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venerdì 31 gennaio 2014

Anteprima: "Scritto nel vento" di Beatriz Williams.

Ci sono legami che sembrano indissolubili
Ci sono passioni che sembrano eterne
Ci sono certezze che sembrano incrollabili

Ma, come un uragano, la verità può distruggere tutto in un istante.


Scritto nel vento






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Scritto nel vento
di Beatriz Williams
pagine 400
prezzo 17.60€
Nord
dal 13 febbraio
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«Una straordinaria storia d’amore e di amicizie infrante…
E di sentimenti che sfidano il tempo
O – The Oprah Magazine
 

Rhode Island, 1931. Giovani e spensierate, Lily e Budgie si trovano come tutti gli anni sulle bianche spiagge di Seaview.
A Hundred Summers
cover originale
E, mentre Budgie - estroversa e spigliata - passa da un flirt all'altro con sfacciata disinvoltura, Lily timida e riflessiva - instaura un profondo rapporto di amicizia con l'affascinante Nick, un'amicizia che ben presto si trasforma in un grande amore. Rhode Island, 1938.
Dovrebbe essere un momento di gioia, invece è col cuore colmo d'angoscia che Lily si trasferisce nella sua residenza estiva.
E il motivo è uno solo: nella casa accanto si sono appena stabiliti Nick e Budgie Greenwalds, di ritorno dalla luna di miele. Sono sette anni che Lily non vede né il suo ex fidanzato né la sua ex migliore amica, sette anni in cui ha cercato di dimenticare il tradimento, la delusione, il dolore.
Ma adesso Lily non ha scelta: deve affrontare la persona che, in un istante, le aveva distrutto la vita.
E, mentre la comunità di Seaview si prepara ad affrontare l'arrivo di un uragano, tra pettegolezzi malevoli, segreti inconfessabili e rivelazioni sconcertanti, Lily a poco a poco scoprirà che quello di Nick e Budgie non è affatto un matrimonio perfetto. Perché le ragioni che hanno spinto Nick a lasciarla sono ben diverse da quelle che lei aveva immaginato.



«Brillante, romantico e scritto in maniera magistrale…
Beatriz Williams ha superato se stessa.»
Library Journal

«Un romanzo sul tradimento e la redenzione…
L’autrice descrive con delicata maestria
il difficile rapporto tra le due protagoniste,
che da migliori amiche diventano rivali.»
Booklist

«Imperdibile.»
Kirkus Reviews

«Il libro perfetto per chi ama le grandi storie.»
Elle

Photo 6

La playlist della Williams per questo romanzo:

  1. Glen Gray, Blue Moon
  2. Count Basie, One O'Clock Jump
  3. George Gershwin, I Got Rhythm
  4. Irving Berlin (Fred Astaire), Puttin' On The Ritz
  5. Annette Hanshaw, Thinking of You
  6. Benny Goodman Band, Sing Sing Sing
  7. Ella Fitzgerald, A-Tisket A-Tasket
  8. Duke Ellington (Ivie Anderson), It Don't Mean A Thing
  9. George Gershwin, Let's Call The Whole Thing Off
  10. Wayne King, Dream A Little Dream Of Me
  11. Fats Waller, Honeysuckle Rose
  12. George Gershwin (Ella Fitzgerald), Embraceable You
  13. Woody Herman, Woodchopper's Ball
  14. Ben Silven Orchestra (Annette Hanshaw), Happy Days Are Here Again

Beatriz Williams si è laureata a Stanford e ha conseguito un master in Economia alla Columbia University. Ha lavorato per anni come consulente per la comunicazione di diverse aziende, sia a New York sia a Londra, ma la sua vera passione è sempre stata la narrativa, come dimostrano i numerosi racconti che scriveva di nascosto a casa e in ufficio. Le parole del nostro destino è il suo primo romanzo. Attualmente vive sulla costa del Connecticut con il marito e i quattro figli.
giovedì 30 gennaio 2014

Recensione: "Fermento di luglio" di Erskine Caldwell.

