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lunedì 30 giugno 2014

Recensione: "Le sorelle Marsh" di Amanda Hodgkinson.


 
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Le sorelle
Marsh
di Amanda Hodgkinson
pagine 352
prezzo 17.50€
Frassinelli
già disponibile
voto:
 4/5
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1913. Le sorelle Marsh – Vivian e Nellie – sono rimaste sole nella loro grande casa, immersa nell'atmosfera vagamente magica della campagna del Suffolk, dove Jane Austen aveva ambientato i suoi romanzi cent'anni prima.
cover originale

Ma a differenza delle protagoniste di "Orgoglio e pregiudizio", le Marsh hanno fatto voto di castità: nessun uomo avrebbe turbato il perfetto equilibrio delle loro vite e loro sarebbero state semplicemente le donne del fiume.
Tuttavia niente può restare immutato accanto all'acqua che scorre: e così, durante un'inondazione, un affascinante forestiero arriva a sconvolgere la quiete della loro dimora, risveglia emozioni inconfessabili e cambia il corso del loro destino.
 
1939. La diciottenne Birdie, che sogna di diventare una cantante famosa, rimane incinta, senza un marito. Si rivolge allora alla madre Nellie che decide di far adottare la bambina alla sua nascita, per evitare lo scandalo. Birdie non si rassegnerà mai alla perdita della figlia e, venticinque anni dopo, deciderà di cercarla.
Scoprendo così che le sorelle Marsh hanno ben altro da nascondere che un peccato di gioventù.
Tre generazioni di donne scorrono insieme all'acqua del fiume – spettatore e malizioso complice della loro vita, custode dei loro segreti – in questo romanzo dalle atmosfere intriganti. Amanda Hodgkinson ama e fa amare le sue donne, fragili e invincibili eroine del vivere quotidiano."
 

Considerazioni.
Ci sono vicende che pur non volendo, pur leggendole e rimaendovi lontane fisicamente hanno quel qualcosa che non sai spiegare, che ti coinvolge a livello emotivo, che come il mare ti porta, onda dopo onda, così lontano da riva, da quella che pensavi fosse la tua posizione sicura nel mondo, gettandoti in mare aperto, che non puoi fare nulla se non rimanervi avvinta, laggiù, a largo, tra le onde, e vedere come andrà a finire.

La Hodgkinson è brava, l'avevo già capito con il precedente romanzo, Britannia Road, in quanto riesce a carpire l'essenza della storia, catapultandovi credibilmente ed appassionatamente i personggi,  inserendovi e intrecciando a questi ultimi momenti di indiscutibile pathos, creando dibattiti interiori e riportarli sulla statica carta, che con quanto scritto compie un movimento, induce al pensiero e porta a commozione.

E seppur Britannia Road mi fosse piaciuto tanto, mi è piaciuto molto di più quest'ultimo romanzo. Forse perchè parla di famiglia, di sorelle legate tra loro e di destini che risuonano lontani, ed in tempi diversi, inenellati tra loro in modo indissolubile, e ho trovato una sorta di affinità con la tenerezza che si compie tra sorelle, quella che smuove in un certo senso al pianto per il loro destino, vedendo compiersi in certi casi un fato avverso, invitto e involuto, che pianta un germe e smuove tutto il palazzo delle certezze e dei sentimenti, che non puoi che lasciarti guidare e vedere dove la storia ti porterà.

 

Forse per amore, forse per semplice amicizia, forse perchè era destino, è stato semplicemente molto intenso questo viaggio nelle vite di queste sorelle Marsh, che pensano in modo quasi dogmatico, dittatoriale - quando sono ancora nel bozzolo accogliente del loro nido - al futuro, pensando di poterlo governare, guidare, manipolare. 
Ed invece, a caro prezzo, si scopre un'ingorvernabilità del futuro che le rendono facili e sciocche vittime di quest'ultimo, piccoli boccioli che giovano della brezza tiepida del primo mattimo e che vengono rovesciati e lasciati crescere lontano dopo un temporale burrascoso.
Ed eccole comprendere pian piano quanto il tavolo delle programmazioni, delle decisioni e dei piani fatti a nostro (e loro) piacimento, possa essere ribaltato e confuso. Così facilmente ...

Ed occorre quindi ricominciare da capo e vedere come muoversi con quello che si ha a disposizione, e vedere semplicemente di fare il meglio con quanto abbiamo a disposizione, nel tempo e nel momento in cui viene chiesto di decidere, di fare, agire e pensare.

Quello che mi ha colpito principalmente in questo romanzo è quella sorta di fatalità che aleggia e impregna tutto il romanzo, che si imprime nella storia, che avvolge e avviluppa tutto quanto, senza poter essere fermata, contenuta, domata.

Ma forse, proprio questa sorta di forza ingovernabile, quella stessa indefinibile e inconsistenza tromba d'aria che tutto prende e sconvolge  ... è anche in grado di tornare e rimettere tutto in gioco, tempo dopo, e riportare tutto a posto, nel bene e nel male, concedendo alle persone di comprendere quello che si è fatto e accettare quello che non si è stato in grado di modificare, ma solo comprensibilmente tamponare con decisioni precarie, insolute e rimpiante.

Questo sono le sorelle Marsh: fato, famiglia, ricordi, rimpianti, segreti e legami indissolubili che sebbene si svolgano nel lontano 1913, poi si ritrovano a farne i conti nel 1939. Con tutte le conseguenze che possono esserci e i rimpianti che possono tornare a galla.

Onestamente ve lo consiglio. E' un romanzo profondo, che coglie l'esistenza, o una parte di essa, in modo toccante, elegante, proficuo e lo fa gentilmente, con le protagoniste, ma anche in modo brutale, per come s'impone sui loro destini, che ama  rimaneggiare, toccare, veicolare verso qualcosa di così sconosciuto, che le farà tornere al punto in cui tutto ha avuto inizio ...

Sporcatevi delle vite delle Marsh, 
ne vale la pena.



