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mercoledì 7 settembre 2016

Recensione: "Anna e l'uomo delle rondini" di Gavriel Savit









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Anna
e l'uomo
delle rondini

di Gavriel Savit
pagine256
prezzo 17.90€
Feltrinelli
già disponibile
voto
:
 ★★★★
--o--










Cracovia, nel 1939, 
non è esattamente il posto migliore dove crescere. 
Le strade sono un lugubre concerto di soldati in marcia e cani feroci, spari e grida. Non risuonano più di risate e chiacchiere tra amici, passeggiate al parco e caffè all'aperto. 
Anna ha solo sette anni, ma conserva un vago ricordo di quei lontani giorni di sole
e di calore. Ora ha imparato che ciò che gli adulti chiamano "guerra" è come la tempesta: quando si annuncia all'orizzonte, meglio chiudersi in casa.
 
cover originale
Solo che lei, una casa, non ce l'ha più. Dal mattino in cui suo padre è uscito per andare all'Università e non ha fatto ritorno. Anna non sa che i tedeschi l'hanno portato via, insieme a tanti altri insegnanti. E mentre i vicini e gli amici di un tempo le voltano le spalle, lei resta completamente sola. 
È allora, mentre vaga per la città, che incontra l'Uomo delle rondini. 
Dapprima è un rumore di passi sull'acciottolato, poi una sagoma sottile che incombe, altissima, con un'aura di mistero e autorevolezza. Quando le rivolge la parola, Anna scopre che, come suo padre, ha un talento per le lingue: conosce il polacco, il russo, il tedesco, lo yiddish, persino il linguaggio degli uccelli. Nel momento in cui chiama a sé una bellissima rondine – che scende a posarsi sulla sua mano – per calmare il pianto di Anna, la bambina resta incantata. E decide di seguirlo, ovunque sia diretto. 
È così che inizia il loro lungo viaggio per non farsi trovare. 
Un'avventura che per Anna è una scoperta della vita, tra le insidie dei boschi e quelle della natura umana, sotto la guida esperta dell'Uomo delle rondini, scrigno di storie e di saggezza.

 

Considerazioni.
E' uscito ieri in libreria un romanzo che ha colpito moltissimi lettori d'oltreoceano, che hanno scelto come lettura questa storia difficile e complessa, ma molto tenera, che in un modo un po' diverso, in linea con quel successo che si è dimostrato essere (sia di pubbico che di critica) "La ladra di libri" ci porta nel passato a conoscere la storia di una bambina in una situazione davvero difficile.

Anche in questo romanzo, infatti, siamo di fronte ad una protagonista - di nome Anna - molto giovane - ha solamente 7 anni - che si trova a dover sopravvivere in un tempo e in un luogo decisamente difficili e precari (siamo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale) non per sua scelta.
Anna è una dolce e solitaria bambina che vaga tra le strade di una cupa Cracovia senza sapere ancora molto del mondo, ma abbastanza da dover accettare il fatto che i tedeschi abbiamo portato via per sempre suo padre (docente universitario) e che l'uomo a cui quest'ultimo l'aveva affidara, un medico, l'ha abbandonata al suo destino e alle pericolose strade di una città troppo grossa per una bambina così piccola.

Proprio nel suo girovagare, un giorno, Anna, incontra l'Uomo delle rondini, che l'assiste e le insegna davvero un bel numero di cose, in modo dolce e paziente. I due viaggiano per paesini, scoprendo valli e boschi, percorrendo strade, dormendo dove capita e facendosi compagnia a vicenda, cercando di stare insieme come una famiglia ...

Devo dire che questo romanzo - che si legge in fretta sia per merito della fluidissima scrittura di Savit, sia per la voglia di vedere come il libro procede - mi è piaciuto molto, ma non per le ragioni che state pensando, probabilmente.
 