1351 Fermento di luglio di Erskine Caldwell
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Fermento 
di luglio
di Erskine Caldwell
pagine 260
prezzo 17.50€
Fazi editore
già disponibile
voto:
4/5

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Il "Ciclo del Sud" è composto da:
1. Tobacco Road La via del tabacco.
2. God's Little Acre - Il piccolo campo.
3. Trouble in July - Fermento di luglio 

Estate, Georgia, estremo Sud degli Stati Uniti. 
cover originale
Tra i campi di cotone oppressi dall’afa, l’iroso abbaiare dei cani, i cespugli gialli di polvere ai bordi delle strade, si svolge una drammatica caccia all’uomo. 
Katy Barlow accusa ingiustamente Sonny Clark di stupro e la comunità precipita subito nella paura. 
Da una parte il negro braccato, con gli occhi sbarrati dal terrore; dall’altra i suoi inseguitori, di giorno in giorno più determinati e feroci: le due facce di un mondo sinistro e crudele, protagoniste di una vicenda fitta di avvenimenti sempre più rapidi e convulsi, fino al tragico finale in cui tutti precipitano e che tutti sommerge. 
Fermento di luglio, pubblicato nel 1940 è il volume conclusivo del “ciclo del Sud”, un romanzo di denuncia di grande impatto, in cui Erskine Caldwell vi fotografò con estremo nitore la mentalità e l’ambiente dove era nato e continuava a prosperare il razzismo.

 

Considerazioni.
Ultimo capitoli della trilogia/Ciclo del Sud il quale si occupa, a differenza degli altri due romanzi che parlavano di tabacco/cotone e oro, di razzismo. 
Caldwell è nato nel profondo sud degli Stati Uniti, in Georgia (stato meraviglioso che vi consiglio di vedere qualora vi capitasse) e come chiunque vi visse al tempo di questo straodinario autore ha vissuto la paura, la segregazione e il razzismo tra bianche e neri, e Caldwell ne da una sua versione, aderente come un guanto alla realtà, nuda e cruda come solo la verità dei fatti può essere.
"Tutto ciò che volevo fare era raccontare una storia, 
e raccontarla al meglio delle mie capacità"  E.C.
Caldwell è sempre stato un'autore spiccio, letale nella sua franchezza e spoglio da quegli orpelli narrativi che conferiscono pomposità e finezza ad un racconto, ad una storia, e che la privano al contempo della sua autenticità, che invece Caldwell è sempre stato molto deciso e fermo nel mantenere nelle storie che vedeva nella realtà e come un espressionista, estemporaneamente decise di buttare giù sulla carta, nel più onesto e franco dei modi.
La storia è quella di una delle tante ingiustizie che nel periodo intercorrente tra la la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale veniva commesse a causa dell'inquietudine e del grande disagio sociale venutosi a creare. Sonny Clark è il protagonista del romanzo e pur avendo molte caratteristiche positive, ha un difetto che le oscura tutte: ha la pelle nera come l'ebano.
Ora, come vi ho detto in precedenza, essere un uomo dalla pelle nera nel Sud degli Stati Uniti alla fine del 1800 e gli inizi del novecento era cosa grama e Sonny lo scoprirà sulla propria pelle quando Katy Barlow, figlia di un bracciante locale, lo accusa di averla violentata.
Subito la notizia filtra nella città che istiga gli uomini bianchi, assetati d'odio, povertà e fame in cerca di sfogo, provati, infatti, dal caldo asfissiante del sud (e se non ci siete mai stati non potete comprendere come dia alla testa un caldo umido e afoso come quello) incominciano a sragionare, si caricano di fumante odio verso i neri fino ad arrivare alla più orripilante, crudele e violenta delle soluzioni: il pubblico linciaggio di Sonny.
Ma ciò che è peggio, ciò che incide l'animo del lettore pagina dopo pagina, è che sappiamo che lui è innocente, tanto quanto è nero fuori, Sonny è lindo e puro dentro (almeno rispetto al crimine di cui è accusato, non pensatelo santo), in quanto è vittima di un piano più grande, la cui mente risiede in una donna malvagia, Narcissa, la quale sa come le cose siano effettivamente andate, come l'orribile fatto non sia mai stato consumato, e sfutta l'occasione per volgere i fatti a proprio vantaggio e guadagnare soldi con la pelle di Sonny, che "getta" alla folla che anela, brama e pretende giustizia e vendetta per Katy, che si lascia stupidamente manipolare da Narcissa e i suoi loschi piani, giurando il falso.

E come volete che vada a finire la storia, in una Contea, quella di Julie, che ha come sport principale quello della "caccia al nero" che vede bene un nero solo quando penzola da una forca o viene fustigato fino a spirare?

