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lunedì 25 maggio 2015

Recensione: "Piccola Dea" di Rufi Thorpe



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Piccola
 Dea
di Rufi Thorpe
pagine 270 circa
prezzo 16.50€
Sonzogno
già disponibile
voto:
4/5
 --o--









A dispetto dei luoghi comuni, il rapporto più intenso per le giovani donne non è quello con il primo amore. È quello con l'amica del cuore.
Lorie Ann e Mia, in riva all'oceano della California, sdraiate al sole a scambiarsi segreti, mentre provano a schiarirsi i capelli con il succo di limone, di questa amicizia ne sanno qualcosa.
Diversissime tra loro, eppure unite come sorelle, crescono complici e spensierate: non passa giorno senza che l'una sappia nell'intimo cosa nasconde il cuore dell'altra. Siamo nei festosi anni Ottanta, e all'inizio di questa loro storia, che durerà per altri vent'anni, Lorie Ann e Mia si fanno una confidenza che scotta e che impone una decisione complicata: hanno sedici anni e sono rimaste incinte.
cover originale
Mentre Mia è la bulla, scostante, con una famiglia sgangherata, Lorie Ann è la perfezione, quella che tutti invidiano: per la sua bellezza solare, il carattere aperto e generoso, la vita serena avvolta da una famiglia unita. Se la biologia c'entrasse col destino, e la scelta coraggiosa di Lorie Ann di non abortire, all'opposto dell'amica, dovesse venire premiata, avrebbe dovuto essere lei quella baciata dalla fortuna e dal successo.
Invece, anno dopo anno, Lorrie Ann scivola in tutt'altra esistenza, e a Mia, pienamente realizzata, non resta che documentare, e interrogarsi sulle ragioni per cui la sorte abbia riservato alla sua "divina" amica un percorso tanto accidentato.
Definito in patria un debutto stellare, il romanzo di Rufi Thorpe mostra, con uno stile vivido e graffiante, la profondità dell'amicizia, la natura ambigua della maternità, dell'amore e della lealtà.




Considerazioni.
Potrebbe apparire subito una storia banale quella di Mia e Lorie Ann. Una storia che inizia a bordo piscina di una città in California, intorno agli anni '80, in un momento storico dove si portavano i capelli cotonati, si indossavano i costumi con colori psichedelici, gli orecchini giganti, e dove i sedici anni dovevano in qualche modo essere songnati e vissuti come spensierati e con un sottofondo - rigorosamente in cassetta - musicale al centro di ogni avvenimento della vita.

In questo modo che esplode di possibilità Lori Ann e Mia sono come sorelle, quasi gemelle, non si dividono mai, condividono tutto, e si completano: provenienti da due famiglie diversissime tra di loro che sono una timida, un po' egocentrica, lontano dagli sguadi maschili che la interessano e un po' gelosa (Mia) dell'altra che invece è bellissima, buona, attraente, quasi un essere perfetto ed inumano tanta è la perfezione che richiama (Lori Ann).

La vita di queste due amiche non sarà sempre insieme e non sarà sempre fantastica come potrebbe apparire di primo acchito. Non mancheranno amori, facili o difficili, separazioni, passioni, nascite, lutti, aborti, vedovanze, ancora lutti, incontri, scontri e riunioni anche a chilometri di distanza grazie al telefono. 

Il mondo che la Thorpe impone al lettore non è un  mondo facile, quello da bicchiere sempre mezzo pieno, quello che si vive con la felicità nel cuore e la leggerezza della mente, ma è un mondo vero, reale, in cui una volta presa la propria decisione occorre venire patti con essa e con conseguenze che comportano. E' anche - e principalmente - un mondo di donne, come percepito da esse e per esse, e che implica un complicato e complesso modo di affrontare le cose, spaccando spesso il capello in un centrinaio di pezzi, volendo e cercando risposte che magari non sono sufficienti, non sono convincenti o comode, ma che sarebbe stato impossibile non porsi, per natura e inclinazione.

Difficile definire la sostanza a cui vuole arrivare la Thorpe, vorrebbe dire definire la donna come essere umano pensate e ragionante. Come  si fa se spesso nemmeno noi  sappiamo come funziona esattamente? Sarebbe come definire il sapore di una nuvola o spiegare la bellezza di un momento che ti esplode nel cuore. Non si può. Ma la Thorpe ci va molto vicino a dipingere la "donna" nelle sue sfaccettature più complesse, ed è interessante vederla muovere con le sembianaze di Mia e Lorie Ann, come reagiscono alle situazioni complicate, agli amori difficili, nati storti, alle sofferenze eplicite ed implicite all'esistenza, insuffcienti e ai dolori che essi provocano e provano. Interessante vedere la donna come agisce e reagisce agli eventi, alle situzioni e alle persone.

Molti i temi affrontati in questo romanzo, come avrete facilmente intuito, vanno dall'amore, alla vita, alla morte, all'aborto, all'infelicità, la malattia, la penuria, l'insoddisfazione, l'impotenza, la realizzazione personale e soprattuto l'amicizia, quel paese in cui è facile stare in due e che ci accompagna per tutta la vita, se si è fortunati. La Thorpe ricorda infatti "La morte era terrificante, ma anche la vita lo era." E ce lo dimostra ampiamente.

La Thorpe seziona l'amicizia, la mette alla prova, la distrugge, la ricompone, la viviseziona davanti ai nostri occhi e una volta testata in tutti i modi e come se ci mettesse davanti ad un fatto compiuto: o non è amicizia e non può durare o durerà per sempre e a qualsiasi condizione, fatto, evento e persona.

Certo non è sempre uno spasso questo viaggio (ovviamente) provocatorio nella mente femminile, come sfida al lettore, a pensare come le protagoniste che a volte esagerano appositamente, a provocare una reazione silente e molto spesso è difficile da digerire perchè se porta con se una sensazione di estrema impotenza di fronte al destino e di conseguente rabbia, ma è un bel viaggio, soprattutto se affrontato con un'autrice come la Thorpe.  

 

Rufi Thorpe è nata in California e vive a Washington d.c. Questo è il suo primo romanzo, finalista del prestigioso premio letterario Dylan Thomas Prize 2014 e del Flaherty-Dunnan. Il debutto è stato acclamato dalla critica americana come una delle rivelazioni dell'anno.

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