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mercoledì 25 marzo 2015

Recensione: "Cuore Normanno" di Anna Joy French




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Cuore 
Normanno
di Anna Joy French
pagine 300 circa
prezzo 4.20€
I Romanzi Mondadori
già disponibile
solo Edicola
voto:
  4/5
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Italia, 1071.
All’indomani della presa di Bari da parte dei Normanni, nell’XI secolo, Elena, figlia del defunto catepano bizantino Avartutele, viene catturata durante una rappresaglia e sta per essere venduta come schiava al nuovo governatore.
A ribaltare le sorti è Gérard de Bailleul, mercenario normanno soprannominato il Lupo per la ferocia con cui combatte, che rapisce Elena e la conduce al castello di Otranto, di cui ora è signore.
La bella fanciulla greca decide di non rivelare la propria identità, ma le sue difese vacillano quando, dietro la maschera del feroce guerriero, in Gérard scopre un uomo ferito dalla vita, disposto a rimettersi di nuovo in gioco in nome dell’amore…



Considerazioni.
Anna Joy French ha un grande pregio, nel momento in cui pone su carta il suo animo letterario, ed è qualcosa che quando trovo, e soprattutto quando trovo ben argomentato ed steso sulla carta mi smuove sempre a plauso: le descrizioni fluenti, poetiche e la creazione di ambientazioni vivide e molto intriganti. Venite, vi spiego meglio.

Bari. Dominio Bizantino. 1071. La storia narrata dalla French parte da una figura storica realmente esistita, quale Avartuele Doukas, il quale fu un catepano bizantino (il termine indica un alto ufficiale bizantino), in quel di Bari, il quale ha lasciato storicamente abbastanza lacune - nelle maglie della storia - da lasciar argomentare una storia (legata alla figlia Elena) romantica e verosimile (ma non strettamente  legata alla realtà) alla nostra autrice.

Elena Doukas, la protagonista della storia, ovvero la figlia di Avartuele, è una giovane donna intelligente, interessante e decisamente in pericolo quando viene rapita durante una rappresaglia e rischia poi di essere venduta da un mercante di schiavi a un nobile longobardo di nome Argirizzo Gioannacci (personaggio assolutamente non raccomandabile) nuovo capatano e succesore di Avartuele. Elena viene salvata per un pelo da Gérard de Bailleul, un mercenario che interseca il suo destino a quello della nostra protagonista per puro caso, e a seguito del salvataggio la ospita ad Otranto (anticamente denominata Hydruntum).

Tra Elena e Gérard de Bailleul nasce qualcosa di non voluto, non cercato ma inequivocabile che li conduce ad avvicinarsi sempre di più. Dovrebbero odiarsi, essere nemici, ma non riescono a muoversi in modo deciso e negativo l'uno nei confronti dell'altra, l'una contro l'altro.
Sebbene uno rechi con sè un passato che l'ha forgiato e cambiato rendendolo più brutale che umano e lei sia piena di dolore e rabbia per la perdita del padre e il destino che sembra incombere su di sè trovano qualcosa per cui lottare e andare avanti, insieme.

Ma la trama trova spesso rinnovamento e la sua autrice gioca con i personaggi, li rivolge l'uno contro l'altro fino a travolgerli nuovamente nello sconforto, nel dubbio, nel sospetto. E una volta superato e accettato l'ostacolo principale che si pone tra loro: l'essere nemici giurati e attratti profondamente e reciprocamente, le cose non andranno meglio.
Elena e Gèrard si troveranno infatti nuovamente a confronto con i loro segreti e l'accettazione susseguente della verità che li circoda, e di fatto li mette in scacco: l'essere figlia di un capatano e l'essere considerato il suo assassino. Potranno quindi superare questi ostacoli in un tempo in cui l'attimo è fuggevole, il futuro tutt'altro che assicurato e la lotta e la sopraffazione l'unico modo per ottenere quanto si desidera.

Gli ostacoli che dovranno affrontare i due non sono assolutamente finiti, ma non sarò qui a elencarveli tutti e togliervi così il divertimento di vedere come la coppia sarà riunita nel finale, ma sappiate che se amate il periodo storico trattato, le belle atmosfere storiche ben ricostruite e volete avventurarvi in una storia dai toni romantici e uno stile fluido, scorrevolissimo e avvventuroso, avete trovato il romanzo giusto in cui avventurarvi. Brava inoltre va detto alla French, la quale ha trovato uno stile piacevolissimo e ha fatto funzionare una storia che coniuga la voglia di scrivere di un roamnzo che rispetti quando di storico è capitato nel passato, ma inserendo una storia fittizia che dia modo di giocare con la propria volontà di "deus ex machina" e inventare personaggi con cui muoversi più liberamente nella trama. Consigliato.

 


Anna Joy French vive in un paesino del centro Italia immerso nel verde. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice e archeologa, ha deciso di lasciare la carriera accademica per dedicarsi alla famiglia. Ama il mare e la storia medievale, soprattutto quella dell’Italia meridionale. Si è avvicinata per divertimento alla scrittura creativa, scoprendo nel romance una grande passione. Della precedente esperienza universitaria ha conservato lo spirito d’avventura, così, appena può, intraprende viaggi nei luoghi più suggestivi del Mediterraneo, alla ricerca di nuovi spunti per le sue storie.

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