Il punto però non è tanto il "come andrà a finire" quanto piuttosto l'osservare la fotografia nitida che ne sortisce della cittadini ottusa, violenta, straziata dal caldo umido e nella morsa di una vendetta che non trova appigli nella giustizia, ma nell'ignoranza degli uomini. 
E' facile vedere l'ingiustizia, è facile vedere l'abbietta ignoranza, ma non è altrettanto facile vedere come Caldwell dirige un cascata di interessi sordidi (da Narcissa, allo Sceriffo, ecc...) nella direzione della redazione ed espiazione da parte di un uomo solo: Sonny. 
Solo lui paga un debito che non ha mai chiesto, nè voluto. Solo Sonny paga l'ignoranza, la pazzia che fa fermentare il caldo nella mente degli uomini.
Non è una lettura, come anche quella dei romanzi precedenti, che si ama. Non è che la si legga tanto per leggere o perchè si provi diletto. No, ma è una lettura che porta a considerazioni fondamentali sulla natura spiccia, resa ai minimi termini, che Caldwell ci consegna nella sua interezza e crudele verità.

Io ve lo consiglio per il semplice fatto che leggere Caldwell non è leggere qualunque altro autore, e lo si può nitidamente comprendere solo leggendolo, aprire quelle pagine scritte con onestà e semplicità e vederne la pura consapevolezza di quello che a volta reprimiamo con assoluta fermezza, la brutalità, la violenza, il volto della folla come un fermento di malvagità che muove solo per istinto di rabbia, senza ragione e che è pur sempre possibile ed è vividamente comprensibule dalla narrazione di Caldwell.
 
Erskine Caldwell è nato nel 1903 a White Oak, in Georgia, ed è morto in Arizona nel 1987. Esordì nel 1929 con Il bastardo, le cui copie furono sequestrate dalle autorità. Nel ’33, dopo l’uscita de Il piccolo campo, fu addirittura arrestato. Scrisse i romanzi del cosiddetto “ciclo del Sud” – La via del tabacco (Fazi, 2011), Il piccolo campo (Fazi, 2012) e Fermento di luglio – in povertà e in solitudine, in una fattoria semiabbandonata. Solo più tardi ottenne i riconoscimenti che meritava, divenendo uno degli scrittori più noti, discussi e ammirati d’America. Nel 1984 Caldwell fu eletto membro dell’American Academy of Arts and Letters
mercoledì 29 gennaio 2014

Trovare l'amore in giardino ...

Eccoci nuovamente alla presentazione di romanzi che febbraio ci porterà nelle librerie e devo dire che non posso non dirmi entusiasta. Perchè? 

Bhè dovete sapere che, per quanto riguarda gli YA, ecco che approda un romanzo che sebbene non abbia raggiunto le vette di notorietà di molti altri, ne ha sicuramente le potenzialità ed il fascino. "La cacciatrice di fate", infatti, è una storia che si colloca nell'8oo circa, che ha protagonista una ragazza coraggiosa, testarda, nonchè affacinante e che mescola il genere (che amo tanto) steampunk e il fantasy, senza dimenticare i genery fairy e l'urban fantasy. Probabilmente vi ho spaventato, ma non dovreste, perchè dalle poche pagine che ho potuto leggere mi sento di rassicurarvi in merito, perchè secondo me sarà davvero una bella lettura, molto diversa dai filoni YA a cui siamo avvezzi da un pò di tempo. Mi sento di concedere fiducia alla May questa tornata!

Altro romanzo che uscirà a febbraio è "Nudo d'autore", ma qui siamo sull'onda dei romanzi romance/erotici, che ci propone la Corbaccio e che vi consiglio di leggere, perchè non è affatto male, sperando però che la Corbaccio non ci faccia aspettare molto tra un romanzo e l'altro perchè questa trilogia della Miller andrebbe letta molto ravvicinata (tipo 50 sfumature) per essere vissuta al meglio! 

Come sempre vi lascio alle trame! Buona lettura!!


UNA GRANDE STORIA EPICA 
CHE MESCOLA AMORE E AZIONE.
UN’ EROINA CORAGGIOSA E INVINCIBILE 
IN UNA CORNICE CHE SEMBRA PENSATA 
DAI FRATELLI GRIMM


IL PRIMO CAPITOLO DI UNA NUOVA, ENTUSIASMANTE
TRILOGIA FANTASY



 



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 La cacciatrice 
di fate
di Elizabeth May
Pagine 336
Prezzo 16,90
Sperling e Kupfer 
dal 18 febbraio 2014 
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Edimburgo, 1844.
La giovane Lady Aileana, figlia del marchese di Douglas, nasconde un segreto.
cover originale
Di giorno è una perfetta gentildonna alle prese con gioielli, vestiti e feste scintillanti.
Di notte è una spietata cacciatrice di fate.
Da quando sua madre è morta per mano di una creatura soprannaturale, Aileana ha giurato vendetta e ha iniziato a combattere le fate insieme con l’affascinante folletto rinnegato Kiaran.
Ed è proprio grazie a Kiaran che la ragazza scopre lo straordinario destino che la attende: lei è l’ultima cacciatrice, l’unica in grado di proteggere gli uomini la notte in cui tutte le fate si risveglieranno
la notte del solstizio d’inverno.


