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giovedì 26 aprile 2012

Recensione di "Lemonade" di Nina Pennacchi

(translation of the review is after the italian version)

Questa è una storia sull' amore.
Questa è una storia di vendetta.
Questa è la storia di una ragazza che sa chi è.
Questa è la storia di un uomo che ha perso se stesso.

Questa è la storia di una lemonade
che ha cambiato tutto.

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Nina Pennacchi
Neftasia Editore
Pagine: 402
Prezzo: 19,00 €

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Premessa:

Ci sono libri che per quanto possa cercare di costringere in qualche definizione o recensione sfuggono, si perdono, perchè le parole non sono abbastanza potenti o perchè le frasi non riescono a trasmettere il significato ultimo delle situazioni, delle emozioni ed infine, quello voluto.  Questo romanzo, questa storia, è uno di quelli.
Non vi parlerò strettamente della trama non perchè lo ritenga inutile o superfluo, tutt'altro, ma perchè ritengo che sia un viaggio che fondamentalmente dovreste intraprendere singolarmente, trovando voi quello sfugge a me, in modo tale che letto quello che cerco di trasmettervi vi avventurerete in questo libro cercandone il vostro.
Ma eccovi prima di tutto la trama:


Kent, 1826.
Christopher Davenport prepara da anni la sua vendetta. E quando si trasferisce a Coxton, paesino della campagna inglese, sa esattamente cosa lo aspetta. Conosce i suoi nemici, e non li teme. Non teme il padre naturale, Leopold DeMercy. Non teme il fratellastro, Daniel. Non teme i fantasmi del suo passato. E di sicuro non teme la limonata. Dovrebbe, però. Oh, milioni di persone vi diranno che è una bevanda innocua e salutare. Non credeteci. Perché basta poco, un attimo di distrazione, per rovesciarne un bicchiere. E averne la vita sconvolta, come scopre anche la giovane Anna Champion. Caratteri diversi come il giorno e la notte, Anna e Christopher. Tra loro volano schiaffi, baci rubati, dialoghi al vetriolo e mortificanti scuse. Eppure prima di addormentarsi Anna non può fare a meno di ripensare a quell'uomo arrogante, e Christopher non riesce a dimenticare quell'odiosa strega. E quando a Coxton si comincia a vociferare di un fidanzamento tra Anna e Daniel, Christopher decide di strapparla al fratellastro con ogni mezzo...
anche il più infame. 



Vendetta!

E’ una delle tre parole chiave del romanzo, insieme a Lemonade e Amore, almeno dal mio punto di vista, ed è anche la parola che non si deve mai dimenticare parlando del personaggio principale maschile di questo libro, Chistropher, secondo me il vero protagonista del romanzo, più che Anna.

Il romanzo inizia infatti dall’ episodio,  profondamente drammatico, carico della tragedia a cui nessuno dovrebbe poter assistere, ove un bambino partecipa al ritrovamento del corpo tumefatto della madre morta, trattenuta da una collana di corda al collo. Proprio in quell’istante, in una casa di piaceri di Londra, la vita di Christopher si spezza incontrovertibilmente.
Ritroviamo quel bambino fatto uomo, dieci anni dopo, alla ricerca del mostro che ha firmato l’ultima lettera tenuta in mano dalla madre, da suo padre. Il padre che lo non ha mai voluto, mai riconosciuto, che l’ha cancellato dalla sua vita. Christopher, grazie anche ai consigli ponderati del cugino - con cui dopo un periodo triste va a vivere - decide di elaborare un piano a mente fredda, accantonare l’idea brutale e feroce di un omicidio, e rovinare il mostro finanziariamente, distruggergli la vita, a casa sua, sul suo terreno.
In realtà sin da quando Christopher mette piede a Coxton e vede suo padre, si percepisce, dal suo comportamento, dai suoi sentimenti, che la rabbia covata e domata per dieci anni non è sopita, ma , anzi, riaffiora, esplode.
Quando Christopher vede il genitore, Leopold, sereno, in pace con se stesso, accanto a Daniel, il figlio perfetto, voluto, cresciuto è come se sua madre morisse una seconda volta davanti ai suoi occhi, e lui con lei. E’ una visione che lo svuota e lo porta, pur attenendosi al piano elaborato, a concepire nuovamente l’omicidio, come vendetta perfetta, assoluta e conciliatrice con la sua coscienza e l’anima della genitrice.
Nella sua mente confusa e spossata Christopher, da questo momento in poi, si comporta ed agisce come una furia,  un tornado, distruggendo tutto quello che incontra, perché non è importante nulla, tranne il fine per cui è giunto a Coxton. Per tutto l’arco del romanzo, almeno fino al confronto finale con Leopold, Christopher rimane quel ragazzino terrorizzato e paralizzato dall’orrore che rivive ogni giorno quella macabra scena. Perché l’unica persona che al mondo l’ha amato gli è stata strappata via da un orco che l’ha annullata, gettata via, rifiutata. Perché non si è mai fermato a pensare che forse sua madre era una donna fragile e vinta dalla vita stessa, che forse la persona più crudele ed egoista, che l’ha lasciato solo al mondo, che l’ha rifiutato,  in fondo,  è stata proprio lei. Ma non può farlo, perché lei lo amava e tutto diventa buio.
Ho amato moltissimo il personaggio di Christopher, non per quello che fa, che lo rende simile alla bestia che sta cercando di distruggere ad ogni costo. No, ho amato il personalità che la Pennacchi ne riproduce per tutta la storia. Un tassello dopo l’altro. Crudele più con se stesso che con gli altri, almeno fino alla resa dei conti finale. Fino a quando la rabbia si dissolve, disgregando ogni strato di quella corazza che si è costruito nel tempo, lasciandolo affranto e deluso, sconfitto ma cosciente, in una morsa di colpa, ma senza redenzione, che né cerca né vuole a tutto tondo in fondo, che non gli lascia rimorsi, se non per Anna. Christopher è di una coerenza spiazzante, anche alla fine, rimane lui, certo consapevole di quello che ha fatto, ma senza scappare, con tutte le colpe e tutti i rimorsi, ma rimane lui. La Pennacchi mi ha veramente colpito con questo personaggio perché più che lavorare per la storia, il personaggio di Christopher “lavora” sul lettore, scava nel suo animo, turba la sua coscienza, sconvolge i metri di giudizio che abbiamo, li mette in discussione, ci porta a pensare: quali limiti hanno – se ne hanno - le nostre azioni ottenebrate dall’astio?
La vendetta è l’unica cosà che lo tiene insieme, che non fa andare la sua mente in frantumi, ma anche quella che lo rende più cieco di tutti e che alla fine lo vince; è quasi come se Christopher fosse la lama ma anche la ferita, il punto è che si farà male solo lui, senza saperlo.
                                              
                                                 Amore

Come Christopher è il buio, la notte, la cupezza e la tortura interiore, Anna è l’allegria, la spensieratezza, la gioventù, la tranquillità, la pace. Ha ovviamente le sue preoccupazioni ed i suoi timori: sa di non piacere a Daniel, di cui crede di essere innamorata, sa di essere più formosa delle sue amiche, più povera e di dover badare ai fratelli che sono piccoli, senza una madre e con un padre malato e distaccata dalla vita quotidiana. Anna vive di cose semplici, della comunità, della spontaneità con un’amica  - Lucy - con cui condivide tutto e su può fare sempre affidamento.
mercoledì 25 aprile 2012

... Maggio e le letture che propone...