Amanda Hodgkinson è una scrittrice inglese, nata nel Somerset e cresciuta nel Suffolk. Da qualche anno vive in Francia con il marito e le due figlie. Il suo primo romanzo, Britannia Road, è stato pubblicato con grande successo in tutto il mondo. In Italia ha vinto il premio speciale Kihlgren ed è stata finalista al Gran premio delle lettrici di Elle. www.amandahodgkinson.com

Recensione: “L’amore è come un film” di Victoria Van Tiem



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L’amore 
 è come un film
di Victoria Van Tiem
Pagine 352
Prezzo 12.00 €
ebook 4.99 €
Leggereditore
già disponibile
voto:
3/5

 più più più
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Kensington Shaw ha tutto: un lavoro di successo in un’agenzia pubblicitaria, un fidanzato splendido e una famiglia che le vuole bene. 
cover originale
Ma quella che sembra una vita perfetta da fuori, nasconde qualche crepa: come il fatto che l’uomo che Kenzi sta per sposare piaccia molto di più alla sua famiglia che a lei. 
La piccola crepa si allarga a dismisura quando, dopo dieci anni, rivede il suo ex ragazzo del college. 
Shane Bennett le aveva spezzato il cuore e ora se lo ritrova davanti più bello che mai, pronto a darle tutte le spiegazioni che non le aveva mai dato e, soprattutto, ad assegnarle una campagna pubblicitaria molto importante per la sua agenzia. 
Ma solo a un patto: e cioè che lei riviva con lui le dieci scene più romantiche della storia del cinema. Kenzi è costretta ad accettare la sfida e, come in tutte le commedie romantiche che si rispettino, il lieto fine sarà sofferto… ma assicurato.

 

Considerazioni.
Premessa: se volete leggere un romanzo che assomiglia moltissimo ai film romantici che tutti nella vita abbiamo visto, come Imsonnia d'amore, 27 volte in bianco, Due settimane per innamorarsi, C'è post@ per te, Bridget Jones, Il matrimonio del mio migliore amico, Sotto il sole della Toscana, 30 anni in un secondo, I fantasmi delle mie ex, ecc... ecco che avete trovato il libro che fa per voi.  

----> Attenzione però al fatto che siamo di fronte ad un romanzo che si distacca dalla realtà concreta ed entra nella vera e propria vena romantica più dolce e sognatrice e talvolta surreale.

La storia segue la protagonista Kensington: una quasi trentenne schiacciata dalla famiglia, da un lavoro che sta per perdere, un fidanzato perfetto (che piace tanto alla mamma - strega) che in fin dei conti è premuroso - ma troppo pedante, noioso, poco affascinante e predominante per piacere - e ci narra delle sue avventure cinefile nel momento in cui si affaccia nella sua vita il suo ex storico, indimenticato e amabile... il magnifico Shane!

Quando Shane, torna in America (lui è inglese) per Kensington il mondo traballa e si capovolge. Lui è l'uomo - l'unico - per cui ha perso la testa e dato tutto il suo cuore, e quando se ne è andato 7 anni prima dopo averla tradita (quello che almeno crede Kensington) il mondo è caduto, le luci si sono spente e la sua vena creativa si è volatilizzata, ma adesso che è tornato tutto torna a confondersi per via del fatto che Shane è lì, con lei e la vuole riconquistare...
Shane però non usa fiori, cioccolatini, cene romantiche e quant'altro, ma siccome è il mega - cliente (vuole pubblicizzare il suo ristorante - cinema) dell'agenzia pubblicitaria di cui Kensington è dipendente, ha posto come condizione - per la conclusione del contratto - che la nostra eroina riviva con lui i momenti più belli di alcuni film che entrambi, quando erano fidanzati, hanno visto e amato insieme.

Shane organizza così delle situazioni (coinvolgendo anche commesse, colleghi di Kensington e gente presa a caso) per rivivere quei momenti clou. Ad esempio?

Lo shopping in Rodeo Drive in "Pretty Woman" (con tanto di cartoncini con le battute alle commesse!!):


La canzone collettiva ne "Il matrimonio del mio migliore amico" con tanto di canzone "I say a little pray for you" (convincendo i poveri colleghi di Kensington a esibirsi in un ristorante):



E così via discorrendo ... Fino al momento in cui non si troverà:
-  a dover decidere tra due uomini;
- finalmente vuotare il sacco con la sua famiglia circa le loro mancanze e la predominanza affettiva di sua medre verso sua cognata Ren (che la batte sul tempo in tutto: matrimonio, bambini, ecc...);
-  pensare se continuare a lavorare in un ambiente che definirei un tantino "ostile".
Ovviamente è una commedia per i cui i toni sono soffici e rosei, anche per il finale ovviamente; i personaggi sono un pò lo stereotipo delle commedie rosa più conosciute, con: la buona, la stronza, l'amica, il fidanzato bellissimo ma prepotente, l'ex perfetto e possibile, la madre arpia e la cognata medusa(il padre vivente, ma non si sa come sempre assente l'ho menzionato??); insomma archetipi che se fino ad ora non hanno abbandonato le scene, figuriamoci se si possono dire superate in una commedia come questa! 
Inoltre le scene sono molto divertenti, spiritose e piene di scene di film e riferimenti cinefili (ovviamente romantici) per cui ci si trova convinti e divertiti nel leggere tra le righe delle citazioni per capire a quale film appartengano e vederli inseriti una storia romantica.
Brava anche alla Van Tiem, che per il suo primo romanzo confeziona un romanzo carino, un pò stucchevole forse, spumeggiante e pieno di entusiasmo per i film, creando una storia che è più inno al romanticismo, ai sogni, all'amore che una commedia vera e propria o forse tale, ma sui generis.

"«Credo, no, so di volere qualcosa di più, voglio...» Mi volto e lo guardo, decisa a farglielo capire. «Voglio quello che vedo nei film, voglio...»
    «Cosa?»
    «No, ascolta. Quando i protagonisti si incontrano, veniamo pervasi da un ardore speranzoso, capisci? E ridiamo, a volte fino alle lacrime, a causa di tutte le piccole situazioni imbarazzanti in cui si ritrovano nel tentativo di mettersi insieme. E poi rivelano d’amarsi in modo romantico e noi ci sentiamo euforici perché finalmente stanno insieme. Ed è giusto così. Si capisce. E anche se era del tutto prevedibile, piangiamo. Io piango...»
." da “L’amore è come un film” di Victoria Van Tiem
Ci sono però una serie di elementi che ho trovato un pò forzati e un pò troppo sopra le righe:

Primo. La protagonista da un pò sui nervi per via del fatto che è troppo (troppo, troppo, troppo) succube di tutti coloro che le girano intorno: parenti, amici, findanzati, ecc... diventa quasi un personaggio super masochista che non si vede l'ora di voler salvare per darle respiro. Io avrei optato per una sua presa di coscienza prima della fine ... mi stavo chiedendo dove fosse il telecomando per spegnera l'agonia di Kensington (avete presente il film - unico non menzionato - La donna perfetta??????)!

