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lunedì 9 marzo 2015

Recensione: "L'anello di Faitoren" di Emily Croy Barker

 

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L'anello 
dei Faitoren
di Emily Croy Barker
pagine 600 circa
prezzo 16€
Giunti
già disponibile
voto:
3/5
--o--




 


Un romanzo pieno di amore e crudeltà, per adulti e ragazzi, dove la magia è protagonista assoluta. Una storia che ha l'atmosfera della fiaba classica e il passo epico del fantasy contemporaneo.  E se bastassero poche, enigmatiche parole a trasformare una ragazza molto delusa in una creatura dai poteri eccezionali?
cover originale
Nora Fischer non ha mai pensato di possedere doti straordinarie o di essere destinata a grandi cose. Anzi, da quando il fidanzato l'ha lasciata e la speranza di una promettente carriera universitaria è svanita nel nulla, è convinta di valere ben poco. Finché un giorno, dopo una festa in campagna, si imbatte in una vecchia lapide su cui legge alcuni versi dal significato oscuro.
Pochi istanti e Nora stenta a riconoscere il luogo in cui si trovava fino a una attimo prima: davanti a lei si staglia un maestoso palazzo circondato da un parco lussureggiante, e una donna vestita di bianco la accoglie con entusiasmo. Nora non sa ancora di trovarsi al cospetto di Ilissa, la potente regina di Faitoren.
Trascinata in un turbinio di feste, passeggiate a cavallo e cene fastose, coperta di splendidi abiti e gioielli, Nora diventa la donna seducente e irresistibile che ha sempre sognato di essere: la compagna ideale per il bellissimo principe Raclin, che la chiede in sposa.
Ma qualcosa stride in quell'universo perfetto.
C'è un pericolosissimo sortilegio da sciogliere, quello dell'anello che Raclin ha messo al dito di Nora.




Considerazioni.
Ho letto questo romanzo per diverse ragioni (trama, copertina, tematiche) ma quella che più mi ha spinto a leggerlo è stato togliermi lo sfizio di capire se questo romanzo fosse o  meno una lettura che mi sarebbe piaciuta.
Si, perchè da un pò tenevo d'occhio questo romanzo ma non ero riuscita a capire, dai pareri che leggevo in giro su Internet e dei pareri di chi l'aveva letto, come sarebbe stato visto le opinioni o totalmente positive o molto negative.

A seguito della sua lettura capisco finalmente del perchè dei pareri tanto discordanti, e cercherò di riassumervi il mio pensiero su questa storia, anche se è bene che sappiate che non è facile, perchè è un romanzo decisamente particolare.

Inizio col dire che "L'anello di Faitoren" è un romanzo lungo ben seicento pagine e che si può ipoteticamente suddividire in tre parti, nelle quali succedono moltissime cose (gran parte delle quali vi lascerò leggere eventualmente da soli, per motivi di tempo e spazio) collegate tra loro ma ben separate come momenti.
La storia prende avvio presentandoci la protagonista della storia, Nora Fisher, la quale è una donna americana che vive con la sua coinquilina un pò particolare e sta cercando di laurearsi in letteratura con una tesi che non sta incontrando il consenso della sua relatrice (che predendo la pazienza la mette alle strette) e che se la passa male anche dal punto di vista sentimentale, essendo stata scaricata dal suo fidanzato di lunga data, il quale ha scelto un'altra donna.

La vita di Nora sembra toccare il fondo nel momento in cui si reca al matrimonio di un'amica (con tanto di ex tra gli invitati) e facendo una camminata lontano dalla casa di cui è ospite (infestata dal fedifrago) si trova davanti a una lapide di un cimitero con una strana iscrizione. Passato il cimitero Nora si trova come in un posto diverso dal quale si trovava prima: un giardino labirintico, una casa immensa con una strana donna che le offre dapprima qualcosa da bere e un posto per la notte e poi la convince a restare per un pò di tempo introducendola così a feste lussuose, con gente "particolare".