Ragazze, se avete un cuore dolce ...
... preparatevi a vederlo sciogliersi con le uscite di maggio!!


Sperling & Kupfer--------------------------------------------------

La fantasia romantica del nuovo millennio. 
Il cowboy gentiluomo che ci porta a vivere in campagna
Come resistere? 

Il bestseller che ha conquistato le donne americane.




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SEX AND THE COUNTRY
The Pioneer Woman: 
Black Heels to Tractor Wheels
di Ree Drummond 
già disponibile
Prezzo 14,90 
Pagine 360 
Sperling & Kupfer

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Mollato l'amebico fidanzato a Los Angeles, incerta sul da farsi e un tantino confusa, Ree è tornata nella sperduta cittadina di provincia dei suoi: circondata da immensi ranch, e dove nemmeno il sabato sera c'è bisogno di mettersi in tiro. 
Doveva essere solo una pausa di riflessione prima di decidere cosa fare del suo futuro: e invece il destino si è messo in testa di intervenire. Sotto forma del proprietario di un ranch, un cowboy che sussurra ai cavalli, ara la terra, si prende amorevolmente cura delle mucche, e soprattutto indossa i Wrangler più sexy che Ree abbia mai visto. Un uomo taciturno e muscoloso, deliziosamente brizzolato, irresistibilmente ruvido, meravigliosamente maschio. 
E così, manco a dirlo (voi cosa avreste fatto?), Ree, la stessa che andava in giro per Los Angeles con tacco 12 e si nutriva esclusivamente di sushi e insalatine, si ritrova all'improvviso più che tentata da una vita tutta diversa: aria aperta, informi camicione di jeans, frequenti e fin troppo ravvicinati contatti con bestiole di vario genere, bistecche alte un dito e patate arrosto, con buona pace di qualunque dieta. Ma anche baci roventi con il cowboy dei suoi sogni, e un batticuore che non provava da troppo tempo. 
Questa è la sua storia: lo spassoso e romanticissimo resoconto dell'incontro con il più improbabile principe azzurro del mondo e, soprattutto, la dimostrazione che una donna può sempre trovare la vita che fa davvero per lei. 
Una storia, come scrive il Washington Post, di ispirazione per tutte noi. Perché l'amore ci fa fare le cose più impensate, per fortuna!
Domandona: ma la cover originale, cosa aveva di sbagliato?????

Primo capitolo:

Ree Drummond vive in un ranch dell'Oklahoma con il marito Ladd, detto Marlboro Man "un vero cowboy" , e ben quattro figli (sorvoliamo sulle diverse specie di animali che completano il quadro). Il suo blog, www.ThePioneerWoman.com, in cui condivide ricette e fotografie e racconta la sua esilarante transizione da ragazza di città a moglie di campagna, è tra i più premiati e visitati della rete, tanto che il New Yorker ha dedicato a Ree uno dei suoi prestigiosissimi profili. Sex and the Country, in corso di pubblicazione in dieci Paesi, bestseller in America, presto diventerà anche un film.


Giunti A------------------------------------------------------------






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Il Giardino degli Incontri Segreti
Hothouse Flower
di Lucinda Rile
dal 2 maggio
Prezzo: 9.90€
Pagine 624
Giunti A

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Da bambina Julia Forrester ha trascorso molte ore felici nell'incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di fiori. Quando un terribile incidente sconvolge la sua vita, Julia, ormai bella e affermata pianista, torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia, nella speranza che la aiutino a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, la tenuta di Wharton Park è stata rilevata dall'affascinante e ribelle Kit Crawford, che durante i lavori di ristrutturazione ha trovato un diario datato 1940, forse appartenuto al nonno di Julia. E mentre con l'avanzare dell'inverno la tensione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia si rivolge alla nonna Elsie per scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche la vita di Julia. 


Licinda Riley è nata in Irlanda e ha trascorso molti anni della sua infanzia in Thailandia, grande fonte di ispirazione per questo romanzo. Dopo una felice carriera come attrice teatrale e televisiva, da tempo si dedica unicamente alla scrittura. Vive in Inghilterra, nel Norfolk, con il marito e i suoi quattro figli.

Newton & Compton--------------------------------------------------------------





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Come Jane Austen 
mi ha rubato il fidanzato
 I was Jane's Austen best friend
di Cora Harrison
dal 10 maggio
Prezzo: 9.90€
Pagine: 320
Newton & Compton
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Inghilterra, 1791. Jane Austen e sua cugina Jenny trascorrono le vacanze di primavera a Bath, tra balli di gala, pettegolezzi e sale da tè. Jenny ha trovato l’uomo giusto da sposare, l’affascinante e coraggioso capitano Thomas Williams, ma ha bisogno dell’aiuto di Jane per coronare il suo sogno d’amore e superare le resistenze del fratello, il pavido Edward-John, che si rifiuta di acconsentire alle nozze. Jane, invece, non ha ancora trovato il principe azzurro: il suo fascino e la sua arguzia, sorprendenti per una quindicenne, attraggono molti pretendenti, anche quelli su cui hanno già messo gli occhi altre ragazze… 
E così, suo  malgrado, la ragazza si ritrova al centro di uno scandalo che potrebbe rovinarle la reputazione e mettere fine a tutte le sue speranze di trovare il vero amore.

Cora Harrison, ha lavorato come dirigente scolastico prima di dedicarsi completamente alla scrittura. È autrice di 26 romanzi storici per ragazzi e di diversi libri per adulti. Vive in campagna in Irlanda, nell’affascinante regione del Burren. 
Il suo sito è www.coraharrison.com


martedì 24 aprile 2012

Recensione di "Una donna indimenticabile" by Andreina

(english translation is after italian version)

Una Donna Indimenticabile

Recensione di Andreina



 

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Una Donna 
Indimenticabile

Jessica Bird 
alias J. Ward
Leggereditore
Pagine 352
10,00 euro

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Oggi vorrei presentarvi la bellissima recensione  della mia stimatissima amica e collega - blogger Andreina, su un libro che ho già sul mio comodino, ma che per problemi di tempo non ho ancora avuto - materialmente - il tempo di leggere. Essendo il "prequel" della famosissima serie "Black Dagger Sisterhood" per le amanti della serie è ovviamente un "must" quindi non perdetelo !! Ma vediamo cosa ne pensa Andreina! Buona lettura...

Today I want introduce you a wonderful review of my esteemed friend and colleague - bloggers Andreina, about a book that I have on my nightstand, but in this moment I have not  time to read. This book is the consider the "prequel" of the famous series "Black Dagger Sisterhood" and for Ward fans of the series is obviously a "must" so do not miss it! Let's see what think Andreina about a book! Good read ...

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Algida, elegante, irraggiungibile e altezzosa: questo è quello che vedono gli occhi di John Smith quando si posano per la prima volta su Grace Hall,contessa von Sharone, bellissima e nobile ereditiera. Ma Grace, nonostante sia una donna di successo e un personaggio pubblico, è in realtà una persona molto semplice che si discosta molto dai modi formali e falsi della buona società, cui appartiene per nascita; convive con le sue paure e incertezze e con la sua fragilità, mostrando al mondo solo una parte di se stessa, quella della donna rigida, inflessibile e sicura di sé, ruolo che le serve per mantenere la poltrona di presidente e direttore generale della fondazione Hall, ereditata alla morte del padre. Nonostante abbia dei buoni amici e qualche problema nella vita privata, è nell’ambiente lavorativo che la sua vita subisce degli scossoni; il consiglio amministrativo della società, infatti, non crede che lei sia in grado di prendere in mano l’eredità paterna, e quindi si trova ogni giorno a combattere l’ottusità collettiva, cercando nello stesso tempo di dimostrare la sua validità come presidente della fondazione.