- Secondo. La reiterazioni dei tira e molla da metà libro in poi tra Kensington, James e Shane (sono diventata isterica a forza di rimpalli, scenate, cambiamenti di idee, verità, bugie, false amiche, tradimenti e di nuovo scenate, ecc...). Insomma, avrei optato per meno pagine e più divertimento (come nella prima parte).

- Terzo. Lo ammetto, le ho trovate carine le scenette che Shane metteva in scena per replicare i momenti clou dei grandi classici romantici, ma tutto subito mi sono proprio vergognata per Kensington! Ad un certo punto volevo nascondermi sotto un tavolino per lei ...

Vi sembreranno sciocchezze queste appena menzionate, ma sono elementi estremamente marcati, che non si possono non notare e a cui non si può non dare un certo peso alla fine.
Complessivamente, però, nonostante quanto precisato, l'ho trovato un romanzo davvero molto carino, estremamente spassoso, molto leggero, che si prende poco sul serio, e che gioca - quasi  gigioneggiando - con il lettore, strizzando l'occhio a tutto il panorama delle commedie romantiche di questi ultimi vent'anni.


Victoria Van Tiem autrice americana rappresentata da Jenny Bent dell’agenzia omonima. Lei è anche un’artista, cintura nera, mamma di due bambini, moglie di uno e custode dello zoo di famiglia che comprende il loro amato e panciuto maiale di famiglia Pobby.
venerdì 27 giugno 2014

Recensione: "Tacco 12, Addio!" di Leanne Banks

 
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Tacco 12,
Addio!
di Leanne Banks
Pagine 276
Prezzo 8.90
Ebook 6.99
Harlequin Mondadori 
già disponibile
voto:

3/5
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La trilogia “ Bellagio” è composta da:

1. Feet First -  Cuore e cioccolato
2. Underfoot - La felicità a piccoli passi
3. Footloose - Tacco 12, Addio!

Per Amelia Parker, essere assegnata a lavorare per Lillian Bellagio, della Bellagio Calzature, nel suo resort nelle Florida Keys è una sorta di nuovo inizio, sebbene trattare con madame non sia proprio facile. 
Amelia ha però anche un compito tutto personale, stilare un elenco di cose che le piacciono e che non le piacciono, per riscoprire chi è veramente, dopo una bruciante delusione d'amore. 
Al primo posto c'è certamente svegliarsi a due passi dal mare, abbandonando i tacchi a spillo per un paio di comode infradito. 
Ma non è sicura che da qualche parte nella lista ci sia spazio anche per rimanere travolta dal fascino di Jack O'Connell, detto Lo Squalo. 
Il suo interesse per lei potrebbe avere un secondo fine, e Amelia potrebbe ritrovarsi di nuovo a indossare scarpe che le vanno troppo strette.

 
Considerazioni.
Questa trilogia è composta da storie un pò sciocchine (lo ammetto) ma molto fresche, assolutemente estive e adatte a chi vuole leggere storie che d'impegnativo abbiano ben poco e molto a che fare con il romanticismo, il lato fashion della ragazza che è in noi ci si abbufferà!
Come per gli altri due romanzi che lo precedono, ecco che anche  questo "Tacco 12, Addio!" si muove sullo sfondo del Bellagio, ma segue, questa volta, le avventura della super organizzata Amelia, una ragazza posata, intelligente, spiritosa, e - ovviamente direi - single.
La vita amorosa di Amelia non è infatti brillante quanto la sua carriera ... abbandonata da un ragazzo che non solo non la mertiava, ma che l'ha sempre fatta vivere nella sua ombra, schiacciandola nelle meccaniche della coppia, Amelia non si è ancora ripresa del tutto dall'esperienza e cerca di andare avanti, nonostante senta che le manchi qualcosa a completarla veramente e completamente.

L'essere stata "bidonata" dal fidanzato, non è certo stato però un evento del tutto negativo! Infatti, a seguito del fattaccio, Amelia ha dovuto prendere in mano le redini della sua vita e cercare di fare qualcosa che veramente la stimolasse. Ciò ha dunque permesso di cambiare la sua vita in meglio sia personalmente che lavorativamente (comportando, su questo versante, un traferimento in Florida), facendo di lei una donna più in carriera che mai e cercando di raggiungere aspirazioni che finalmente la realizzassero pienamente.
Un giorno (ovviamente) Amelia conosce l'aitante (e iralandesissimo) Jack, il quale è un vero e proprio uomo con la faccia da schiaffi necessaria a far rinsavire (almeno dal punto di vista amoroso) Amelia, che trova con Jack un'affinità particolare che non è in grado di definire tutto subito, ma che  man che va a avanti la storia, le permette di credere che sia possibile innamorarsi ancora.
Jack, dal canto suo, non è proprio con disinteresse che si avvicina ad Amelia, e pur essendo attratto da lei cerca di tenerla "buona" per ottenere da lei informazioni quanto mai importanti e del tutto ignote anche a noi lettori, fino almeno quando è chiamato a rendere conto nel finale.

Come vi dicevo prima, c'è una sorta di leggerezza, di voglia di romanticismo, cuori, zucchero e meraviglia che serve a eliminare, con questa storia, qualsiasi traccia di ombrosità e cupezza dal vostro animo per almeno una settimana buona. 
Siamo nel mondo e nella tradizione del puro intrattenimento a tinte rosa che appassiona e diverte e non si propone nulla di più di questo, per cui se decidete di afforontare questa lettura sappiate che non occorre portare con voi nulla più della sana spensiaratezza e voglia di evasione dalla propria bolla i vita, prengando di coprire sotto un telo - a casa - l'animo critico e lo spirito acuto in cerca di temi esistenziali o metafisici (qui, come i cavoli a merenda).
Fatta questa premessa, l'autrice - con la storia di Amelia e Jack - ci propone una storia che è una sorta di favola bella, che sono cosparge una specie di romanticismo e di buonismo sul capo di chi attraversa il suo uscio e  che smorza ogni cattiva intenzione che si possa avere approciandosi al romanzo.
Ok, se il vostro umore è tendente al nero la cosa potrebbe tradursi in un volo dalla finestra di "Tacco 12, Addio!" perchè potrebbe darvi ai nervi una dose di zuccherosità tanto inattesa; gli stessi sintomi potrebbero presentarsi (anche cutanei, simil orticaria) qualora siate allergici al glamour, ai personaggi troppo belli, troppo ben vestiti, troppo perfetti che vanno in locali stupendi, sono impaccati di soldi e facciano di ogni sarata un evento. Bla, bla, bla ... Lo so, lo so, ma questo agli americani, piace molto nel mondo dell'evasione e questo è ...
Ma se invece non avete mostrato sintomi di questo tipo ed avete voglia di un pò di sano umorismo, un pò di glamour che stuzzichi la fantasia, un pò di classica commedia americana un pò frivola, un pò auto ironica, sicuramente potrà piacervi.