La cosa più strana però, almeno in questa prima parte, agli occhi del lettore, e che Nora accetta tutto quanto le capita con una strana accondiscendenza. Si fa cambiare look (trucco, parrucco e abbigliamento), muta il suo modo di apparire, di comportarsi, diventando più simile alla strana signora, di nome Ilissa, che l'ha accolta piuttosto che alla impacciata laureanda che era. Ilissa fa poi conoscere a Nora suo figlio, il bellissimo principe Raclin, del quale si sente misteriosamente attratta e al quale man mano si avvicina fino a diventarne prima la promessa sposa e poi la moglie, legandola con un anello importante e impossibile da togliere, quello dei Faitoren, la casata magica, del mondo magico, in cui Nora è inciampata scoprendo il cimitero nel bosco.

Potebbe sembrare una favola, ma non lo è, e il lettore lo percepisce subito, in quanto non c'è amore, la favola è piatta e tutto sembra più triste e noioso che bello e piacevole. Ed infatti c'è un trucco. Molto presto, infatti, un certo mago Aruendiel avvertirà Nora sugli incantesimi che Ilissa le ha gettato addosso per farla rimanere e condizionarla nelle scelte e nelle volontà, ma solo la perdita del suo bambino, il disinteresse e il finto amore (nonchè i tradimenti) di Raclin la spingeranno a cercare la verità nelle parole di Aruendiel, al quale domanderà aiuto tramite una piuma magica.

La conscenza di Aruendiel porterà Nora non solo a conoscere e padroneggiare i poteri che scopre di avere, ma anche di trovare una possibile via di fuga dal mondo magico e tornare a casa...

Sarò sincera, una cosa che non riuscivo proprio a fare inizialmente, con questa storia, era immedesimarmi in essa ed entrare nei suoi meandri e trovarmi a mio agio. Comprendevo il disagio di Nora, le difficoltà nel trovarsi in un momento difficile della sua vita, pieno di incertezze affettive e lavorative e poi l'incredulità di trovarsi di fronte ad un ambiente nuovo, incomprensibilmente collocato in una zona in cui proprio non avrebbe mai potuto passare inosservato, e poi la pacatezza e la pacifica accettazione di quello che le capitava.

Da questo punto in poi ho finalmente incominciato a gradire maggiormente la storia, Nora - riappropriata del suo vero volere (non più manovrata da incantesimi vari ed eventuali) e libera da un uomo stupido nelle mani della madre - mi è piaciuta e quanto le accade successivamente è interessante, un pò lungamente protratto a mio gusto, ma sicuramente narrato in modo avventuroso e interessante per capire cosa ne sarà di Nora.

La cosa più particolare, a mio parere, è lo stile. C'è un'immedesimazione quasi totale tra la scrittrice e Nora e questo, dal mio punto di vista, ha giovato positivamente, ma anche negativamente, alla storia. Se infatti da un lato ha reso la scrittura semplice, fluente come dalla mente della protagonista e ha fatto di Nora una figura credibile, ha anche fatto si che non risultasse sempre chiaro come quest'ultima fosse in realtà. La Barker ne conosce il passato, il carattere e le intenzioni, ma noi lettori no e abbiamo dovuto comprenderli da come Nora agiva o non agiva, pensava, considerava e così via. Questo a mio parere è stato un punto di svantaggio al romanzo in quanto la Barker tiene lontana Nora - per non so bene quale motivo aparente - dal lettore, che fatica nel conoscere la protagonista, almeno inizialmente e più avanti la rende a volte fin troppo imprevedibile.

E' un romanzo piacevole, dai toni però più drammatici che ironici, non riserva grandi risvolti insoliti e sorprese lungo il cammino, in quanto è un'opera sulla formazione personale e magica, ma è un gradevolissimo dipanarsi di avvenimenti che si vuole seguire per vedere come procede. Lo consiglio a chi ama leggere di magia e intrighi.



Emily Croy Barker vive nel New Jersey e si è laureata a Harvard. Dopo un'esperienza di vent'anni nel campo del giornalismo, ha deciso di dedicarsi alla scrittura, esordendo con l'originalissimo fantasy L'anello dei Faitoren, accolto con grande entusiasmo dal pubblico. Oltre all'attività di scrittice, Emily Croy Barker dirige la rivista The American Lawyer.  

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