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giovedì 9 aprile 2015

Recensione: "La mia fuga più dolce" di Chelsea M. Cameron


 
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La mia
fuga 
più dolce
di Chelsea M. Cameron
pagine 330 circa
prezzo 14.90€
Harlequine Mondadori
già disponibile
voto:
3/5
--o--






La serie “My favourite mistake” è composta da:

1. My Favourite Mistake - Il mio sbaglio preferito
 2. My Sweetest Escape - La mia fuga più dolce

Jos Archer viveva in un mondo perfetto, fino alla notte in cui cambiò tutto. 
Ora, dopo nove mesi, ancora non è riuscita a rimettere insieme i pezzi della propria vita, e nemmeno il fatto di avere cambiato college, andando a vivere con la sorella maggiore Renee, è sufficiente a farla sentire di nuovo normale. 
cover originale
Finché un giorno non incontra Dusty Sharp, il tipico bad boy che si è prefissato di farla uscire dal suo guscio. 
Jos deve stare attenta a quel sorriso presuntuoso e a quello sguardo assassino, o si ritroverà presto a provare cose che non è più sicura di meritare. 
Ma se da un lato Dusty la sprona ad aprirsi e a parlare del suo passato, dall'altro anche lui nasconde dei segreti. 
Segreti che riguardano proprio la notte in cui a Jos è crollato il mondo addosso. 
La verità li unirà ancora di più o li separerà per sempre?




Considerazioni.

Andrò un po' contro corrente, ma onestamente mi è piaciuto di più questo secondo romanzo, che l'opera prima che ha dato inizio alla serie.

Il primo romanzo, sempre pubblicato dall Harlequin Mondadori, parlava di una ragazza diversa e distinta rispetto a questa (per cui non siate tiomorosi/e circa il fatto di non aver letto il primo) e questo costituisce un risvolto assolutamente a favore del romanzo che della curiosità del lettore che legge una storia che si basa anche su una struttura diversa, rimanendo interessato/a dal rinnovamento.
Se il primo romanzo era decisamente basato sull'impulsività, sulle emozioni e i sentimenti che l'autrice cercava, con una semplicità disarmante, di vericolare al lettore, cercando di renderlo empatico rispetto alle situazioni di vita che stavano vivendo i suoi protagonisti, alle emozioni che entrambi provano stando insieme, conoscendosi, ecc... in questo nuovo capitolo quello che la Cameron approfondisce in modo più analitico, meno impulsivo, ma comunque delicatamente e emozionante è la psicologia.

E' palese che la Cameron abbia ricercato un'evoluzione nella scrittura, nell'indagine dei sentimenti dei suoi protagonisti attraverso un'altra strada rispetto a quella intrapresa nel primo libro e devo confessare che l'ho seguita con più interesse, anche se questo ha significato (anche se non in modo sostanziale) rinunciare un po' a quel pathos a cui mi ero affezionata.
La Cameron ha dipinto una protagonista più controversa rispetto alla precedente, meno riconducibile al classico stereotipo femminile giovane. Jos è infatti molto introversa, si scosta da tutto ciò che è una ragazza giovane, aperta al mondo e pronta ad accogliere quanto ha da offrire dovrebb essere, piuttosto punta la testa e rema contro tutto quanto la circonda. 
Questo però da modo e tempo di costruire un percorso difficile, complesso, interessante e in alcuni punti un po' artificioso del personaggio, che risulta il solo a non comprendere la netta evidenza di quanto salta all'occhio ai lettori, ma che deve fare proprio per crescere e superare le sue difficoltà e il suo passato.
Come vi dicevo prima c'è una maturazione nei personaggi creati dalla Cameron i quali non sono più nella fascia YA (primo romanzo) quanto piuttosto in quella NA e questo lo si comprende non solo dalle scene esplicite di effusioni, ma anche da una maturazione ed evoluzione di quanto ricercato dai personaggi, dal complesso di ragionamenti, dalle esperienze fatte e anche dall'accettazione di quello che si è, per comprendere meglio quello che si vuole diventare e quindi procedere per la strada giusta da intraprendere per schiudersi alla possibilità dell'accettazione e magari comprensione.

Lo stile rimane fluido, con toni che alternano il riflessivo allo scanzonato, dal rabbioso all'amorevole. Ecco dunque perchè l'ho apprezzato di più del suo capitolo precedente. Ed allora mi potreste chiedere perchè ho dato 3 teierine come al precedente ... diciamo che secondo me la Cameron ha fatto un passo in più, ma deve ancora calibrare un po' i dosaggi degli ingredienti che inserisce nei suoi romanzi. Se riuscisse a fare una media tra l'emozione che saltava fuori evidentemente e marcatamente nel primo e l'introspezione psicologica del secondo saremmo a cavallo (a  mio gusto soggettivo).

La Cameron è in sperimentazione, ma questo non vuol dire che i romanzi che scrive siano delle bozze delle sue evoluzioni. Sono romanzi davvero molto piacevoli, ma che vanno in direzioni (diverse) molto specifiche (se si legge il sottotesto) in cui è bello notare come un autore possa trovare nuovi modi di espressione man mano che esercita la sua arte. Questo è interessante da notare.


Americana, originaria del Maine, Chelsea M. Cameron è una giovane scrittrice di NA/YA, autrice bestseller nelle classifiche di New York Times e USA Today. È fan di Jane Austen e delle sorelle Brontё, amante della red velvet cake, consumatrice ossessiva di tè, vegetariana, con un passato da cheerleader.
Quando non scrive le piace cantare in macchina e twittare. Dopo la laurea in giornalismo, si è dedicata alla scrittura e a raccontare le storie dei personaggi che abitano la sua fantasia.
 

2 commenti :

  1. Polka dot galore?

    (Scusa, Endi. La verità è che mi ritrovo spesso a guardare le immagini che inserisci nei tuoi post e questo commento mi è venuto proprio spontaneo.)

    RispondiElimina
  2. Lo so, ma è che ci pensavo tutto il tempo mentre leggevo e scrivevo la recensione... sono quelle connessioni mentali che non saprei giustificare nemmeno dopo una seduta psicoanalitica :D
    Xoxo

    P.s. ovviamente mi hai subito beccata 😆😁😉😄mitica Ludo!!!!

    RispondiElimina

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