La Banks poi non è male da seguire nella costruzione delle sue trame, o nello stile (che fila via liscio come l'olio) nè tanto meno nei dialoghi che sebbene non ricorderete come memorabili sono in grado di farvi sorridere e portarvi in una dimensione che fa della possibilità e del caso (anche se molto accidentale) la sua regola d'oro da rispettare sempre e comunque.

Insomma, se siete fa del "andrà tutto bene" avete trovato il romanzo perfetto da mettere in valigia!

 

Leanne Banks vive nella sua natia Virginia con il marito e due figli adolescenti. Ama la musica, il cioccolato, e le nuove avventure. E' convinta che i lettori romance siano i migliori al mondo perchè hanno capito che l' amore è il miracolo più grande di tutti. Ha vinto numerosi premi letterari, sia per la sua produzione sensuale che per quella più umoristica.
giovedì 26 giugno 2014

Recensione: "La sposa silenziosa" di A.S.A. Harrison




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La sposa
 silenziosa
di A.S.A. Harrison
Pagine 336
Prezzo 16,60 €
Longanesi
già disponibile
voto:
4/5

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Jodi è la compagna perfetta e Todd non potrebbe mai fare a meno di lei.
cover originale
Abituata a vivere all’ombra del suo uomo, Jodi lo accudisce, lo asseconda, contribuisce a fare di lui, giorno dopo giorno, una persona di successo.
Elegante, sofisticata, sicura di sé, Jodi è una psicoterapeuta che ha rinunciato alla carriera pur essendo molto brava a scavare nella mente dei pazienti, almeno quanto lo è a mentire a se stessa.
Todd è un uomo d’affari avido, egocentrico e, al contrario della moglie, molto prevedibile: tutto ciò che desidera se lo prende, soprattutto quando l’oggetto del desiderio sono le donne. Todd e Jodi sono una coppia come tante.
Ma un giorno succede qualcosa che rischia di frantumare il loro rapporto mandandolo in pezzi affilati e taglienti, come uno specchio caduto a terra.
È in questo istante che Jodi capisce di non poter più essere una sposa silenziosa e di dover scegliere tra giustizia e vendetta.
Trascinante e coraggioso, questo romanzo d’esordio rende con assoluta precisione le sfaccettature e le contraddizioni che si nascondono nella vita di una coppia, coglie il mistero che la tiene unita ma anche il momento esatto che prefigura la catastrofe, avvolgendo il lettore nelle spire di una vicenda tanto terribile quanto umana.

 

Considerazioni.
Questa è la storia di una vendetta, non la vendetta di una donna qualsiasi, ma di una compagna, una moglie che si è sempre sacrificata per il marito, che sempre e comunque gli è stata accanto, nel bene e nel male, attraversando i momenti felici qunato quelli bui di una vita insieme. Fino a quando Lui, non ha fatto qualcosa ... qualcosa che si merita una vendetta esemplare, speciale, crudele, come è stato Lui. 
La coppia perfetta, quella ammirata, invidiata e stimata da tutti ecco che diventa un mondo psicologico minato da seguire, eplorare, vedere ... in cosa e come possa evolvere.



La storia inizia raccontando la convivenza (non sono sposati) di due persone molto comuni: Jodi e Todd.

Mentre Jodi è una compagna, una moglie affettuosa, apprensiva, che tende a seguire il marito costantemente - perchè ci tiene, lo accudisce da 20 anni circa - lo cura, si piega alle sue esigenze, alle sue volontà e diventa quasi un'ombra di Todd, una moglie silenziosa e trasparente
Jodi non è stupida, ha studiato, è colta, intelligente, fa la psicoterapeuta part-time, ma ama così tanto prendersi cura degli altri, che anche con suo marito arriva quasi ad annullarsi per lui, purchè Todd sia felice.
Todd ovviamente è felice con Jodi, le vuole bene a modo suo, anche se è un uomo piuttosto particolare che appare debole ma che invece diventa il motore propulsore per il mondo in cui orbita la moglie, decisamente egocentrico, che trova facile "attirare" Jodi nella sua orbita e farle fare ciò che più lo compiace e lo fa felice.

In questa relazione, però non è tutto rosa e fiori. Anzi, le crepe sono molte e parecchio profonde. Todd ha infatti il "vizzietto" di collezionare tradimenti e Jodi ha il difetto di chiudere gli occhi di fornte a questi tradimenti del compagno e voltarsi dall'altra parte: tanto, alla sera, è da lei che torna, lei è quella a cui veramente tiene e che non lascerà mai.
Peccato che un giorno Todd intraprenda una relazione con una donna molto più giovane, una certa Natasha, la quale non solo è la figlia di Dean, il migliore amico di Todd, ma ad un certo punto della relazione rimane incinta e vuole ad ogni costo che la situzione "si sistemi" chiedendo riparazione con un bel matrimonio.
Ovviamente il mondo di Jodi va in pezzi: la sua vita tranquilla con una casa che adora, un uomo che ama (e che porta a casa la maggior parte dei soldi), un cane che stravede per lei e il futuro sono spacciati, cacciati nel bidone della spazzatura a causa di una ragazzina esigente, sciocca, viziata e anche piuttosto stupidina che vuole la sua "favola".

Qualcosa, nel profondo di Jodi si spezza e rotola fuori con rabbia, delusione e profondo patimento.
Noi viviamo soli nella nostra psiche in subbuglio, prigionieri delle nostre credenze radicate, dei nostri desideri fatui, delle nostre infinite contraddizioni e, che ci piaccia o no, dobbiamo accettarci a vicenda…
 "La sposa silenziosa" di A.S.A. Harrison
Vi lascio scoprire da soli che in che cosa sfoci la sua frustrazione e rabbia, ma vi posso dire che è un romanzo che mi ha proprio colpito per il suo fervore e la sua indagine psicologica, pressante, lucidamente crudele e sottile.

