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mercoledì 30 settembre 2015

Recensione: “Piccoli esperimenti di felicità” di Hendrik Groen


 
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Piccoli esperimenti
 di felicità
di Hendrik Groen 
pagine 311
prezzo 14.90€
Longanesi
dal 1 ottobre
voto:
 4/5

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Ottantatré anni e un quarto sono più di trentamila giorni. E sono proprio tanti. Ottantatré primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena. Hendrik è il tipo d’uomo che fa conti del genere ogni giorno. 
Anche perché nella sua casa di riposo c’è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l’amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. 
cover originale
Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena. 
E soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. 
La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte.
La seconda: prima di prenderla, concedersi un anno, e in quell’anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma mica morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l’ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi… 
In quest’anno di vita succederanno tante cose, ci saranno tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... E alla fine si vedrà chi l’avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.  





Considerazioni.
Quest'anno vanno di moda i vecchietti che prendendo la vita con la calma e disincanto ci propongono storie divertenti, un pò strano ma di sicuro divertimento.

Dopo la Sonzogno con "Mistero a Villa del Lieto Tramonto" di Minna Lindgren che si dipana a Helsinki, ecco che la Longanesi ci porta invece ad Amsterdam, in Olanda, nella vita di Hendrik Groe, ottantaquatrenne che è ospite della casa di riposo (nemmeno a dirlo) dal nome di "Lieto Tramonto".

Hendrik Groen risulta essere sin da subito un uomo intelligente, interessante, interessato a tutto quanto lo circondi, tutto sommato abbastanza in forma, legato agli amici (Eefjee, Graeme, Grietje, Ever e Edward) con cui ha un rapporto di assoluta armonia e confidenza e legato alla moglie, che malata di sindrome maniaco depressiva e ricoverata presso un istituto a cui una volta alla settimana Hendrik le fa visita.
Certo la storia prende una piega diversa nel momento in cui il nostro ottuagenario protagonista prende la decisione di non essere più il solito, vecchio, solido Hendrik e quindi di tirar fuori quella parte un pò ribelle e antitetica a quanto si è dimostrato essere fino a 84 anni di vita.
Nasce così l'idea di un diario, tenuto per un anno, per poi rendere pubblico quanto è contenuto e lì sforgarsi come mai fatto prima.

Come vi dicevo la vita di Hendrik si dipana con ritmi lenti, ben scanditi e regolari ma ecco che a questa vita tranquilla viene aggiunto un pò di pepe (dato dai pensieri e le opinioni a cuore aperto) del protagonista, che ci accompagna per un anno della sua esistenza.
Sono tante le sfaccettature di Hendrik che si scoprono man mano che il diario procede e il protagonista parla di quanto ha vissuto nella vita, i suoi ricordi, i momenti felici, i dolori, i lati positivi dell'invecchire (pochi) e i lati negativi (moltissimi) che porta con sè la terza età inoltrata.

E' un fiume in piena Hendrik, nel raccontare il suo vissuto, ma anche tutto quanto lo circonda a livello locale (la casa di riposo in particolar modo), nazionale e internazionale non serbandoci idee, consigli, critiche e pensieri personalissimi in merito (anche il nostro paese).

Ma il diario è solo uno dei progetti che Hendrik ha in testa per dare un senso a ogni cosa prima di prendere "la pillola dolce della morte" che ha domandato al medico ma per cui vuole attendere un anno prima di prenderla.

Le regole da seguire per realizzare i progetti sono ferree, ma il "Club dei vecchi ma non (ancora) morti" ha delle priorità che le richiedono per fare quanto mai fatto prima: un corso di cucina, una puntatina al casinò, un corso di tai chi, ecc... prima che sia troppo tardi!
Ce la faranno i nostri eroi a raggiungere la felicità che tanto inseguono? Realizzeranno i loro progetti?

Piccoli esperimenti di felicità” è un romanzo davvero soddisfacente, in cui è impossibile non trovare una storia in cui perdersi volentieri per evadere con intelligenza, humor e con dolceamaro disincanto, nonchè sentimento.
Impossibile non partecipare a quanto ha vissuto e vive Hendrik, amare i suoi amici, ridere alle situazioni in cui si caccia e le filosofie di vita spicciola che ci propone ("vecchi-ma-mica-morti", "finché ci sono progetti c'è vita" e così via) per allietare con successo la vecchiaia e avere ancora inteseresse per le piccole e grandi cose della vita.

E' una lettura che mi sento di consiglia a chiunque, in quanto è un mix che non esclude  nessuno dalla sua letture, ma che anzi invoglia anche l'animo più annoiato/stufo/bisognoso di leggere qualcosa di nuovo, fresco e con qualcosa di  importante da comunicare.



Hendik Groen, pseudonimo dietro al quale si cela un autore misterioso.

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