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martedì 19 gennaio 2016

Recensione: "Anatomia di un cuore innamorato" di Sara Mengo

 
  



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Anatomia 
di un cuore 
innamorato
di Sara Mengo  
pagine 300 circa
prezzo 18.50€
ebook 9.99€
Piemme
già disponibile
voto:
 ★★☆☆
--o--











Celeste ha ventisette anni e studia medicina. 
Peccato che tra lei e la laurea si frappongano ostacoli di non poco conto. 
Primo fra tutti il desiderio di innamorarsi. Sogna l’uomo perfetto e la storia capace di toglierle il fiato, ma è fatalmente vittima di innamoramenti improvvisi e passeggeri, spesso decisamente fuori luogo. 
Un giorno il suo ideale di uomo sembra prendere le sembianze di Giorgio Ferranti: medico trentacinquenne, ora gentiluomo d’altri tempi, ora seduttore incallito, ora completamente indifferente ai sentimenti altrui; certamente affetto da una curiosa forma di bipolarismo. 
La storia d’amore con Giorgio, la malsana infatuazione per la carismatica voce del docente di cardiologia, il primario cinquantenne Fabio Zaffiri, e l’amicizia con quattro compagni di studi, apparentemente “indegni di praticare la professione medica”, condurranno Celeste nel vivo di una brillante commedia romantica, tra lezioni, insolite ubriacature, fughe a Parigi, confondenti autopsie e ferree gerarchie cui sembra inutile anche solo pensare di ribellarsi. 
Un’altalena costante tra cuore e ragione, fino ad arrivare al lieto fine (anche se, come sempre accade, tutto diverso da quello che si aspettava).



Considerazioni.
Eh ... potessimo sottoporre all'esame anatomica i nostri amori, tanto quelli vecchi quanto quelli nuovi ... potessimo vedere come nascono, come crescono e come finiscono. Potessimo comprendere la loro forma, la loro ragione, i sentimenti che li attraversano e danno loro animo. Si potessero eviscerare i perchè ed i per come per non sbagliare ancora, o semplicemente per capire come muoverci ... ed invece non possiamo, possiamo solo prendere atto di quanto accade al nostro inspiegabile Io innamorato e folle e al massimo rimproverci per il passato, o farci forza per averci almeno provato.

Il romanzo di Sara Mengo - appena uscito per Piemme in questi freddi giorni di gennaio - si pone proprio proprio sulla linea dei sentimenti e del loro muoversi - follemente e senza regole - nel corpo e nella mente di una giovane ragazza laureanda in medicina, che non sa ancora bene governarli e la sua lotta continua per crescere e diventare un medico chirurgo.

Celeste, questo il nome della protagonista, è una ragazza sveglia, ed anche se orfana di madre e padre propensa a cercare sempre il lato positivo, che sta frequentando l'Università di Medicina e Chirurgia a Trieste. Tra una lezione di Anatomia e una di Ortopedia ecco che si trova a vivere una vita assolutamente normale tra le paure quotidiane di qualsiasi studentessa delle sua età e la voglia di evasione e di innamoramento che non può governare come vorrebbe.
Man mano che il romanzo scorre veniamo immersi nella quotidianità di Celeste, la quale deve studiare moltissimo, frequentare le lezioni e cercare di non far vedere (ai suoi compagni di corso e i relativi interessati) di avere qualche cottarella qua è la per i professori: dal "tipo assolutamente ideale" incarnato da Giorgio Ferrante, un anatomopatologo sui trent'anni (nonchè seduttore incallito) sino al primario dell'ospedale dove Celeste studia e pratica medicina, un certo Fabio Zaffiri, che di anni ne ha ben più di cinquanta e che insegna cardiologia con una voce che fa perdere (letteralmente) la testa alla giovane (e ormonalmente sensibile) Celeste.

Tutto il romanzo verte sulla confusione che la protagonista sente dentro e che si manifesta con approcci non proprio ortodossi - nel senso di non troppo pensati e studiati, ergo piuttosto catstrofici - e persone che vengono catapultate inspiegabilmente nella sua vita per una ragione.

 

"Anatomia di un cuore innamorato" è una lettura che si rivolge al pubblico giovane, quello che si affaccia alle prime esperienze sentimentali, che vive di prime occasioni, di amori assoluti, ma di chi ha voglia di sentimenti forti e potenti come solo i primi possono essere, che tentano di cambiare le cose e spingano all'impossibile un'individuo.

E'  un romanzo che ho apprezzato molto per l'entusiasmo, per la positività di cui si nutre e che infonde al lettore, è una storia che ho altresì apprezzato per il coinvolgimento a cui conduce nelle vicende sentimentali di Celeste, che anche se è una ragazza giovane che si innamora di uomini parecchio più grandi di lei (ed in questo potrebbe rilevarsi qualche elementi edipico visto il trapasso paterno prematuro) alla fin fine è una ragazza buona che cerca solo di essere amata più di ogni altra cosa.

Se ho apprezzato tutte queste cose, devo anche dire di non essermi trovata sempre troppo a mio agio con lo stile della Mengo, che se da un lato riesce a dare vivace brio alla storia, dall'altro, almeno a mio gusto, crea dei "livelli" di scrittura che talvolta non sono bilanciati: o molto leggeri, quasi semplicistici e altri decisamente molto interessanti per profondità e intensità.

Innegabile è il fatto che la Mengo riesca meglio di altre autrici (che sperimentano nel medesimo genere) a descivere le avventure di una giovane ragazza e la sua vivacità ed esuberanza.
A mio parere avrà modo e tempo per operare i giusti accorgimenti, quelli che fanno dimenticare di leggere un libro e ti catapultano direttamente nella storia senza entrare ed uscire dalle pagine cartacee.  E' una cosa che avviene nel tempo, ma in cui la Mengo a sicuro margine di miglioramento!




Sara Mengo, nata nel 1986 in provincia di Venezia, vive a Trieste dove studia Medicina e Chirurgia. Dipendente dalle serie TV che hanno per protagonisti i camici bianchi – da ER a Chicago Hope, da Dr. House a Grey’s Anatomy – Sara sogna di fare il medico fin da bambina. Inguaribilmente romantica, adora libri e film che raccontano storie d’amore, correre sul lungomare al tramonto e mettere i propri pensieri nero su bianco. Dice di avere due sole insostituibili passioni: il fonendoscopio e la penna.

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