John Smith, è una guardia del corpo, un ex militare, pericoloso, granitico, autoritario, distaccato, un vero maschio alpha, con alle spalle un passato travagliato, un uomo che non si fida di nulla e di nessuno.
Il suo lavoro consiste nel proteggere le vite delle persone che lo assumono, e lo fa in modo distaccato, senza nessun coinvolgimento emotivo… sino a quando incontra Grace.
Quando la vita della donna è minacciata da un serial killer, Grace si fa convincere da amici ad assumere una guardia del corpo, ruolo che ricoprirà proprio John; nonostante il loro primo incontro sia stato in realtà uno scontro, la palese attrazione che provano l’uno per l’altra sarà un problema per il bodyguard, che non accetta nessuna falla nella sua missione, ossia proteggere con totale distacco coloro che lo assumono.
domenica 22 aprile 2012

Recensione"Patricia Brent, Zitella" di Herbert Jenkis

(english translation is after italian version)

E' con immenso piacere che oggi vorrei tentare di presentarvi - con tutto l'entusiasmo che ho in corpo - una delle più belle letture che abbia fatto fino a questo momento. 
Almeno di quest'anno. 
Quindi, preparatevi.

una Giovane sola ... e indipendente,
 un Lord che vuole sposarsi ... a ogni costo,
un gruppo di Zitelle ficcanaso .


Una romantica commedia 
divenuta ormai un classico della narrativa inglese.


Patricia Brent, zitella
Patricia Brent, spinster
Herbert G. Jenkins
Elliot editore (collana I Raggi Rosa)
Pagine  192
Prezzo 15,00 euro
dal 23 Marzo 2012

 
Londra. Prima guerra mondiale. 
La giovane Patricia lavora per un personaggio politico dalle scarse capacità e alloggia alla pensione Galvin, presso la quale risiede una variegata comunità che si ritrova ogni sera a cena attorno allo stesso tavolo. Un giorno, per caso, la ragazza ascolta una conversazione tra due ospiti che parlano di lei con accenti pietosi, sottolineando come la ragazza “non abbia nessuno che la inviti fuori”. Sentendosi umiliata, in un momento di rabbia Patricia annuncia di aver ricevuto per l’indomani un invito al ristorante dal suo fidanzato. Nulla di strano, se non fosse che il fidanzato non esiste né si intravede all’orizzonte. Pensando di essersela cavata con una piccola bugia e un pranzetto solitario, il giorno dopo, giunta al ristorante, si rende conto invece di essersi cacciata in un bel pasticcio, quando nota alcuni ospiti della pensione seduti a un tavolo con l’evidente scopo di spiarla. Per paura di essere scoperta, Patricia si avvicina a un giovane ufficiale chiedendogli di aiutarla a tenere il gioco. È così che fa la conoscenza di Lord Peter Bowen, ed è da lì che prende il via una divertente, raffinata e modernissima commedia degli equivoci: il giovane, infatti, non si limita a sostenerla nella messinscena al ristorante ma, con il passare dei giorni, si fa sempre più insistente perché il fidanzamento si concretizzi, tra lo sgomento di Patricia e molti, spassosi malintesi.


Innanzitutto vi devo confessare che mi è capitato poche volte di trovarmi tra le mani un libro che avesse una copertina, sì bellissima, ma assolutamente pertinente allo spirito del romanzo. La riproduzione del disegno di Russell Patterson cattura esattamente quello che è nella sostanza “Patricia Brent, zitella” un romanzo che è una commedia arguta, molto ironica, sottile, elegante, sofisticata, ma anche e soprattutto molto “british”.
Vi parlo dunque in modo assolutamente entusiastico di questo romanzo che mi ha saputo catturare e riportare a un’ambientazione molto particolare - per una commedia che si propone con toni leggeri e ironici: la Prima guerra mondiale. Sebbene quest’ultima faccia da sfondo al romanzo, non riesce comunque, grazie alla bravura di Herbert, a trasformare l’intera vicenda in un dramma  - ad esempio i raid aerei su Londra - ma integrarla invece nella quotidianità di Patricia (nonché in un momento di pseudo eroismo di una delle zitelle più incattivite del gruppo) ed in generale di Galvin House, il pensionato (dotato di zitelle acide senza pari!!) dove la protagonista soggiorna, senza acuire la tragedia o, all’opposto, ridicolizzarla.
Altro merito e motivo per leggere il romanzo, e che tra l’altro mi è piaciuto moltissimo, è come Herbert, pagina dopo pagina abbia dipinto il personaggio di Patricia. E’ una protagonista fantastica! Una contraddizione vivente, che sa quello che vuole, ma non sa effettivamente quello di cui ha bisogno. Ad esempio, pur piacendole e stando bene nella sua indipendenza e con la sua libertà, non esiterebbe a condividere la sua vita con qualcuno, con un uomo disposto ad amarla. Ma, ovviamente non lo ammetterebbe mai. Avendo infatti vissuto una vita che le ha dato poche soddifazioni in quanto ad affetto – sua madre morta troppo presto, suo padre poco propenso a concederle amore e una zia come precettrice, piuttosto bacchettona e moralista, assolutamente anaffettiva – vorrebbe essere amata; ma purtroppo non è usa ai gesti d'affetto, è ritrosa e sebbene non disdegni la compagnia maschile è molto diffidente e discernitrice. All'inizio del libro si nota benissimo quanto gestisca benissimo la solitudine e molto meno - anche se a ragione - il rapporto con gli altri, soprattutto Bowen (il futuro-falso-promesso-sposo) che la capisce, ne rimane incusriosto e poi del tutto conquistato.
Piccola parentesi: Ho trovato molto dolce e carino il modo con cui Herbert ha fatto si che il lettore comprendesse l'affinità di Patricia con la solitudine, facendola parlare con se stessa, confidenzialmente, ironizzando e criticando se stessa. Molto arguto Herbert! 
Patricia non è una donna che si accontenta di giovani che si propongono con frasi (che orrore!) ad effetto e con corteggiamenti privi di interesse (che tristezza!), pensa di meritare e volere qualcosa di meglio. Quale occasione migliore se non la piccola vendetta (pronta ad esserle dal destino rivolta contro) che escogita a danno di quelle donne anziane e arcigne che non perdono occasione per criticarla, per concepire il suo “fidanzato ideale”? Che poi si manifesti realmente è un colpo basso del destino che sotto sotto non disdegna assolutamente!
Meraviglioso è tutto il processo che avvicina Bowen a Patricia, dove è lui che ha (o finge più o meno di avere) le redini del finto-fidanzamento e lei vi si oppone risolutamente per poi cedervi appassionatamente; bello anche perchè con pochi "tratti" Herbert descrive con profondità i sentimenti dei due con una scrittura compassata ma incredibilmente coivolgente e potente.
venerdì 20 aprile 2012

Recensione "La vita eterna" di Marie Corelli


Premessa:

Ci sono delle volte in cui sento il bisogno, la necessità di mettere da parte per un attimo i libri di evasione e di leggere dei romanzi che mi facciano in qualche modo riflettere. Sapete, del tipo, chi siamo, dove andiamo, ecc... 
Non necessariamente questa tipologia di letture deve essere un saggio o filosofia pura, ma esistono dei romanzi intelligenti, scritti con sagacia, che mascherano la sostanza in dialoghi brillanti, in intagini intuitive dell'ovvio, e soprattutto non impartiscono lezioni ma sollevano dubbi. Magari pur propendendo evidentemente per un concetto o una filodofia di vita o di religione, lasciano spazio a chi la pensa diversamente di continuare a farlo, ma nediscutono.


