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giovedì 23 ottobre 2014

Recensione: "La seconda estate" di Cristina Cassar Scalia

 
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La seconda 
estate 
 di Cristina Cassar Scalia
pagine 480
prezzo 16.90€
Sperling & Kupfer
già disponibile 
voto:
 3/5
--o--







Roma, 1982. 

È un freddo pomeriggio di marzo, ma la pioggia non ferma Lea, intenzionata a non lasciare vuoti i due posti riservati in platea. Un invito a teatro è quello che ci vuole per sentire meno la mancanza di suo figlio, ripartito per Londra, dove sta ultimando gli studi. Ma quel volto che scorge tra la folla, poche file più avanti, la lascia senza fiato. 
Possibile che sia davvero lui? Vent'anni prima, Lea aveva trascorso un¿indimenticabile estate a Capri. L'atmosfera sofisticata ed eccentrica dell'isola l'aveva da subito conquistata, consolandola dell'ennesima assenza del marito. Il giorno in cui Giulio, uomo di successo, affascinante e premuroso, era comparso nella sua vita il cuore di Lea non aveva potuto opporsi. Nella cornice di un'antica villa ormai in rovina e custode di pericolosi segreti, tra i due era nata una passione travolgente e proibita. A nulla era servito tentare di resistere, e le conseguenze erano state drammatiche.
Adesso che Lea ha lasciato il marito sembrerebbero non esserci più ostacoli al loro amore, che risboccia come se il tempo si fosse dimenticato di scorrere. Quell'estate però non è solo scolpita nei loro cuori, perché sottili trame legano al presente ciò che accadde allora. 

Lea e Giulio non lo sanno, ma la loro felicità dovrà ancora attendere, minacciata da una verità a lungo tenuta nascosta.
 


Per leggere l'intervista esclusiva all'autrice cliccare QUI:



Considerazioni.
Ogni tanto provo il bisogno di leggere qualcosa che provenga dalla nostra bellissima penisola italica che sia un commisto al giallo (come Camilleri, che adoro), un bel racconto gotico (che amo leggere con la De Winter in particolare ed i suoi Black Friars) o un romanzo dai toni romantici, come accade proprio per questo romanzo della Scalia.

Devo confessarvi che ho dovuto impiegare un attimo per entrare in sintonia con questo romanzo, ma è un romanzo che nel suo complesso ho apprezzato e che ho trovato davvero ben narrato. 
Sebbene infatti, sin da subito, appare chiaro lo stile pulito, semplice e scorrevolissimo della Scalia, che utilizza uno stile elegante, evocativo, invitante e leggero, le ambientazioni un pò altere e una protagonista un pò sostenuta e dotata di quella alterigia che vale a tenerla un pò a distanza (ovviamente almeno a mio parere) hanno concorso a rendere un pò difficile l'abituarmi a Lea e alla sua vita tanto nel passato quanto nel presente.


Tuttavia il romanzo ha incominciato a piacermi veramente ed a trasmettermi quel coinvolgimento che cercavo verso la metà della storia, quando la trama intrecciata precedentemente si scopre e si snoda nei suoi punti più interessanti.

La storia di Lea e Giulio è interessante, ricca di tematiche che fanno pensare e riflettere sul senso della coppia, sui sentimenti che nascono, crescono e a volte si spezzano per sempre o si evolvono nel tempo, anche ritornando, più forti, anche se mutati. E' un romanzo che posso definire intenso e profondamente toccante una volta che ci si introduce nell'animo dei protagonisti, tralasciando anche un pò il contorno che ruota intorno ai due protagonisti, a volte un pò carico e soffocato di ricchezza che si declina quasi troppo spesso e marcatamente, come vi dicevo, in fastidiosa alterigia (almeno per me, voglio rimarcare).

Due le cose che vi vorrei sottolineare: ottima la scelta di ambientare la storia negli anni 60  e poi negli anni 80 che ha reso il contesto interessante da approfondire; la seconda è la crescita imposta, da avvenimenti, storie, amori, segreti e quant'altro ai due protagonisti e a Lea in particolare, la quale ha, sotto un certo punto di vista, una crescita importante lungo tutto il percorso in cui snoda il romanzo.

Complessivamente è una storia piacevole, che ho apprezzato sia come stile e che per le tematiche che ha sollevato, imponendomi alcuni pensieri importanti che ho apprezzato moltissimo fare, e  dimostrandosi una storia matura, importante, emotivamente coinvolgente. 
Certo, personalmente non mi sono trovata completamente in sintonia con Lea, dalla quale sia come persona (soggettivamente parlando) che come lettrice (più oggettivamente discorrendo) mi sono sentita distante, come se fosse emerso un muro di ghiaccio reso persistente dai suoi atteggiamenti, dalla sua impostazione mentale, da alcune sue considerazioni che non hanno che confermato questa distanza persistente tra me e lei che vi era modo di appianare in modo da rendere la storia una parte naturale da accettare e in cui essere coinvolta.

Detto ciò, questa considerazione è qualcosa di assolutamente soggettiva, che varia, solitamente a pelle, da lettore a lettore, per cui è qualcosa che dovete considerare preso con le giuste misure.



Cristina Cassar Scalia è nata nel 1977 ed è vissuta a Noto. Medico chirurgo specialista in Oftalmologia, attualmente vive e lavora a Catania. Da sempre innamorata di Capri, ha scelto di ambientarvi il suo primo romanzo. 

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