Sebbene seguiamo la storia principalmente da punto di vista di Jodi, c'è un'alternanza di capitoli con la visione di Todd e proprio grazie a questo dualismo possiamo intravvedere cosa scorre nella mente di Todd, perchè agisce proprio in quel modo, come funziona la sua mente limitata e a che velocità ragiona invece la mente e la vendetta di Jodi.

Un vero peccato che la narrativa thriller abbia perso questa voce, la Harrison per inciso, così presto (è morta poco dopo l'uscita del romanzo in America) perchè è stata un'autrice molto capace nell'indagine della mente umana, in particolare se sottoposta a determinati stress, come la perdita e la solitudine.

La Harrison ha infatti costruito un thriller che certo si lascia leggere facilmente, ma il cui pregio maggiore risiede sicuramente nella costruzione di una storia che affascina proprio perchè scava nel labirinto di passioni, vendette, sentimenti - ed annessi e connessi - non necessariamente manifestati, esplicitati all'esterno,  bensì in quelli intrenseci, quelli per cui se non si scava in profondità, le azioni sembrano non giustificare le azioni. 

Quadro che assume un pregio maggiore nel momento in cui l'autrice intraprende linee narrative parallele a quella della storia principale costituiota del rapporto tra Jodi e Todd: quelle dei pazienti di Jodi, del suo rapproto con loro, ma soprattutto quella attinente il passato di Jodi e del trauma che da sempre tenta di superare, regolarmente fallendo, in questo.

Ecco dunque che quello che ne sortisce è un romanzo complesso ed intrigante, geniale e arguto, che mescola il giusto senso del thriller alla psicologia, ai giochi mentali, alla sana voglia di vendetta a seguito di una perdita che non si accetta e che non si perdona, per la quale si sente che qualcuno debba pagare un prezzo, e anche molto alto.

Tutto questo parte da una semplice psicologa che pensa di vivere benissimo nella sua piccola bolla di bugie e insicurezze, che la tengono incollata ad un uomo che sicuramente rispetto a lei è di minor valore, ma che riscopre un lato di lei che non pensava di avere ancora, che pensava dimenticato, passato, seppellito e che si rivela prontissimo a "livellare" certe situazioni che hanno ribaltato il tavolo della sua collaudata vita. E tutto ciò è stata un'esperienza davvero molto, ma molto interessante.

Detto ciò, anche se in alcuni punti ho trovato splendida la scrittura e lo stile della Harrisom, devo dire che per certi versi, talvolta proprio i suoi pregi stilistici la ingabbiano e la serrano, facendola sembrare più asettica e rigida di quanto voglia apparire, ma che non sgarra mai nell'inappropriato o nell'errore, semmai nel distaccamente emotivo, pronto a ritornare nei ranghi e a riprendersi.

Concludendo questa lunga dissertazione posso dirvi che consiglio questo romanzo perchè è un mix di elementi che non solo intrigano, ma rendono interessante, piacevole e "vivo" un romanzo che fa luce su meccaniche che sicuramente avrete letto, ma mai in questo modo e con questo stile, che "rinfresca" un pò il tema e getta luce su una parte della convivenza e del matrimonio, che sebbene non si la più felice, da certamente qualcosa su cui pensare ...


A.S.A. Harrison ha esordito nella narrativa con La sposa silenziosa. Nel 2013, subito dopo l’uscita del romanzo negli Stati Uniti, la malattia contro cui stava lottando da mesi ha avuto la meglio su di lei. L’autrice, che viveva a Toronto con il marito, non ha fatto in tempo ad assistere al clamoroso successo del suo romanzo, che in poco tempo è arrivato ai vertici delle classifiche negli Stati Uniti e in Europa.

mercoledì 25 giugno 2014

Recensione: "Il giardino al chiaro di luna" di Corina Bomann

 
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Il giardino 
al chiaro di luna
di Corina Bomann
Pagine 480
Prezzo 9.90€
Giunti
già disponibile
voto
4/5

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Mentre la neve ricopre Berlino con il suo manto candido, la giovane antiquaria Lilly Kaiser osserva i passanti transitare davanti alla vetrina del negozio, in attesa di rientrare finalmente a casa.

cover originale

A un certo punto, però, un uomo anziano varca la soglia e le consegna un prezioso violino, sostenendo che le appartiene. Scossa da quella visita, Lilly apre la custodia e trova uno spartito dal titolo ''Giardino al chiaro di luna''.  
La curiosità cresce, insieme all'attrazione per quell'antico strumento.  
Con la complicità di Ellen, amica d'infanzia ed esperta restauratrice, e di Gabriel, affascinante musicologo, Lilly inizierà un viaggio che la porterà prima a Londra, poi in Italia, e infine nella lontana e selvaggia isola di Sumatra, sulle tracce di due enigmatiche violiniste scomparse molti anni prima.  
Quale segreto si nasconde nella storia del violino?  
Per quale motivo è finito nelle sue mani?  
E cosa ha a che fare tutto questo con lei?

 

Considerazioni.
La presentazione diceva così: "Da Berlino a Londra, da Cremona ai lussureggianti giardini di Sumatra, sulle tracce di un antico violino e di un grande amore.
Potenzialmente un vero speccolo di romanzo. Eh, si, in effetti lo è stato, la Bomann parte da una storia come tante, narrando della vita di Lilly Kaiser - la quale conduce un'esistenza quasi banale, anonima in quel di Berlino occupandosi del suo negozio in centro, quale antiquaria - e trasforma la sua esistenza in quanlcosa di straordinario, unico e meraviglioso.

Proprio il mestiere di Lilly è la chiave di volta della sua esistenza e del romanzo, in quanto un giorno - proprio al momento della chiusura, in inverno inoltrato, quando ormai fa troppo freddo - entra nel suo negozio un cliente che le dice di avere qualcosa per lei, che le appartiene. Chi non sarebbe curioso? Chi non pernserebbe ad uno scherzo? Ma scherzo non è. 
Lilly frigge per conoscere cosa il destino, palesatosi con un quello strano signore, potrà mai serbarle ... ed il regalo è alquanto particolare: un violino di grande valore!
Da subito Lilly è incredula, chi potrebbe regalarle uno strumento tanto pregevole e bellissimo? Perchè? Solo un'indizio, nemmeno troppo semplice ... lo spartito de "Giardino al chiaro di luna" ... nulla che possa indirizzarla verso chi glielo abbia donato o che le faccia ricordare alcunchè.

