolo momento speso per leggerla.




Joyce Carol Oates
Nata nel 1938 a Lockport vicino a New York, Joyce Carol Oates ha scritto più di quaranta tra romanzi, raccolte di racconti e di poesie, lavori teatrali e saggi critici. Ha insegnato per molti anni all’Università di Princeton. Nel corso della sua carriera, ha ottenuto diversi riconoscimenti tra i quali il National Book Award e il PEN/Malamud Award. È unanimemente riconosciuta come una delle voci più importanti della letteratura mondiale contemporanea

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