Elizabeth May è nata in California ma da anni vive a Edimburgo, in Scozia, dove sta facendo un PhD presso l’Università di St. Andrews in Scozia. È un’appassionata fotografa i cui lavori sono stati pubblicati sulla carta stampata e scelti come copertine di libri. La cacciatrice di fate è il suo romanzo d’esordio. Il suo sito internet è www.elizabethmaywrites.com.

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Nudo d'autore
di Raine Miller
Pagine 180
Prezzo € 9,90
  Corbaccio
dal 13 febbraio 2014 
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La serie "Blackstone" è composta da:

1. Naked - Nudo d'autore
 2. All In
3. Eyes Wide Open
3.5 Cherry Girl
4. Rare and Precious Things


Desideri a nudo
Appagamento segreto
Una storia indimenticabile

C’è uno scandalo nella vita di Brynne Bennet.
cover originale
Americana, laureata all’università di Londra e modella fotografica part-time, Brynne si è rimessa sulla retta via e lavora duramente per diventare restauratrice.
Ma quando l’uomo d’affari londinese Ethan Blackstone compra un suo nudo, decide che non gli basta una fotografia: vuole anche il soggetto.
Vuole Brynne nel suo letto, a sua completa disposizione.
All’inizio Brynne è attratta dalla natura dominatrice di Ethan, ma non capisce se l’intensità del suo desiderio risveglieranno o sopiranno i demoni che lei si porta dentro…
«Nudo d’autore» è la storia indimenticabile di una donna forte che incontra un uomo così potente da toglierle ogni difesa e di metterla a nudo.


Raine Miller è un'insegnante part-time e scrittrice di storie di sexy romance in tutti i momenti liberi che le rimangono. Vive con il marito e i due brillanti figli che la riportano al mondo reale se la scrittura la trascina troppo lontano. Raine ama confrontarsi e chiacchierare con i suoi lettori ed è possibile contattarla visitando il suo sito. www.rainemiller.com

martedì 28 gennaio 2014

“Caffè & Chiacchiere con Emma” ... e il Romance


Care, amiche, bentornate nel nostro salotto virtuale.

 

   Smaltita l’ubriacatura (si fa per dire) delle Feste, ma forse non ancora del tutto persi i chili di troppo per i quali ci proponiamo di provvedere al più presto, cioè alla prima timida apparizione delle giornate primaverili che ci permetteranno di uscire più spesso, correre, camminare, andare in palestra, fare ginnastica… Oddio, ma quanti sono questi chili che dobbiamo smaltire?
   Scherzi a parte… A proposito, quando inizia il Carnevale? Prima o dopo il fatidico San Valentino? Okay, lasciamo stare.
   L’argomento non riguarderà uno o più libri, anche perché sto ancora pensando a quale, fra i tanti che ho letto nel corso dei mesi passati, dedicare la mia attenzione. Sono tutti interessanti e meritevoli, per questo mi trovo in difficoltà nella scelta, ma prima o poi deciderò. Prometto.
   Dunque, oggi vi parlerò di come si sono evoluti gli eroi e le eroine del Romance.
   Un cambiamento c’è stato, senza dubbio. E meno male, mi viene da aggiungere, perché è innegabile che lo stereotipo che tanto a lungo ci ha accompagnate nelle storie romantiche aveva un po’ annoiato.

Mi riferisco soprattutto al romanzo storico, dato che il contemporaneo ha subito l’influenza dei mutamenti del costume e si è evoluto in sintonia con essi. E’ scontato che le eroine moderne siano affiancate da eroi che tengono il passo dei tempi. 
Donne in carriera, dinamiche e indipendenti, non saprebbero cosa farsene del Principe Azzurro, vi pare? Perciò si innamorano di manager, scrittori, artisti, magnati d’industria, piloti di auto da corsa e simili. Ah, dimenticavo gli angeli buoni o un po’ perversi, i vampiri e i licantropi, ibridi dai poteri sovrannaturali creati dagli scienziati per combattere il Male ma che poi sfuggono al controllo e combinano guai. Ne farebbero anche di peggio se, a un certo punto della vicenda, non incontrassero una donna forte e determinata pronta a redimerli, forse persino a proteggerli da loro stessi e da una fatale tendenza all’autodistruzione.