Brancolando nel buio del dubbio Lilly cercando di trovare qualche spiegazione si fa aiutare dalla preziosa amica Ellen, restauratrice (molto apprezzata) di professione e domanda informazioni a Gabriel esperto di musica, ma che si dimostra sin da subito un personaggio dodato - non solamente per Lilly - di parecchio fascino.

Lilly in breve, sulle tracce di due misteriose musiciste decedute tempo addietro, si troverà a uscire non solo da Berlino, per ricomporre un puzzle di difficile comprensione, ma addirittura a girare il mondo in lungo ed in largo: da una Berlino innevata all'umida e misteriosa Inghilterra per poi giungere all'assolata Italia e terminare il viaggio nella meravigliosa Sumatra.

Il violino, che è la chiave di tutto, narrerà a Lilly una storia che ha un fascino intriso di mistero, un fascino cosmopolita e un'esplorazione delle proprie radici toccante e inusuale.

Bello, soddisfacente, intenso, affascinante, toccante, "liberatorio", colorato e dallo spirito libero.
La Bomann, che mi aveva già colpito con il suo precedente romanzo "L'isola delle farfalle" mi ancor più affascinanto e rapito con questo suo romanzo. Se, infatti, già avevo capitolato e mi ero appassionata al suo modo di scrivere così poeticamente leggero (che vola e sorprende come farfalle), poetico, con "Il giardino al chiaro di luna" mi ha ancor più conquistato.

La Bomann ha fatto qualcosa che sempre ammiro se fatta bene, con cura e dedizione: un viaggio mentale e fisico tra nazioni, spiegazioni, intricati sentimentalismi per sbrogliare una matassa che sembra inestricabile, ma che si svela con un pò di pazienza, mente aperta e fiducia nello scrittore (e del personaggio principale). 

Lilly compie una parabola per scoprire del perchè di un regalo, che apparentemente sembra inestimabile, ed in un certo senso - materiale - lo è anche, ma che costituisce bene poco della ricchezza che Lilly conquisterà e acquisterà con il viaggio che compie per continenti alla ricerche di quelle risposte che sembrano necessarie, talmente indispensabili da mollare tutto e andare a cercarle, come il primo dei bisogni.

Mi è piaciuta questa ricerca appassionante e mi è piaciuto il modo e la maniera in cui viene incorniciata e proposta dalla Bomann, cosa che non appartiene a tutti gli scrittori e che invece lei riesce a fare e anche piuttosto benino, dipingendo con grazia tanto il personaggio di Lilly, che è affscinante che le varie incursioni internazionali (splendidamente ritratte).

Lo consiglio, come tutti i romanzi della Bomann, se non li avere ancora letti cercateli, recuperateli, leggeteli e poi ditemi cosa ne pensate, perchè ne valgono veramente la pena.
Poche come la Bomann uniscono bellezza a raffinatezza, eleganza e piacere della scoperta, interesse per il mondo e quello per l'uomo, la drammaticità e la voglia di sentimento. Bello. Bello.



Corina Bomann vive con la sua famiglia in una piccola cittadina tedesca. Oltre al bestseller L’isola delle farfalle, per mesi in testa alla classifica dello Spiegel e di Amazon. de, ha pubblicato diversi libri per ragazzi e romanzi storici di grande successo.
martedì 24 giugno 2014

Letture sotto l'ombrellone. "Afterburn/Aftershock" di Sylivia Day

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Afterburn/
Aftershock
di Sylvia Day
Pagine 320
Prezzo 14.90€
Harlequin Mondadori
già disponibile
voto Afterburn:
voto Aftershock:
--o--



 
Quando si trattava di giochetti, il mio amante, Jax, era un esperto stratega. 
cover originale
Tirava i fili dietro le porte del potere a Washington D.C., e in qualche modo trovava ancora il tempo di ostacolare la mia carriera. 
Ciò che non sapeva, però, era che quando non mi piacciono le regole io le ignoro e ne creo di mie. 
Non gliel'avrei fatta passare liscia. 
E non gli avrei permesso di andarsene. 
Lo amavo abbastanza perché mi fosse impossibile rinunciare a lui. 
Mentre per Jax rinunciare a me era l'unica possibilità che potesse prendere in considerazione, proprio perché mi amava. Non mi credeva capace di nuotare con gli squali. 
Fu un vero piacere mostrargli che mi ci ero già tuffata in mezzo.
 

Considerazioni.
Ho trovato questo romanzo - uscito prima solo in ebook diviso in due parti e poi in insieme in cartaceo per la Harlequin - della Day decisamente meglio riuscito rispetto ad alcune sue opere ambientate nel passato, ma anche davvero molto (forse troppo) simile alla sua più famosa trilogia (che ora sarà incementata da altri due volumi, quindi non più tale) Crossfire.

Afterburn e Aftershock, infatti, si presentano come una storia molto fluida, sagace ed ovviamente piccante, che si concentra soprattutto sulla tensione e l'alchimia tra i due protagonisti principali, ma con un taglio di trama e personaggi che riconducono, almeno per chi li ha letti, ai tre romanzi scritti precedentemente dalla Day, lasciando un certo senso di dejavù (a parte l'elemento culinario introdotto) per tutta la storia. Ma iniziamo dal principio...

Protagonista di questi due racconti è Gianna, detta Gia, ragazza di origini italiane che vive nella grande mela con l'affiatatissima famiglia. 
Gia, quando la conosciamo ad inizio del romanzo, riesce a farsi assumera dalla chef donna più temibile di New York per imparare tutto quello che c'è da sapere sulla cucina, visto che la sua famiglia possiede un ristorante da anni, locale che un giorno vorrebbe guidare Gia stessa insieme ai suoi tre fratelli (molto protettivi rispetto all'unica sorella).

Tuttavia, sulla via che conduce al successo culinario incontra la sua nemesi amorosa: Jackson Rutledge. Con quest'ultimo Gia aveva avuto una relazione tempo addietro (di pochi giorni) ma che fondamentalmente non aveva mai dimenticato, anche per l'impossibilità della realizzazione di una loro relazione: lei una ragazza semplice e qualunque, lui introdotto negli ambienti sofisticati e chiusi della politica.