La vita eterna
Marie Corelli
Gargoyle 
pp. 357, 
18 € 
 dal 29 marzo 2012
 

Dopo questa premessa, oggi vorrei consigliarvi un libro scritto da un'autrice veramente ma veramente molto capace, di cui non avevo ancora letto nulla fino ad ora e che si colloca proprio in questa categoria di scrittori.

La Scrittrice:

Il suo nome è Marie Corelli, figlia illegittima di Charles Mackay, poeta e autore di canzoni scozzese, poco più che trentenne Mary Mackay (Londra 1855 - Stratford-on-Avon 1924) si creò una nuova identità trasformandosi in “Marie Corelli” e iniziando una strepitosa avventura letteraria ed editoriale.  Tra i suoi romanzi troviamo "Vendetta - The Story of One Forgotten" (1886) tradotto con "Vendetta!" e pubblicato n Italia dalla casa editrice Gargoyle nel 2011, Thelma (1887), Wormwood (1890), Temporal Power (1902), God’s Good Man (1904), Holy Orders (1908), Innocent (1914), The young Diana (1914) – tutti, a partire dal 1915, più volte adattati per il grande schermo - e  "Ziska. La strega delle piramidi" (1897) edito dalla Castelvecchi editore sempre nel 2011 e il popolarissimo "The Sorrows of Satana" (1895) che ha ispirato l’omonimo film di David W. Griffith.
La Corelli arrivò a vendere anche 100.000 copie l’anno, diventando la regina dei bestseller d’epoca tardo-vittoriana ed edoardiana, nonché l’autrice prediletta di personaggi illustri tra cui la Regina Vittoria, Margherita di Savoia, l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, il poeta Alfred Tennyson e il Primo Ministro britannico Gladstone.

Ma vediamo grossomodo la trama del romanzo:
In un’estate eccezionalmente calda la protagonista – voce narrante della storia – riceve un curioso invito; Morton Harland, un milionario americano, vedovo e con velleità letterarie, conosciuto per caso anni prima a Londra, vuole che lo raggiunga per una crociera a bordo del suo yacht. Destinazione le isole Ebridi. Al seguito di Harland vi sono la sua giovane e fragile figlia Catherine, il segretario, Mr Swinton, e un medico, il Dottor Brayle. Durante la navigazione, la compagnia s’imbatte nello yacht di un vecchio compagno di studi di Harland, Rafel Santoris. Ricco, intelligente e di mezza età, l'uomo sembra essere l'anima gemella della narratrice; tra loro scoppia subito un particolare idillio, rivelatore di un lunghissimo rapporto misteriosamente sopravvissuto ai secoli grazie a continue reincarnazioni e senza che i due siano riusciti mai, davvero, a incontrarsi. Così, per evitare il rischio di un’altra separazione, Santoris chiede alla donna di seguirlo ma lei, intuendo che la loro evoluzione spirituale è ancora lontana dal concludersi, decide di raggiungere un monastero sino ad allora interdetto alle donne, dove intraprendere un cammino di crescita interiore. Rafel Santoris, però, non si arrende: adesso che lo ha trovato, non vuole rinunciare all’amore eterno.


 nizio con il comunicarvi che nel libro la Corelli non conferisce alla protagonista un nome. Questo in quanto l’autrice, tramite l’espediente del romanzo, la utilizza come suo alterego per comunicare con il lettore, rivolgendosi a noi, esprimendo il proprio pensiero circa un numero rilevantissimo di argomenti che spaziano dalla cultura, alla felicità, all’accettazione di noi stessi, alla condanna della società maschilistica ottocentesca, alla comprensione profonda delle cose nel suo complesso, alla comunicazione tra gli individui, ecc … Pur mantenendo  quello che è il suo argomento-cardine, comune alle sue opere più importanti, come fulcro per il romanzo, e cioè quello religioso, attinente a Dio, la sua esistenza, la sua influenza e la sua percezione negli uomini. Metto le mani avanti precisando che non è un libro che cerca di convincere o imporsi in un senso piuttosto che in un altro. E’ piuttosto un’occasione per ragionarci su. In che senso? Immaginate di partecipare ad uno di quei salotti ove discorreva l’intellighenzia - nel suo periodo d’oro - e contestualizzatala nella trama appena letta. Voilà! Non lo trovate allettante?

E vi assicuro che lo stimolo in tal senso nel lettore non manca:
[…] Forse  ci sarà almeno uno tra coloro che sfogliano questo libro, che sarà interessato a sufficienza al paranormale – ovvero al lato immortale della vita e, quindi, l’unico reale – da dedicare un po’ di attenzione esclusiva all’argomento. A quella persona mi rivolgo e dico: per cominciare, lascerai il fardello di opinioni e i tuoi pregiudizi preconcetti qualsiasi essi siano? Metterai da parte le piccole  pene e le banalità che influenzano la tua personalità materiale? Ti distaccherai da ciò che ti circonda per farti spazio e accetterai di pensare assieme a me? Il pensiero lo so è l’attività più dura bellamente moderna. Ma se derideri imparare dovrai affrontare questo problema. […]

E come si può vedere da questo paragrafo il suo intento è chiaro:

[…] Penserai insieme a me? Penserai, per esempio, alla vita? Che cos’è? Alla morte? Che cos’è? Qual è l’obiettivo principale del vivere?Qual è il problema risolto del morire? Tutte queste domande devono avere una risposta, perché niente è privo di significato e niente è mai stato, o sarà mai privo di scopo. […]

Libri così non ne fanno più!

martedì 17 aprile 2012

Aprile, uscite da tenere d'occhio!


Ho raccolto un paio libri in uscita che trovo particolarmente interessanti...
I collected a few book that I find particularly interesting ...


Piemme


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La cucina dei desideri segreti
Friendship Bread
Darien Gee

Pagine 462
Prezzo € 18,50 
Già disponibile 
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 Tutto inizia con un regalo a sorpresa: un dolce, trovato sull’uscio di casa insieme a un biglietto anonimo – «Spero che vi piaccia» – e a uno strano lievito da usare secondo le istruzioni fornite e poi condividere con amici e vicini. Un dono che va dritto al cuore, come fa sempre la gentilezza inaspettata. E così, uno dopo l’altro, gli abitanti di un’intera città s’improvvisano pasticcieri, conquistati da quell’insolita “catena” avviata da chissà chi.Spezzarla non porta sfortuna, se non quella di perdersi l’opportunità di nuove amicizie: perché dietro ogni porta si nasconde una storia da scoprire. Come quella di Julia, che si è chiusa in se stessa dopo un grande dolore di cui non riesce nemmeno a parlare. O quella di Hannah, che non sa che fare della vita dopo la fine del suo matrimonio. O ancora, quella di Madeline, che per qualche motivo inspiegabile ha deciso di ricominciare da quella piccola città, dove ha aperto una sala da tè: un angolo accogliente in cui dispensa le delizie della sua cucina, accompagnate da infusi fragranti.È lì che le tre donne s’incontrano per caso. E se il misterioso lievito offre loro lo spunto per condividere ricette e risolvere dubbi culinari, ben presto quelle perfette sconosciute arrivano a scambiarsi confidenze, sogni, segreti. Come amiche.Certo, non sempre cuori infranti e occasioni perdute si possono aggiustare come un piatto a cui manca un po’ di sale: a volte, nella vita è necessario ripartire da zero. Ma imparare ad aprire il proprio cuore è già un ottimo inizio.