 
   Gli eroi moderni sono più fragili e rispecchiano le contraddizioni degli uomini odierni. Al contrario, le eroine primeggiano e sono determinate. Sanno quello che vogliono e non temono di confrontarsi sullo stesso piano con l’uomo. Insomma, sono capaci di sedurre, conquistare e mettere al tappeto – in senso metaforico – chiunque.
   L’evoluzione, tuttavia, riguarda anche le eroine del romanzo storico e, di conseguenza, anche l’eroe. In modo diverso, ovviamente, ma abbastanza notevole.
   La fanciulla indifesa è scomparsa dall’orizzonte del Romance. Qualora la storia lo richieda è tale solo in apparenza. Finge perché le conviene e finché ne ha bisogno, poi sfodera gli artigli e la grinta e affronta la sfida. Nella maggior parte dei casi non si cura neanche di fingere. E’ una tosta.

La società maschilista nella quale vive, che può spaziare dall’antichità al secolo scorso, le va stretta e vuole farsi strada, dimostrare il proprio valore in quanto persona. Odia le convenzioni che la obbligano a un ruolo subalterno e si ribella. A volte indossa addirittura panni maschili per sfuggire alle restrizioni imposte al suo sesso. Sogna l’amore, ma non aspetta che arrivi il prode guerriero o il principe a salvarla. Se si mette nei guai, e ci si mette quasi sempre, cerca di uscirne da sola, armata del proprio coraggio e dell’astuzia. L’eroe, di solito, quando l’incontra reagisce come tutti gli uomini, cioè con insofferenza. Spesso i due sono in contrasto proprio perché lei possiede una forte personalità e gli tiene testa. Ma si è visto mai? Pensa il nostro eroe che si sente defraudato del proprio ruolo preminente ma è, suo malgrado, attratto da lei.
Diversa da ogni altra donna conosciuta prima, la ragazza lo intriga, lo affascina, gli spalanca orizzonti inesplorati con la sua insolita femminilità. Perché non dimentichiamo che l’eroina, anche se non bellissima, è dotata di fascino ed è sensuale, a volte in modo inconsapevole e, per questo, ancor più seducente. Se poi abbandona gli abiti maschili per farsi il bagno in una sorgente ed esce dall’acqua con la camiciola bagnata sotto lo sguardo di lui… Beh, lo choc è assicurato. Per il poverino, intendo.
   La storia potrebbe portare i due in una situazione pericolosa al limite della sopravvivenza ed è laragazza a trarli fuori dagli impicci. A questo punto, però, lui è già innamorato perso. Anche lei, ovviamente, e appena se ne presenta l’occasione – in genere l’autrice fa’ in modo che si presenti – si lasciano travolgere dalla passione…
   Qui apriamo una parentesi che riguarda l’evoluzione dell’aspetto erotico del Romance.
   E che evoluzione, amiche!
  Niente più porte che si chiudono e lasciano soltanto immaginare ciò che avviene in camera da letto – si fa per dire perché ogni posto va bene per consumare – niente più tabù per quanto concerne la sessualità.

Ormai non ci è dato d’immaginare alcunché. La descrizione è decisamente anatomica. Gli organi sessuali e le loro funzioni, l’uso, la forma e quant’altro sono rappresentati con dovizia di particolari. A partire dal bacio, che non è più soltanto una parentesi rosa ma è l’approccio, il preludio a ciò che seguirà, le autrici si lanciano con entusiasmo nel raccontarci performance da capogiro, da svenimento multiplo.

E’ in queste circostanze che si affaccia, neanche timidamente, il vero “macho”. L’eroe è – deve essere – superdotato… Sì, avete capito dove. Capace di far raggiungere orgasmi cosmici, vette di estasi galattiche, travolgere come uno tsunami, l’esplosione di una supernova… E’ lui il magnifico, amante instancabile e insaziabile, sempre pronto a impegnarsi in un duello corpo a corpo che lascia stremate, sfinite, languide e meravigliosamente appagate. La sua potenza virile riesce a soggiogare l’eroina, a renderla docile schiava del piacere. L’arma del sesso, anche se lei non ha certo un ruolo passivo nel corso della performance, riesce laddove erano falliti i tentativi di dominarla.
   La nostra eroina si arrende, oso dire in modo incondizionato, alla sessualità che lui le fa scoprire. Sotto le sue mani si modella, si lascia plasmare, spasima, ansima e sussulta. Si aggrappa a lui come un naufrago alla deriva, travolta dalle vertigini, dal vortice della passione infuocata che la consuma…
   Scene d’amore così audaci, che spesso rasentano la pornografia, non erano lontanamente concepibili nei Romance di un ventennio fa o poco più. Qualcuna, mi sia concesso dirlo, è persino un po’ sopra le righe. Personalmente nutro qualche dubbio che nella realtà esistano amanti del genere, ma forse proprio per questo le autrici – e mi ci metto anch’io – lasciano galoppare la loro fantasia erotica a briglia sciolta e sognano, facendoci sognare, grandi amori e torbide passioni.
   Insomma, amiche, questo è il bello del Romance: la sua forza trascinante e le emozioni che ci fa vivere. Forse meno romantico e più carnale, ma sempre una lettura avvincente, coinvolgente. Che sia contemporaneo o storico non ha importanza. Il Romance è una pietra miliare della narrativa al femminile e lo dimostra lo straordinario successo che riscuote, grazie anche al talento, all’estro creativo e alla fantasia di tante autrici che si cimentano in questo genere, capaci di ricreare atmosfere e ambientazioni realistiche, ricostruzioni storiche attente e precise. 

