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mercoledì 31 luglio 2013

Recensione: "Sotto un sole nero" di Ivano Mingotti

 




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Sotto un sole nero
di Ivano Mingotti 
pagine 244
prezzo 14
Ded'A
già disponibile
--o--

 Ambientato in un universo parallelo, in cui la dittatura ha vinto la guerra del '39-'45, Sotto un sole nero descrive la vita di 9 personaggi attraverso i loro diversi 9 punti di vista. 9 vite legate da un unico evento conduttore, 9 vite di oppressi o oppressori, 9 punti di vista che coinvolgeranno il lettore e gli afferreranno il cuore fino a buttarlo sulla pagina. Emozioni vive e forti trapelano da questo romanzo, il cui stile descrittivo ed enunciativo è innotativo ed originale.

 
Considerazioni.
 

9 personaggi
9 storie
sotto un regime totalitario
in futuro distopico:
 un giovane operaio
una bambina
 un soldato
un addetto ai cannoni
una madre
un bambino
 un assassino
 un anziano gerarca
(dovete leggerlo voi) 
Uomini, donne, bambini, assassini, aguzzini, spietati soggetti e vittime impotenti che vivono nella stessa bolla temporale, distopicamente posizionata in un futuro prossimo e agghiacciante. La loro vita durante un regime spietato e l'uscita da esso, ma solo per alcuni.

Mingotti ci offre una visione alterata del mondo in cui viviamo e lo fa capacemente sin dalla ricostruzione ambientale: il solo è nero. Nero perchè il fumo dei cannoni ha oscurato la luce del sole, e il nero è quello che rimane della distruzione, oltre al silenzio, al terrore, alla sofferenza e all'impotenza di chi vi abita. 

Il lettore, in questo romanzo segue le vite di questi protagonisti molti diversi fra loro: chi viene sequestrato e torturato, chi giunge a casa e la trova vuota, chi invece si trova dall'altra parte della barricata e deve uccidere, deve comandare, deve fucilare. Mingotti non risparmi niente e  nessuno, nonè una visione sadica, piuttosto fin troppo relistica delgi orrori ai cui giunge a compiere un sistema ed uno Stato di tipo dittatoriale, delle empie soluzioni a cui si trova davanti e agli abomini a cui si trova a soccombere una volta imboccata la strada dell'orrore. Uomini, donne, bambini, tutti sono chiamati a rispondere nella stessa misura, perchp non c'è tatto e non c'è misura o età in un sistema viziato dalla prepotenza e dalla violenza.
Esiste però la speranza e questqa permea sempre da ogni racconti che leggiamo e questo è il messaggio di fondo più importante e potente del romanzo.

Il romanzo è un romanzo che potrebbe attirarvi e conquistarvi sotto due punti di vista:

- la prima attiene al romanzo nella sua sostanza e nei suoi contenuti, che è risultato alla mia lettura particolarmente toccante, commovente e potente nelle sue tematiche incisive.

- la seconda attiene invece allo stile di Mingotti che è molto particolare, difficoltoso e complesso se non ci se è abituati, ma assolutamente conquistati e ammaliati se si concede l'occasione di una lettura più attenta e dalla metrica prepotentemente salda, decisa e molto efficace se accompaganta ad argomenti come quello che l'autore ha scelto di narrare.

Ho molto apprezzato la storia, lo stile, e l'idea di base che viene sviluppata non solo con volontà, credo e intensità, ma riesce a coinvolgere con uno stile personale, intelligente, graffiante e lo stile stesso riesce a rendere la storia ancora più credibile, incisiva. Mingotti ha plasmato una storia con un suo stile facendola emergere da altre storie simile, rendendola realista, onesta e incisiva per chi legge che ne trova giusto tatto e sentimento genuino. Buonissima prova.


       Consigliato!!





Cenni sull'autore: Ivano Mingotti è nato a Desio nel 1988. A soli 20 anni pubblica con Kimerik Editore: Storia di un boia. L'anno successivo esce Solo gli occhi. Seguirà Stati Uniti d'Aspirina. Studente presso l'Università Statale di Milano, lavora al contempo nella grande distribuzione alimentare.
Premiato nell'ottobre 2011 con medaglia, menzione d'onore e segnalazione di merito a ''Scriviamo insieme 2011'', viene poi scelto, insieme ad altri autori, a seguito del concorso ''Asylum 100'', per entrare a far parte col racconto ''English Library'' dell'antologia del concorso stesso; vince in seguito, nel gennaio 2012, il concorso ''2Mila segnalibri'' col racconto ''Prigioniero''. Scelto, a maggio 2012, per la prima antologia in e-book della Nasf (nuovi autori science fiction) nel concorso ''Seeds: un universo in una pagina'' con il racconto ''Arrivo''. Selezionato, sempre con il racconto ''Prigioniero'', nel concorso ''Miedo'', per far parte dell'antologia ''Gli occhi della paura'' a giugno 2012.

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