 Darien Gee Americana, vive alle Hawaii con il marito e i tre figli. Confessa di avere una dipendenza inguaribile da cioccolato e “pane amish dell’amicizia”: da qui le è venuta l’ispirazione per La cucina dei desideri segreti, che dopo aver conquistato le lettrici americane sta contagiando a catena librerie di ogni continente.

p.s. Se vi dilettate in cucina ecco un concorso legato a questo libro: 
http://api.edizpiemme.it/storage/village/2012/04/06/PIEMME_la_cucina_dei_desideri.pdf
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One afternoon, Julia Evarts and her five-year-old daughter, Gracie, arrive home to find an unexpected gift on the front porch: a homemade loaf of Amish Friendship Bread and a simple note: I hope you enjoy it. Also included are a bag of starter, instructions on how to make the bread herself, and a request to share it with others.
Still reeling from a personal tragedy that left her estranged from the sister who was once her best friend, Julia remains at a loss as to how to move on with her life. She’d just as soon toss the anonymous gift, but to make Gracie happy, she agrees to bake the bread. 
When Julia meets two newcomers to the small town of Avalon, Illinois, she sparks a connection by offering them her extra bread starter. Widow Madeline Davis is laboring to keep her tea salon afloat while Hannah Wang de Brisay, a famed concert cellist, is at a crossroads, her career and marriage having come to an abrupt end. In the warm kitchen of Madeline’s tea salon, the three women forge a friendship that will change their lives forever.
In no time, everyone in Avalon is baking Amish Friendship Bread. But even as the town unites for a benevolent cause and Julia becomes ever closer to her new friends, she realizes the profound necessity of confronting the painful past she shares with her sister. 
About life and loss, friendship and community, food and family, Friendship Bread tells the uplifting story of what endures when even the unthinkable happens.
Darien Gee lives with her husband and three children in Hawaii. She is the author of Friendship Bread: A Novel which will be published April 19, 2011 by Ballantine Books and has sold audio and foreign rights. Darien's next Avalon novel, Memory Keeping, will be available in 2012 from Ballantine Books.


 Leggereditore

TORNA UNA DELLE AUTRICI PIÙ AMATE DALLE NOSTRE LETTRICI,
CON UN ROMANTIC SUSPENCE CHE CHIUDE
UNA TRILOGIA INDIMENTICABILE!
 

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Uccidi per me
Kill for me
Karen Rose
 
Pagine 544
12,00 euro
Leggerditore
 
dal 26 aprile

 
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Trilogia Vartanian così composta:

1. MUORI PER ME (Die for Me)
2. GRIDA PER ME (Scream for me)
3. UCCIDI PER ME (Kille for me)

Una ragazza di appena sedici anni fugge di casa per incontrare un ragazzo conosciuto via chat. Poi, solo il silenzio. Sei mesi dopo la cittadina di Dutton è in preda al caos. Cinque adolescenti hanno perso la vita in circostanze misteriose. E l’unica sopravvissuta sa che è meglio tacere. Presto troverà una coppia disposta ad ascoltarla, che non si fermerà fino a vederci chiaro. Luke Papadopoulos conosce bene le insidie della rete, sa cosa si nasconde dietro profili verosimili costruiti per raggirare innocenti ragazzine. Susannah Vartanian è stata costretta a tornare a Dutton, e non potrà fare a meno di ricordare ciò che ha provato a dimenticare per anni. Insieme si troveranno a mettere sotto accusa un’intera comunità, un paese che si regge sulla menzogna e sul crimine, sui silenzi complici e sul potere di segreti troppo a lungo taciuti.
Karen Rose vive a Washington con il marito. Prima di cominciare a scrivere lavorava come ingegnere, ma come lei stessa afferma: “Avevo la testa piena di scene e di immagini, tanto che non riuscivo a conc entrarmi sul mio lavoro, e così ho cominciato a scriverle. Tutto è iniziato per divertimento, ma presto mi sono resa conto di non poterne fare a meno.” I suoi romanzi hanno scalato i vertici delle classifiche più prestigiose: The New York Times, Usa Today, Sunday Times, Der Spiegel, e sono stati tradotti in dodici Paesi riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Leggereditore ha già pubblicato i primi due titoli della serie, Muori per me e Grida per me, che si chiude con l’attesissimo Uccidi per me.
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Five teenage girls have been viciously attacked. One survived. Only she can reveal the secrets of a disturbing ring of people who kidnap and sell teenage girls on the black market. But those responsible for the crimes will do whatever it takes to maintain her silence.
Susannah Vartanian and Luke Papadopoulos have both sworn to stop the murderers for their own personal reasons. The investigation leads them to the shady realm of Internet chat rooms, where anyone can mask his or her identity. They soon discover a chain of deception so intricate they don't know whom to trust. Finding comfort in each other's arms, they begin to unravel the intricately knotted threads, but the killers are ruthless and determined, and won't hesitate to take extreme measures to insure their anonymity and keep their business intact. When Susannah proves to be inexplicably linked to the crimes, her life is soon in danger, and Luke will do everything he can to save the woman he loves.
Karen Rose lives in Washington with her husband. Before you start writing worked as an engineer, but as she says: "My head was full of scenes and images, so that I could not enter my concentration on my work, and so I began to write. It all started for fun, but I soon realized I can not do without. "His novels have climbed the summits of the most prestigious rankings: The New York Times, USA Today, The Sunday Times, Der Spiegel, and have been translated in twelve countries proved highly popular with audiences and critics. Leggereditore has already published the first two games of the series, Die for Me and Scream for me, which closes with the highly anticipated Kill for me.
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lunedì 16 aprile 2012

Mini recensioni

What reading on the sofa?

Sono davvero tanti i libri che ho letto in passato e di cui vorrei fare una recensione, ma è impossibile per cui ho deciso di fare delle mini - recensioni che spero possano esservi utili. Potrebbero essere libri anche non troppo recenti, ma chi ha detto che i libri invecchiano????

 1° Libro.


 

Ti amo ti odio mi manchi
Rules of a Perfect Life
Greene Niamh
Prezzo € 9,90
Ebook a € 4,99  
Pagine 347
Newton Compton  (Anagramma)
Qui il primo capitolo:  
http://giotto.ibs.it/prime_pagine/75/9788854136175.pdf



Vivere una vita felice non è complicato. Basta seguire delle regole precise. Per esempio: mai mollare un uomo solo perché ha mangiato l'ultimo orsetto gommoso della confezione. Mai trasferirsi in un rudere fatiscente per "ritrovare se stessi": si rischia solo di diventare lo zimbello altrui e di coprirsi di ridicolo davanti a tutti. E soprattutto, non innamorarsi di un uomo che ha due figlie, un attaccamento morboso alla defunta moglie - una donna perfetta che nessuna compagna potrà mai rimpiazzare - e una madre che ti tratta come se fossi la domestica e pensa che la tua unica funzione sia quella di pulire e tenere in ordine la casa. Maggie passa da una disavventura all'altra, perde il lavoro a Dublino, rinuncia alle sue Jimmy Choo per calzare orribili stivali da lavoro e si rifugia nella sonnolenta cittadina di Glacken.
Ma è una donna testarda, non si arrende ed è anzi pronta a tutto pur di conquistare la gioia e la serenità che merita. Una vita perfetta e un amore da sogno sono lì ad aspettarla. 