   Il Romance è nostro.

Ci appartiene, ci fa immedesimare nelle eroine che lo animano. Colora la nostra vita, qualche volta un po’ troppo grigia, di rosa e di ottimismo, perché il Romance è sempre a lieto fine e noi abbiamo bisogno di credere che l’amore, quando è vero e profondo, riesce a superare ogni ostacolo.

 

   Un abbraccio dalla vostra
Emma.
  
lunedì 27 gennaio 2014

Consiglio alla lettura in pillole: "Vertigine senza fine" di Cornell Woolrich.

 
 



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Vertigine 
senza fine
di Cornell Woolrich
pagine 300 circa
prezzo 3.68€
Mondadori
in edicola
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New Orlens, 20 maggio 1888: sole e cielo terso.
12399727
cover originale
Il grande giorno è finalmente arrivato.
Louis Durand, ricco importatore di caffè, è pronto per l'arrivo di Julia Russell, contattata a distanza per scopo matrimoniale.
Al porto, Louis ha una straordinaria sorpresa: Julia non è affatto la donna sciupata della foto che ha ricevuto per posta, ma una giovane dalla bellezza abbagliante.
La loro felicità sembra completa e il loro matrimonio viene celebrato.
Ma ben presto si insinua l'ombra del dubbio: perchè Julia sembra adorare il caffè, quando aveva scritto di detestarlo?

Considerazioni.
Siccome l'ho amato moltissimo, non potevo e non volevo non dirvi che "Vertigine senza fine" di Cornell Woolrich, quasi spuntato fuori dal nulla per dirmi "leggimi, leggimi!!!",  è da leggere!

Da questo stupendo thriller/giallo/romance (che nel romanzo ha una fine differente da quella del romanzo, ma non vi dirò di più!) sono anche stati tratti due film, uno francese (La Siréne du Mississippi - La mia droga si chiama Julie di François Truffaut) e uno americano, non avendo visto il primo vi parlo del secondo, che prende il nome di "Original Sin" ed è stato interpretato da Antonio Banderas e Angelina Jolie nel lontano 2001 - la trama ve la lascio leggere QUI - e pur non essendo un film memorabile (tanto che la Jolie si guadagnò per questo ruolo una nomination ai Razzie Awards del 2001, come peggior attrice, nomination un pò eccessiva a mio gusto, ma comprensibile) è però uno di quei film, insieme al libro, che sebbene siano stati visti o letti da pochissime persone, non so bene perchè - e per come - mi gira ogni tanto in testa per alcune frasi, alcuni momenti ...  soprattutto perchè dice cose che mi prendono e stritolano il cuore, tipo queste:




Lo so, sono solo parole, ma esprimono ciò che, almeno personalmente, si vuole, si pretende per il proprio cuore fragile, per il proprio sentimento denso, e che si vorrebbe leggere negli del proprio compagno, della propria anima gemella.
In questa profondità si esprime perfettamente un amore che paradossalmente vede un uomo soccombere al proprio cuore, inaspettatamente e nel più fragile dei modi e nel più astuto degli inganni. 

Considerate poi due elementi di questa storia e ricordateli:

- che è un uomo a scrivere, è un uomo, ancora, a descrivere un'ossessione, una passione, che fonde e lega la sua vita a quella di un'altra persona che lo inganna per il più spregevole dei motivi: il denaro; e difficilmente troverete tanto coinvolgimento in un romanzo scritto con tanta profonda passione e da un uomo.