Nel momento in cui, per affari, le loro strade tornano ad incrociarsi le carte si mescolano e la passione tra loro due torna a divampare. Questa volta, però, non sarà una faccenda che si concluderà in pochi giorni...

Il romanzo in questione se da un lato non è affatto male per via di una Day - che a scrivere personaggi tra cui c'è una scintilla ed una passione importante - è sempre capace ed in grado di essere efficace; dall'altro ho trovato questa storia più brillante nella prima parte, ovvero in Afterburn, e meno convincente e più piatta nella seconda, e cioè in Aftershock. 

Quest'ultimo infatti si assesta tra le lenzuola e si congeda dalla trama vera e propria per pacificarsene solo nell'ultima parte e dirci come si chiudono le varie linee narrative. Soprattutto quest'ultimo alla fine mi ha un pò annoiato per la ripetitività, ma se piace il genere, volendo, ci sta ...

Per quanto riguarda i personaggi mi sono piaciuti molto i rapporti familiari descritti circa la famiglia di Gia, che ricostruiscono rapporti affiatati, collaudati, pienamente vissuti nell'affetto, nel sostegno come dalla più classica delle famiglie italiane, che costituiscono il perno intorno al quale la vita gira. 

Promosso anche il rapporto Jax - Gia, che è anche il punto forte della Day: la chimica passionale è una formula che da sempre riesce sempre ricreare! Dilungarsi però su quest'ultimo reiterebbe molto quanto detto, in quanto le meccaniche sono sempre quelle: conflitto, passione, possessione, incomprensione e ricerca di un sentimento oltre il sesso. 
Che ovviamente non li troverà del tutto impreparati volendolo entrambi, ma fingendo che non sia così per ovvi motivi.

Fatto presente tutto ciò posso quindi dirvi con sicurezza che questa storia, se avete voglia di leggere una storia leggera, poco impegnativa, tutto sommato classica (non presente erotismo spinto che evolva in estremo come il bondage o altro) sebbene presenti qualche difetto, come la frettolosità da un lato e la ripetitività dall'altro, complessivamente si presenta quale lettura che sotto l'ombrellone non sorprende ma nemmeno delude, classificandosi quale ideale in quanto leggerezza, semplicità e linearità.

 
Sylvia Day numero 1 nella classifica del "New York Times" e dei bestseller internazionali, è autrice di più di una decina di romanzi pluripremiati e tradotti in trentanove paesi.
Dei suoi libri sono state stampate milioni di copie: è stata al primo posto nelle classifiche di quindici paesi e si è confermata una delle autrici più amate dai lettori di diversi generi.
Ha ottenuto la nomination per il Goodreads Choice Award for Best Author e il suo lavoro è stato insignito dell'Amazon's Best of the Year in Romance. Ha ricevuto inoltre l'RT Book Reviews Reviewers' Choice Award, ed è stata due volte finalista del RITA Award of Excellence assegnato dal prestigioso Romance Writers of America, un'associazione che riunisce più di diecimila scrittori, di cui è l'attuale presidente. Ha recentemente firmato un accordo con 'Cosmopolitan' e la casa editrice Harlequin per inaugurare, con un suo libro, la serie Cosmo Red Hot Reads.
Dell'autrice, Mondadori ha pubblicato inoltre Marito amante, Chiedimi di amarti, Il brivido della passione e Soltanto per te, disponibili in e-book.
lunedì 23 giugno 2014

Recensione: "L'eroe dimenticato" di Suzanne Brockmann.


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L’eroe 
dimenticato
di Suzanne Brockmann
pagine 400
prezzo 12€
Leggereditore
già disponibile
voto:

3/5
--o--
















La serie “Troubleshooters” è composta da:
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1.  The unsung hero - L’eroe dimenticato 
2. The defiant hero - ancora inedito
3. Over the edge - ancora inedito
4. Out of control - ancora inedito
5. Into the night - ancora inedito
6. Gone too far - ancora inedito
7. Flashpoint - ancora inedito
8. Hot target - Ad alto rischio*
9. Breaking point - Passione contro il tempo**
10. Into the storm - Nel cuore della tormenta *
11. Force of nature - ancora inedito
12. All through the night - ancora inedito
13. Into the fire - ancora inedito
14. Dark of night - ancora inedito
15. Hot pursuit - ancora inedito
16. Breaking the rules - ancora inedito
16.5 Head for trouble (2 novelle brevi) - ancora inedito

* pubblicati da Fanucci entrambi nel 2008
**pubblicato da Leggeredotore nel 2011

Tom Paoletti, tenente della marina americana, è in congedo dopo una missione in cui ha riportato un grave trauma cranico.
Appena rientrato nella sua città natale, s’imbatte in un terrorista a cui dà la caccia da anni, ma i suoi superiori sono convinti si tratti solo di una delle allucinazioni che lo colpiscono ultimamente.
cover originale
Sospettando un attentato in occasione di un’importante
cerimonia cittadina, Tom decide di mettere in piedi una piccola squadra antiterrorismo, reclutando alcuni dei suoi sottoufficiali più leali e due burberi veterani della Seconda guerra mondiale.
Come se non bastasse, la dottoressa Kelly Ashton, il suo primo amore, è determinata a dimostrargli che non è più la ‘ragazza della porta accanto’cui ha spezzato il cuore anni prima.
Anche se nella sua determinazione c’è la stessa irresistibile dolcezza di sempre…
Se a tutto ciò si aggiunge una nipote ribelle da mettere in riga con un amico fumettista che ne è perdutamente innamorato, il successo della missione non è affatto garantito. Ma Tom sa che questa è la sua ultima occasione di chiudere i conti col passato e trovare la felicità una volta per tutte.

 

Considerazioni.
Finalmente ... si riparte. 
Questo, ad essere onesti, è quello che mi è venuto in mente quando ho visto questo romanzo edito dalla Leggereditore sbucare tra le ultime uscite della casa editrice in questione.
Si, perchè qui in Italia si era pubblicata questa serie (che è leggibilissima a volumi singoli, ma se si segue l'ordine, essendo una serie collegata, come dire...è meglio) dall'ottavo titolo, seguito poi dalla pubblciazione del decimo e poi il nono (... lascio a voi le considerazioni in merito)!
Devo dire che i volumi precedenti - a parte il nono che mi ha un pò più preso - non mi avevano particolarmente colpito, avevo trovato la Brockmann un pò prolissa nella parte descrittiva e ripetitiva - nei vari libri - nella parte thriller. 
Ma sapete, magari non essendo "entrata" nella serie dalla porta principale magari mi sono persa qualcosa ... 
Ho quindi iniziato questo romanzo avendo la mente aperta un pò a tutto e devo dire che questo romanzo non mi è dispiaciuto affatto!