E' un  libro spassosissimo, carino, leggero, in una parola, godibilissimo! Appena letto i primi capitoli mi ha ricordato subito la verve e  lo stile della Kinsella, in particolare quando scrive i suoi romanzi indipendenti, quindi se se K vi è piaciuta dubito possiate disdegnare la Greene.
La storia è pressochè raccontata già nella trama, siamo nell'Irlanda della crisi economica e Maggie, la protagonista del romanzo, mollato ragazzo e perso il lavoro con la scusa di "badare" alla nuova casa della sua migliore amica (che parte per un ritiro spirituale in India) si trasferisce in campagna destreggiandosi con una vita che prevede il contatto con gli animali, il lavoro all'aria aperta, il contatto con gli strambi abitanti del minuscolo villaggio in cui si trova catapultata.  
E' un libro ironico e vivace, la scrittura è spumeggiante ed è perfetto se state cercando qualcosa che vi faccia sorridere ed evadere spontaneamente, a me ha strappato più di una risata involontaria, perchè Maggie è veramente fuori di testa!!
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Living a happy life is not complicated. Just follow the rules. For example: never give a man just because he ate the last pack of gummy bear. Never move into a crumbling ruin to "find yourself" is likely only to become the laughing stock of others and of ridicule in front of everyone. And above all, do not fall in love with a man who has two daughters, an unhealthy attachment to his late wife - a woman that no perfect companion can never replace - and a mother who treats you as if you were home and think that your only function is to to clean and keep the house tidy. Maggie goes from one misadventure to another, loses his job in Dublin, Jimmy Choo drops its horrible to wear work boots and takes refuge in the sleepy town of Glacken. But it is a stubborn woman, does not give up and is even ready to do anything to achieve joy and serenity it deserves. A perfect life and a love of your dreams is waiting for her.
Its a very amusing book, pretty, light, in a word, really enjoyable! Just finished to read the first chapters reminded me immediately the Kinsella's verve and style, especially when she writes her independent novels , so if you liked K, I doubt you can't disdaining Greene.
The story is narrated almost already in the plot, the economic crisis we are in Ireland and Maggie, the protagonist of the novel, dumped boyfriend and lost her job with the excuse of "look after" the new home of her best friend (who goes on a retreat spiritual in India) moved in the country juggling a life that involves contact with animals, work outdoors, contact with the wacky inhabitants of the tiny village where finds herself.
Its an ironic and lively book, the writing is bubbly and is perfect if you're looking for something that makes you laugh and escape spontaneously, tore me more of a laugh involuntarily, because Maggie is really crazy!

giovedì 12 aprile 2012

Recensione di "Lemonade" di Nina Pennacchi

(translation of the review is after the italian version)

Questa è una storia sull' amore.
Questa è una storia di vendetta.

Questa è la storia di una ragazza che sa chi è.
Questa è la storia di un uomo che ha perso se stesso.

Questa è la storia di una lemonade
che ha cambiato tutto.

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Nina Pennacchi
Neftasia Editore
Pagine: 402
Prezzo: 19,00 €

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Premessa:

Ci sono libri che per quanto possa cercare di costringere in qualche definizione o recensione sfuggono, si perdono, perchè le parole non sono abbastanza potenti o perchè le frasi non riescono a trasmettere il significato ultimo delle situazioni, delle emozioni ed infine, quello voluto.  Questo romanzo, questa storia, è uno di quelli.
Non vi parlerò strettamente della trama non perchè lo ritenga inutile o superfluo, ma perchè ritengo che sia un viaggio che fondamentalmente dovreste intraprendere singolarmente, trovando voi quello sfugge a me, in modo tale che letto quello che cerco di trasmettervi vi avventurerete in questo libro cercandone il vostro.
Ma eccovi prima di tutto la trama:


Kent, 1826.
Christopher Davenport prepara da anni la sua vendetta. E quando si trasferisce a Coxton, paesino della campagna inglese, sa esattamente cosa lo aspetta. Conosce i suoi nemici, e non li teme. Non teme il padre naturale, Leopold DeMercy. Non teme il fratellastro, Daniel. Non teme i fantasmi del suo passato. E di sicuro non teme la limonata. Dovrebbe, però. Oh, milioni di persone vi diranno che è una bevanda innocua e salutare. Non credeteci. Perché basta poco, un attimo di distrazione, per rovesciarne un bicchiere. E averne la vita sconvolta, come scopre anche la giovane Anna Champion. Caratteri diversi come il giorno e la notte, Anna e Christopher. Tra loro volano schiaffi, baci rubati, dialoghi al vetriolo e mortificanti scuse. Eppure prima di addormentarsi Anna non può fare a meno di ripensare a quell'uomo arrogante, e Christopher non riesce a dimenticare quell'odiosa strega. E quando a Coxton si comincia a vociferare di un fidanzamento tra Anna e Daniel, Christopher decide di strapparla al fratellastro con ogni mezzo...
anche il più infame. 



Vendetta!


E’ una delle tre parole chiave del romanzo, insieme a Lemonade e Amore, almeno dal mio punto di vista, ed è anche la parola che non si deve mai dimenticare parlando del personaggio principale maschile di questo libro, Chistropher, secondo me il vero protagonista del romanzo, più che Anna.

Il romanzo inizia infatti dall’ episodio,  profondamente drammatico, carico della tragedia a cui nessuno dovrebbe poter assistere, ove un bambino partecipa al ritrovamento del corpo tumefatto della madre morta, trattenuta da una collana di corda al collo. Proprio in quell’istante, in una casa di piaceri di Londra, la vita di Christopher si spezza incontrovertibilmente.
Ritroviamo quel bambino fatto uomo, dieci anni dopo, alla ricerca del mostro che ha firmato l’ultima lettera tenuta in mano dalla madre, da suo padre. Il padre che lo non ha mai voluto, mai riconosciuto, che l’ha cancellato dalla sua vita. Christopher, grazie anche ai consigli ponderati del cugino - con cui dopo un periodo triste va a vivere - decide di elaborare un piano a mente fredda, accantonare l’idea brutale e feroce di un omicidio, e rovinare il mostro finanziariamente, distruggergli la vita, a casa sua, sul suo terreno.
In realtà sin da quando Christopher mette piede a Coxton e vede suo padre, si percepisce, dal suo comportamento, dai suoi sentimenti, che la rabbia covata e domata per dieci anni non è sopita, ma , anzi, riaffiora, esplode.
Quando Christopher vede il genitore, Leopold, sereno, in pace con se stesso, accanto a Daniel, il figlio perfetto, voluto, cresciuto è come se sua madre morisse una seconda volta davanti ai suoi occhi, e lui con lei. E’ una visione che lo svuota e lo porta, pur attenendosi al piano elaborato, a concepire nuovamente l’omicidio, come vendetta perfetta, assoluta e conciliatrice con la sua coscienza e l’anima della genitrice.
Nella sua mente confusa e spossata Christopher, da questo momento in poi, si comporta ed agisce come una furia,  un tornado, distruggendo tutto quello che incontra, perché non è importante nulla, tranne il fine per cui è giunto a Coxton. Per tutto l’arco del romanzo, almeno fino al confronto finale con Leopold, Christopher rimane quel ragazzino terrorizzato e paralizzato dall’orrore che rivive ogni giorno quella macabra scena. Perché l’unica persona che al mondo l’ha amato gli è stata strappata via da un orco che l’ha annullata, gettata via, rifiutata. Perché non si è mai fermato a pensare che forse sua madre era una donna fragile e vinta dalla vita stessa, che forse la persona più crudele ed egoista, che l’ha lasciato solo al mondo, che l’ha rifiutato,  in fondo,  è stata proprio lei. Ma non può farlo, perché lei lo amava e tutto diventa buio.
Ho amato moltissimo il personaggio di Christopher, non per quello che fa, che lo rende simile alla bestia che sta cercando di distruggere ad ogni costo. No, ho amato il personalità che la Pennacchi ne riproduce per tutta la storia. Un tassello dopo l’altro. Crudele più con se stesso che con gli altri, almeno fino alla resa dei conti finale. Fino a quando la rabbia si dissolve, disgregando ogni strato di quella corazza che si è costruito nel tempo, lasciandolo affranto e deluso, sconfitto ma cosciente, in una morsa di colpa, ma senza redenzione, che né cerca né vuole a tutto tondo in fondo, che non gli lascia rimorsi, se non per Anna. Christopher è di una coerenza spiazzante, anche alla fine, rimane lui, certo consapevole di quello che ha fatto, ma senza scappare, con tutte le colpe e tutti i rimorsi, ma rimane lui. La Pennacchi mi ha veramente colpito con questo personaggio perché più che lavorare per la storia, il personaggio di Christopher “lavora” sul lettore, scava nel suo animo, turba la sua coscienza, sconvolge i metri di giudizio che abbiamo, li mette in discussione, ci porta a pensare: quali limiti hanno – se ne hanno - le nostre azioni ottenebrate dall’astio?
La vendetta è l’unica cosà che lo tiene insieme, che non fa andare la sua mente in frantumi, ma anche quella che lo rende più cieco di tutti e che alla fine lo vince; è quasi come se Christopher fosse la lama ma anche la ferita, il punto è che si farà male solo lui, senza saperlo.
                                          