- inoltre tenete sempre presente che l'amore è ingannevole e prende a volte strade particolarmente strane, difficili, che a volte ribalta le situazioni e poi affonda quello che aarentemente è il più forte, e proprio per questo troverete una storia stupenda.

E' uno di quelle storie a cui mi sono legata in modo quasi personale e per cui domandarmi oggettività è praticamente impossibile, ma posso dirvi che è un romanzo profondamente coinvolgente, sia a livello amoroso - il quale esprime una passione totale, assoluta, di quelle per cui occorre ringraziare il cielo ogni giorno per averla potuta vivere con tale totalizzante passione - sia a livello di mistery - il quale è ben dosato, coinvolgente e si amalgama bene con la storia d'amore, diventando entrambi inestricabili, inscindibili - creando, grazia anche alla fine narrativa sottile ed elegante di Cornell Woolrich, una storia stupenda che rimane nel cuore e nella mente.

Se cercate una narrativa sollecita, poetica e toccante, avete trovato un romanzo per i vostri denti.

Consigliato!

Recensione: "Dopo" di Koethi Zan.





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Dopo
di Koethi Zan
pagine 368
prezzo 14.90€
Longanesi
già disponibile
voto
4/5 

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Dopo la liberazione doveva essere tutto finito.
Ma non è stato così. Sono passati dieci anni da quando Sarah è fuggita da quello scantinato, il teatro delle torture fisiche e psicologiche che Jack Derber le ha inferto per oltre mille giorni. Ma per Sarah non esiste ancora un «dopo»: vittima delle proprie fobie, vive rinchiusa nel suo appartamento di Manhattan.
cover originale
Fino a quando l’FBI non la informa che Jack Derber, accusato e imprigionato per rapimento, sta per essere rilasciato. Sarah non può consentirlo, perché lei sa. Sa che Derber non è soltanto un rapitore. È un assassino. Lo sa perché lei non era da sola, in quello scantinato.
Con lei c’erano altre due ragazze, Christine e Tracy, e per i primi mesi di reclusione ce n’era stata anche una terza: Jennifer, la sua migliore amica.
E Sarah sa, con certezza, che Jennifer è morta per mano di Derber. C’è una sola speranza, per tenere Derber in prigione: ritrovare il corpo di Jennifer. Per questo, Sarah deve trovare la forza di riallacciare i contatti con le altre sopravvissute, nonostante l’odio che loro provano per lei e nonostante i segreti che le dividono. Perché quel capitolo della loro vita non si è mai veramente chiuso. Perché quello che succede dopo è ancora più terribile.
Dopo non parla della follia degli uomini, ma della forza delle donne decise a fare giustizia. E del coraggio di andare fino in fondo, mettendo in gioco tutto. 

 

Considerazioni.
Nei primi trentadue mesi e undici giorni di prigionia, eravamo in quattro. Poi, improvvisamente, senza che nulla lo lasciasse presagire, ci siamo ritrovati in tre. Da mesi ormai non emetteva alcun suono, ma dopo la sua scomparsa il silenzio si è rivelato ancora più terribile. Per molto tempo, da allora, siamo rimaste mute, chiedendoci nel buio chi sarebbe stata la prossima a finire nella cassa”.
Dopo, il libro d’esordio della statunitense Koethi Zan, inizia proprio così e vi anticipo che è piaciuto talmente tanto in America che presto diventerà un telefilm.
Detto ciò è giusto dirvi che "Dopo" è un thriller molto particolare in quanto è, si congeniato veramente molto bene sia nell'evoluzione della trama gialla che tiene sul filo del rasoio, che per gli elementi sorpresa che sovverchiano spesso e volentieri la trama e quello che il lettore pensa di aver capito, ma è particolare in quanto gioca moltissimo (se non esclusivamente) sull'elemento psicologico. Il romanzo, infatti, parte in sordina e man mano entra nella mente del lettore e scava nella sua angoscia e fragilità rispetto agli avvenimenti della storia, che non possono e non vogliono lasciare indifferenti.
Il tutto inizia quanto Jack Derber, apparentemente tranquillo professore universitario, dieci anni prima dell'inizio della storia che leggiamo in Dopo, sequestrò e  tenne rinchiuse in uno scantinato, per diversi anni (per l'esattezza 32 mesi e 11, infiniti, giorni) quattro ragazze: Sarah, Jennifer, la migliore amica di Sarah (uccisa da Derber durante la prigionia, ma di cui non si hanno prove dell'omicidio), Tracy e Christine.
Molti anni dopo, Sarah (come anche Tracy e Christine) ormai apparentemente al sicuro da quell'incubo, da cui ne è uscita sana e salva, è andata avanti, si è laureata, ha trovato un lavoro, un'illusoria stabilità, ha cambiato nome e città, ma in fondo in fondo, quando si trova a casa, la sera, da sola, ammette di non essersi mai ripresa del tutto dalla tragica esperienza (tanto che vive rinchiusa nella sua casa di Manhattan) e dalla morte di Jennifer, per la quale Derber non fu mai accusato (ed infatti sconta solo la pena attinente il rapimento).
Purtroppo il destino vuole che proprio ora che Sarah ha trovato una sorta di tranquillità, a inizio del romanzo, venga informata dall'FBI che Derber uscirà dal carcere in quanto ha praticamente finito di scontare la sua pena e non c'è motivo di trattenerlo.
In Sarah si risveglia qualcosa che non sa descrivere, quella paura atavica che le ha permesso di sopravvivere nei momenti più tragici e bui della prigionia e segregazione e decide di dover fare qualcosa, di dover incastrare l'assassino di Jennifer e darle finalmente pace e giustizia.
Sarah allora parte alla volta della casa di Derber per parlare con la moglie, per scoprire qualcosa che possa esserle utile allo scopo e non sa che sarà un viaggio terribilmente faticoso, duro e che metterà alla prova la sua mente e la sua stessa vita, in quanto il passato, quello terribile e di cui ha il terrore, tornerà a tormentarla per ottenere finalmente la verità e non sarà facile.

Bello. Mi è piaciuto molto questo romanzo, che ho trovato ben scritto, ben articolato in tutte le sue parti gialle/trhiller, ma soprattutto mi è piaciuto che l'autrice abbia creato una contrapposizione costante tra quello che è, e quello che ci appare essere. Tutto è doppiezza, si è camuffato dalla quotidianità, dalla visione che Sarah degli eventi, delle sue certezze, della sua storia. Ma tutto ciò è solo una parte della storia, una parte della verità che ha una moltitudine di volti e che si nasconde nei dettagli.

Scoprirete man mano che procederete nella storia, che vi immergerete nei meandri della mente dei personaggi che in realtà è tutto molto più complicato di quanto appaia, è tutto mistero che si cela sotto una coltre che nessuno si prende il disturbo di dissipare per la paura o il terrore o l'angoscia. 
Fino a che Sarah  non prende in mano le redini della sua vita, e decide che costi quello che costi deve avere delle risposte, deve smettere di lasciarsi annientare dalla paura e reagire, ecco che allora la storia che scopriremo, e che giace come addormentata, congelata, in attesa di un cenno per essere risvegliata, scoperta, riappare in tutta la sua tragicità, bruttura e infinito dolore, per quella che è. Il prezzo per la verità, però, a volte è molto alto e altre volte riserba delle sorprese che non si è del tutto certi di voler scoprire, se non si ha abbastanza forza per accettarla.

Bella storia sorretta dunque da ambientazioni che lasciano senza fiato (molto ben scritte anche in questo caso) e dei personaggi che reggono un'introspezione psicologica mirabilmente sottile, ben spiegata e penetrante, che scava nel profondo e che si nasconde nei dettagli, nella forza che non da cedimento, e non concede respiro fino all'incredibile colpo finale che in cui non avrei mai creduto ...
Plauso poi alla Zan, che per aver scritto un'opera prima, ha pienamente dimostrato di saperci fare con la fiction thriller, di quelle che sebbene non si imponagano per la loro fisicità o tracotanza, lasciano un segno indelebile e di paragone con altri romanzi del genere e ai quali si guarda per cercare ancora storie con tanto mordente perchè coinvolgono e appassionano incredibilmente alla storia.
Risvolti negativi? In ciò mi associo ai pareri di alcuni lettori americani: il finale è fin troppo veloce, stringato, sembra mozzato dalla frenesia di chiudere, come se la Zan avesse tot ore per finirlo e poi l'editore le abbia strappato il manoscritto da sotto le mani ... sapete, come nei compiti a casa! E devo confessare, mi è anche scappato un "Ma che diamine!!".
Peccato perchè spendere due paroline di più non credo costasse molto lavoro o molta fatica, visto il buon lavoro fatto precedentemente. Comunque non è nulla in confronto a quanto ho potuto leggere, e per questo ve lo consiglio!!

Consigliato!


Koethi Zan Nata in un piccolo paesino dell’Alabama, la Zan si è poi trasferita a New York per completare i suoi studi accademici. Per 15 anni ha svolto la professione di avvocato per grandi case di produzione affiliate al mondo dello spettacolo. È sposata e ha due figlie.