Innanzitutto è bene sapere che il fulcro della serie - ciò che lega tutti i romanzi - è costiuito dalle avventure di un gruppo di uomini appartenenti (o non più) al corpo dei Navy SEALs (un corpo speciale della Marina Militare Americana) che fondano e man mano confluiscono (proprio con il protagonista di questo romanzo) in un'agenzia di sicurezza privata denominata “Troubleshooters Inc.” , atta a risolvere diverse tipologie (estreme) di problemi.
Il primo protagonista maschile di questa storia, è Tom Paoletti - che conosciamo come comandante di una squadra Seals - che tornato a casa, in licenza, a seguito di una brutta ferita al capo - a seguito di una pericolosa mssione - si trova a confrontarsi con diversi problemi:
-  uno degli ammiragli vuole "rubargli" il comando della sua Unità Seals (con il conseguente congedamento di Tom, causa infortunio);
- un terrorista sta girando - libero nella sua città natale (dove è in congedo)  - con fare sospetto, ed occorre - evidentemente - tenerlo sotto controllo;
- un mistero che coinvolge suo zio (Joe Paoletti) e il padre di una certa Kelly (Charles Ashton), destinata ad essere suo oggetto amoroso.
Tom, mentre lotta contro il dolore e contro le alte sfere e  pensa di trascorrere solo poco tempo nella sua città natale, Baldwin's Bridge, vicino a Boston, per una serie di (sfortunati?) eventi, si trova ad affrontare situazioni e momenti ben poco rilassanti - per il suo riposo - che sconvolgeranno tanto la sua vita professionale, che quella personale.

Accanto a questa linea narrativa principale scorrono poi ben due altre storie: l'una è quella della nipote di Tom, Malory Paoletti, e l'altra è quella di due amici tra passato e presente, Joe e Charles (la vicenda parte dalla Francia occupat dai Nazisti per poi arrivare a svolgersi nella Baldwin's Bridge contemporanea) che si intersecano poi alla fine del romanzo con la storia di Tom.

 

Questo romanzo, rientrante nella categoria del romantic suspance, doveva offrire due cose: una storia d'amore e una certa avventurosa e predominante linea avventurosa - thriller.
La Brockmann è riuscita in entrambe, anche se non predomina in assoluto nè l'elemento romance (anzi, questo è in minoranza, date che molto ovattato rispetto al resto), nè quello thriller - suspance (che sebbene sia più presente del romantico, non lascia a bocca aperta per l'essere misterioso), quanto piuttosto per quello psicologico e formativo atto a comprendere il lato umano di Tom.
Se da un lato, infatti, la storia non delude con la storia romantica principale tra Tome e Kelly, che risulta appassionante, dolce e tribolata quanto basta per rendersi ineteressante; riesce bene anche nella costruzione del mistero che attiene i due amici del passato, e che ritroviamo nel presente: lo zio di Tom e il padre di Kelly, che risulta appassionante, bene intrecciata con la storia principale e funzionale a creare tensione e dare un pò più di mordente alla storia. Sicuramente ben ricreata, invece, è la linea narrattiva personale di Tom, con i suoi dubbi, le sue lotte e la crescita personale che è chiamato a compiere. Meno interessante, a mio gusto, ed anche evitabile, la storia del terrorista, che ho trovato superflua.

Molto bello, complessivamente, il relativo approfondimento psicologico dei personaggi principali. Particolarmente apprezzati tutti i personaggi maschili del romanzo, che riescono benissimo alla Brockmann, paradossalmente meglio di quelli femminili, che difettano a mio gusto di qualcosa che non so ben definire, ma che lascia un certo senso di incompiuto.

Interessante, dunque, tanto il personaggio maschile principale, Tom, che risulta interessante, profondo, per via delle numerevoli imperfezioni di cui è composto (a differenza dei classici eroi), dovute anche ad un passato vissuto nella forza, nella violenza e non trascurabilmente nel corpo militare, con le sue regole e i suoi doveri, quanto Joe e Charles con la loro storia. Due elementi che promuovo a pieni voti.

Ma sarà comunque Tom a prevalere e saltare fuori da questa storia, perchè è un uomo che, come vedremo, nonostante arrivi da un corpo militare che impone più che chiedere, al pari di un padre padrone, si distacca da questa pesante figura e cerca una propria identità e delle nuove regole morali personali a cui rispondere. Processo che non sarà nè facile, nè indolore.

Menon intenso, ma non bello il personaggio di Kelly, che secondo me soggiace al carattere di Tom. Sembra infatti che la Brockmann abbia usato Kelly per permttere a Tom di capire una parte di se stesso e dell'amore che vuole, piuttosto che esporci cosa vuole Kelly e farci comprendere il suo personaggio, che è a margine, a completamento di Tom, alla fine. Almeno da quanto ho percepito io. Bello, però, complessivamente, il quadro che ne risulta e che anche il suo personaggio aiuta a comporre.

Insomma, se volete avventurarvi in questa storia di suspance e romance, atti a comporre un quadro più ampio, quasi di formazione per un uomo già adulto, con una Brockmann in auge, questo romanzo, con pregi e difetti inclusi, complessivamente val pure una lettura!


Suzanne Brockmann, una delle più affermate autrici del genere romantic suspense, ha al suo attivo oltre cinquanta romanzi. Sin dall’esordio, nel 1993, ha conquistato i vertici della classifica del New York Times. Ha ricevuto numerosi premi: due volte il RITA, sette volte il Romantic Times Reviewer’s Choice, sedici volte il WISH Award, e per sei volte è stata insignita della Gold Medal, sempre dal Romantic Times. Con “Passione contro il tempo” Leggereditore ha proseguito la pubblicazione della serie Troubleshooters già affermata in Italia, e avviata da Fanucci Editore con i romanzi “Nel cuore della tormenta” e “Ad alto rischio”. L’autrice ha conquistato negli anni una folta schiera di lettrici, che attendono con trepidazione la pubblicazione dei suoi libri.