                                                 Amore


Come Christopher è il buio, la notte, la cupezza e la tortura interiore, Anna è l’allegria, la spensieratezza, la gioventù, la tranquillità, la pace. Ha ovviamente le sue preoccupazioni ed i suoi timori: sa di non piacere a Daniel, di cui crede di essere innamorata, sa di essere più formosa delle sue amiche, più povera e di dover badare ai fratelli che sono piccoli, senza una madre e con un padre malato e distaccata dalla vita quotidiana. Anna vive di cose semplici, della comunità, della spontaneità con un’amica  - Lucy - con cui condivide tutto e su può fare sempre affidamento.
Quando s'imbatte disgraziatamente in Christopher e lo sfida – con una semplice e ridicola lemonade - inizia per lei il cammino inverso rispetto a quello di lui, dalla luminosità e dalla chiarezza in cui vive precipita nel mistero, nelle verità lasciate non dette, nel rancore e della rabbia ingiustificata e per lei gratuita.
Sfidando Christopher per dispetto, quasi per gioco, non sa di accendere una miccia, non sa che lui, vedendo in lei il tenero su cui stringere il pugno, sarà schiacciata –  in ogni modo possibile – e non conoscendo il passato di lui, vede i suoi gesti, le sue azioni, le sue violenze crudeli, ingiustificate e brute. Ed è vero, lui è un mostro all’inizio, Anna diventa il capro espiatorio per ogni cattiveria, la valvola di sfogo per ogni passo mancato, per il padre che odia, per il fratellastro che invidia, per la madre che non ha più.
Potrebbe sembrare un personaggio debole e fragile Anna, ma non è solo questo, dalla storia che ci narra la Pennacchi - all’inizio del romanzo - si coglie un animo battagliero e indipendente in lei, abituata a dire ciò che pensa e ad agire secondo coscienza, che per il periodo parrebbe anacronistico, ma non lo è (essendo senza madre e con un padre la cui presenza è per lo più fisica che di esempio). Quando Chistopher la minaccia, la costringe, ne dirige (anche se faticosamente) la volontà lei è persa, confusa, come se non avesse più punti di riferimento. In pochi mesi si ritrova fidanzata e poi sposata senza volerlo, si ritrova innamorata perdutamente di un uomo che di notte è un persona dolce, premurosa e tenera e di giorno ghiaccio che la frena e pietra che la opprime.
Anche in questo caso la Pennacchi crea un personaggio molto complesso, che da una personalità forte vede distruggere tutto quello che è senza poter combattere, per poi ricostruire questa personalità pagina dopo pagine con supremo garbo.

                                      
                                                                …  Lemonade

Mi direte:  ma dov’è l’amore? L’avevo detto in principio che questo è un romanzo sull’amore; ma non temete c’è anche l’amore, quello difficile, quello conquistato, quello assoluto e che prescinde tutto.
Anna s’innamora di Christopher e lo sa, quasi da subito, da quella lemonade rovesciata, da quello sgarbo, dal primo sguardo. Ma è un’ amore che sa di agro-dolce quando l’astio e la forza si interpongono tra di loro a causa di lui. Ma che diventa dolce e arrendevole quando Anna incomincia a capire e ad avere un’idea di quale dei due è Christopher ma sapendo di non poter far nulla …
Viceversa per Christopher all'inizio c'è solo passione, dura, da pretendere e senza chiedere, quasi dovuta, poi diventa un modo per comunicare ad Anna, senza mostrarsi arrendevole,come potrebbe essere, com'è una parte di lui, quella arrendevole. Diventa amore, ma lo comprende solo alla fine, quando tutto sembra perduto, quando la nuvola nera che lo ghermisce lo lascia e ci fa finalmente vedere chi è lui e non cosa era costretto a essere.  Allora le carte si mischiano, si rovesciano, di nuovo …

   
                                                        Considerazioni

Mi è piaciuto molto questo romanzo. E’ scritto bene, tiene sul filo del rasoio fino alla fine e conquista nella sua interezza per personaggi ben delineati e profondamente analizzati. La passione, l’amore, la gelosia, l’astio, la violenza sono imbrigliate capacemente dalla scrittrice che con tatto e sensibilità  - veramente degni di nota - le comunicano al lettore  con garbo e finezza. Proprio durante una scena particolarmente dura la Pennacchi descrive con capacità la commistione di sentimenti agli antipodi, ma possibili, come violenza e la passione.
E’ stata una lettura che mi ha colpito e che mi ha catturato, ho riletto molte volte alcuni passaggi che mi sono piaciuti particolarmente e continuo ad avere in mente. Unico neo se volgiamo, che non ho molto apprezzato, è la scelta di inserire alcuni pensieri in parentesi interrompendo così la fluidità della lettura, ma è per l’appunto, un neo.


Nina Pennacchi. Vive sul mare ed è una grande romanticona. E' tutto quello che ci concede di conoscere di lei... Ha un sito che potete visitare a questo indirizzo:
http://ninapennacchi.blogspot.it/


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Translation of the review
"Lemonade"


This is a story on love.
This is a story of revenge.
This is the story of a girl who knows who she is.
This is the story of a man who has lost himself.

This is the story of a lemonade,
that changed everything.