Potreste pensare infatti che "Anna e l'uomo delle rondini" sia un romanzo che muove a sentimenti struggenti, che proprio per il fatto che la protagonista sia tanto giovane non si possa non empatizzare con quest'ultima, partecipando alla sua solutudine e al suo storidimento per essere "gettata" alla dura realtà così in tenera età, senza poter godere della sua infanzia. E in parte, cari lettori, avreste sicuramente ragione, ma non è tanto la protagonista ad avermi colpito in questo romanzo (a mio parere, tanto per citarvene uno, "La ladra di libri" era più totalizzante e coinvolgente a livello di sentimentalismo). Ma a dirvi tutta la verità è stata la scrittura, lo stile di Savit che mi ha colpito maggiormente di questa opera, perchè con poche descrizioni efficaci, con pochi colpi di scena, ma buoni dialoghi e bei personaggi (uno su tutti da ricordare è Reb Hirschl, un musicista che rimane impresso nel cuore di Anna) mi ha saputo coinvolgere in una storia che mi ha lasciato una dolce malinconia e molti pensieri per la testa.

La cosa che più ha stupito è sapere che questo scrittore è al suo esordio letterario e proprio per questo mi ha colpito il fatto che Savit abbia saputo gestire elementi (anche se non orinali) difficili da gestire sia per per una prima opera, che per la riuscita del romanzo, risultato complessivamente di impatto e molto interessante per i ragionamenti alla base e i personaggi che vengono a incrociare le loro esistenze.
A mio parere è un bel romanzo, che ha saputo donare una storia difficile e dolorosa senza però rifarsi a storie simili o cedere a luoghi comuni che avrebbero minato la storia ed i personaggi; certo non è un romanzo perfetto, in quanto Anna sembra molto più grande della sua età. Molto spesso, infatti, mi sono ritrovara a pensare al fatto che Savit abbia perso un pò di vista la giovane età della protagonista cedendo a discorsi troppo profondi per una bambina di quell'età o considerazioni da donna adulta. Certo Anna si trova in una condizione particolare, in cui deve crescere in fretta, ma sono comunque discorsi e tematiche che si fanno così profondi solo con una certa maturità.

Non posso poi non menzionare la figura che più ho appezzato, incarnato nell'Uomo delle rondini, che viene rappresentato come un vagabondo che non possiede nulla,  nemmeno un nome, ma con le straordinarie capacità di conoscere diverse lingue (polacco, russo, tedesco, yiddish) nonchè di adattarsi ai luoghi in cui è costretto a vivere nelle peggiori delle condizioni possibili, una guerra. Ma è un'abilità in particolare a colpire Anna: quella di parlare con gli uccelli ... e quando quell'uomo misterioso e così simile al padre, in qualche modo, avvicina una rondine con la mano, Anna ne viene conquistata e decide di seguirlo ovunque. E' stato un bel personaggio da approfondire e da leggere, un personagio misterioso, magnetico, intrigante e pieno di segreti che non si vede l'ora di svelare, che pur non avendo nulla, possiede una grande gentilezza e un grande spirito altruista che ha tanto da dare, da insegnare nel suo piccolo, diventando egli stesso il protagonista del romanzo.

Consiglio questo romanzo a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa che rimanga nel cuore, che vi porti in luoghi che ancora non avete visitato, con la mente acuta, gli occhi ben aperti e l'anima ben disposta.




Gavriel Savit. Vive a Brooklyn. Si è laureato in teatro musicale all'Università del Michigan, ad Ann Arbor, dove è cresciuto. Attore e cantante, si è esibito in tre continenti, passando dai palcoscenici di New York a quelli di Bruxelles e di Tokyo. Ha debuttato a Broadway nel 2015 con il musical Amazing Grace e nella narrativa nel 2016 con il romanzo Anna e l'Uomo delle rondini, che ha riscosso un immediato successo di pubblico e di critica. Ha esordito in Top Ten nella classifica del New York Times, è stato premiato come miglior libro dell'anno dall'Associazione dei librai americani, e ora è in corso di pubblicazione in numerosi altri Paesi.

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