Abstract:

There are books that as it may try to force some definition or review escape, get lost, because the words are not powerful enough or because sentences can not convey the ultimate meaning of situations, emotions, and finally, what was intended. This novel, this story is one of those.
There does not speak strictly of the plot because it deems it unnecessary or superfluous, anything, but because I think it is a journey that basically you should take individually, finding what you escapes me, so read what I try to bring you venture in this book, trying to find yours.
But here's first the story:


Kent, 1826.
Christopher Davenport prepares his revenge for years. And when he moved to Coxton, a village of rural England, knows exactly what to expect. He knows his enemies, and not afraid of them. Do not fear the natural father, Leopold DeMercy. Do not fear the brother, Daniel. Do not fear the ghosts of his past. And certainly not afraid of lemonade. It should, though. Oh, millions of people will tell you it is a safe and healthy drink. Do not believe it. Why not take much, a moment of distraction, a glass turned upside down. And have their lives turned upside down, as he also discovered the young Anne Champion. Characters as different as day and night, Anna and Christopher. Among them slaps, kisses stolen, vitriolic dialogue and humiliating apology. But before you fall asleep she can not help but think back to the man, arrogant, and Christopher can not forget that hateful witch. And when you start Coxton rumor of an engagement between Anna and Daniel, Christopher decides to tear his half-brother by any means ...
even the infamous.

Revenge!

And 'one of the three key words of the novel, along with Lemonade and Love, at least from my point of view, and is also the word that we must never forget talking about the main male character in this book, Chistropher, in my opinion the real star the novel, more than Anna.


The novel begins in fact by episode, deeply dramatic, full of tragedy that no one should be able to attend, a child participates in the discovery of the battered body of his dead mother, held by a string of rope around his neck. Just then, in a house of pleasure in London, the life of Christopher breaks incontrovertibly.
We find that child made man, ten years later, in search of the monster that has signed the last letter in your hand by his mother, his father. The father who never wanted, never acknowledged that he erased from his life. Christopher, thanks to the advice of his cousin weighted - which goes after a sad time to live - decides to draft a plan coolly, dismissing the idea of ​​a brutal and vicious murder, and financially ruining the monster, destroy his life, to his home on his land.
In fact ever since he set foot in Christopher Coxton and sees his father, he feels, by his behavior, his feelings, the anger and brood Shrew for ten years is not dormant, but, rather, comes back, it explodes.
When Christopher sees the parent, Leopold, serene, at peace with himself, next to Daniel, the perfect child, wanted, it grew as if her mother died a second time before his eyes, and he with her. It 'a vision that empties it and takes it, while keeping to the plan developed, to conceive again the murder as revenge perfect, absolute and conciliatory with his conscience and soul of the mother.
In his mind confused and exhausted Christopher, from this moment on, behaves and acts like a tornado, a tornado, destroying everything it meets, it does not matter anything, except the end for which he came to Coxton. For the whole of the novel, at least until the final confrontation with Leopold, Christopher remains terrified and paralyzed by the horror that little boy that lives every day that gruesome scene. Because the only person in the world he loved was torn away by an ogre who has canceled, discarded, rejected. Why do not you ever stopped to think that maybe his mother was a frail woman and defeated by life itself, that perhaps the person most cruel and selfish, that left him alone in the world, who has refused, after all, is was she. But can not do it, because she loved him and everything gets dark.
I loved very much the character of Christopher, not for what he does, which makes it like the beast that is trying to destroy at any cost. No, I loved the character that he plays for Pennacchi whole story. An anchor after the other. Cruel more with himself than with others, at least until the final showdown. Until the anger fades, breaking each layer of the shell that is built over time, leaving him heartbroken and disappointed, defeated but conscious, in a grip of guilt, but without redemption, neither seeks nor wants to round down , which leaves him with remorse, if not for Anna. Christopher is a surprising consistency, even at the end, he is certainly aware of what he did, but without running away with all sins and all guilt, but he remains. Pennacchi really struck me with this character because the more that work for the story, the character of Christopher "works" on the player, digs into his soul, his conscience disturbs, upsets the yardsticks that we have, put them into question, leads us to think: what limits they have - they have - our actions darkened dall'astio?
Revenge is the only thing that holds it together, that does not get his mind shattered, but also one that makes the most of all blind and who eventually wins, it's almost as if Christopher was the blade but also the wound, the point is that it will only hurt him, without knowing it.
                                               
  Love ...

As Christopher is the dark night, the darkness and inner torture, Anna is joy, cheerfulness, youth, peace, peace. Obviously has his concerns and his fears: he knows not like Daniel, he believes in love, he knows to be the most shapely of her friends, poorer and having to look after their brothers who are small, without a mother and a sick father and detached from everyday life. Anna lives of simple things, the community, spontaneity with a friend - Lucy - with whom she shares everything and can rely on.
When he runs into Christopher and unfortunately the challenge - with a simple and ridiculous lemonade - she begins to reverse the path to that of him, from the luminosity and clarity in which he lives plunges into the mystery, the truth left unsaid, in spite and unjustified anger, and for her free.
Defying Christopher out of spite, just for fun, can not light a fuse, does not know that he saw in her a tender on which a fist, it will be crushed - in every way possible - and not knowing the past of him, he sees His gestures, his actions, his cruel violence, unjustified and brute. And yes, he's a monster at the beginning, Anna becomes the scapegoat for all evil, the relief valve for each stage of failure, for the father who hates, who envies his stepbrother, the mother no longer has.
It may seem a weak and fragile character Anna, but not only that, history tells us that the Pennacchi - the beginning of the novel - it takes an aggressive and independent spirit in her, used to say what they think and act according to conscience , which for the period would seem anachronistic, but it is not (being without mother and father with the presence of which is for the most natural way of example). When Chistopher threats, forces and leads (albeit laboriously) the will she has lost, confused, as if he had more points of reference. In a few months and then finds herself engaged to married unwittingly finds himself hopelessly in love with a man who by night is a sweet person, loving and tender and the day that the ice and stone curbs that oppresses.
Again the Pennacchi creates a very complex character, who sees a strong personality to destroy everything that is unable to fight, and then rebuild this personality page after page with supreme grace.

                                             
                                                                Lemonade ...
                                                      

You may say, but where is the love? I had said at first that this is a novel about love, but fear not there is also love, the hard way, the conquered, the absolute and independent of everything.
Anna falls in love with Christopher and he knows it, almost immediately, from the lemonade reversed, from that slight, at first glance. But it is a 'love that knows when the sweet-sour bitterness and strength are interposed between them because of him. But it becomes soft and pliable when Anna begins to understand and to get an idea of ​​which one is Christopher but knowing that they can not do anything ...
Conversely, there is only the beginning for Christopher passion, hard, and without pretending to be asking, almost due, then it becomes a way to talk to Anna, without showing yielding, as could be, as a part of him, the one yielding . Becomes love, but only includes the end, when all seems lost, when the black cloud that leaves him and seizes us finally see who he is and not what he had to be. Then mix the cards, turn over, again ...

                                                        Considerations

I really enjoyed this novel. It 's good, keep on the cutting edge to the end and wins in its entirety for the characters well defined and deeply analyzed. The passion, love, jealousy, hatred, violence is harnessed by the writer who capably with tact and sensitivity - truly worthy of note - the player to communicate with grace and finesse. During one particularly tough scene Pennacchi describes the capacity of the mix feelings at odds, but possible, as violence and passion.
It 'was an interpretation that struck me and caught me, I re-read many times some passages that I particularly liked and still have in mind. The only drawback if you turn and I have not much appreciated is the choice to put some thoughts in parentheses, thus interrupting the flow of reading, but it is precisely, a mole.


Nina Pennacchi. He lives on the sea and is a great romanticona. And 'all that allows us to know about her ... He has a website you can go to this address: