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martedì 11 novembre 2014

Recensione: "E alla fine successe qualcosa di meraviglioso" di Sonia Laredo

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E alla fine
successe qualcosa
di meraviglioso
di Sonia Laredo
Pagine 348
Prezzo 16.00
Ebook 4.99
Mondadori
già disponibile
voto:
4/5
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Dopo una brillante carriera come editor, la quarantenne Brianda Gonzaga viene improvvisamente licenziata.
cover originale
Tutte le sue certezze crollano in un attimo, ma decide di non lasciarsi abbattere e di rifugiarsi, come ha sempre fatto, nel mondo delle possibilità infinite, quello delle storie. E dopo aver consultato gli adorati libri come un oracolo, sceglie di seguire la via che le hanno indicato: senza pensarci due volte prende un volo per il nord della Spagna, noleggia un'auto e si lancia in una nuova, sconosciuta avventura alla riscoperta di se stessa.
Ma il destino ha in serbo per lei ancora grandi sorprese... Ben presto si troverà così a lavorare nella libreria di Nuba - un paesino incantato lungo il Cammino di Santiago - come braccio destro di Lorenzo, lo storico libraio che diventa subito il suo migliore amico e la sua guida spirituale.
Ma anche l'amore farà capolino da dietro un angolo e sarà inatteso, travolgente e la turberà nel profondo. E alla fine... Alla fine succederà qualcosa di meraviglioso...




Considerazioni.
Se posso trarre una considerazione da questo 2014, che volge quasi al termine, ormai, e in vena di bilanci, a livello narrativo, posso dire con un certa fermezza che le autrici che mi hanno colpito con maggiore stupore e forza, positivamente, provengono dalla Spagna e dalla Svezia.



La prima ad aver attratto piacevolmente la mia attenzione è stata Natalia Sanmartin Fenollera con il suo stupendo e particolare "Risveglio della Signorina Prim" (di cui non sono ancora riuscita a fare una degna recensione, ma prometto che presto provvederò), poi è arrivata quatta quatta Katarina Bivald, che mi ha conquistato con la sua splendida storia di rinascita inseguendo i sogni con “La lettrice che partì inseguendo un lieto fine”ed infine giunge con la Mondadori, e disponibile da qualche giorno, "E alla fine successe qualcosa di meraviglioso".

Questo romanzo, di Sonia Laredo, diaciamo che si pone sulla scia dei due romanzi che vi ho appena citato, narrando di una protagonista interessante, con una vita cambiata improvvisamente a seguto del quale fugge alla ricerca di se stessa, con forti passioni, una propensione alla determinazione in quello che fa e una fondamentale necessità di inseguire i suoi sogni, di materializzarli, renderli concreti e fruibili. 

Come ne il "Risveglio della Signorina Prim" Brianda Gonzaga, la protagonista, che crede fortemente nel potere dei libri, tanto da consegnare ad essi le decisioni della propria vita con un rituale piuttosto particolare (facendo due giri su se stessa a occhi chiusie aprendo il romanzo a una pagina a caso per leggere le righe che le consegneranno la soluzione Del problema), quando viene licenziata dal posto di lavoro da editor che per anni aveva occupato, sconvolta ma non spezzata, parte per un viaggio alla ricerca di se stessa. Sulla via che porta a Santiago de Compostela, a Nuba, nel nord della Spagna, troverà un paesino sospeso nel tempo, dove il tempo scorre ma non si impone, e dove esiste una libreria pronta ad attrarre la sua attenzione. 
 
La libreria, che è interessante quanto il suo proprietario, Don Lorenzo - il quale è un uomo molto carismatico - le daranno una seconda possibilità e in cambio di vitto e alloggio, lavorerà per quella libreria e ad essa, che segnerà il suo ritorno ai libri, consegnarà la sua rinnovata passione per il lavoro, che non sarà che un altro modo per trovare e riscoprire l'amore per qualcosa e magari per qualcuno in particolare.

E' un libro sull'amore colto nelle sue molteplici declinazioni: per se stessi, per il lavoro che si conduce e che se svolto con passione è mezzo che erige a persona migliore, soddisfatta, ed è un libro sulla riscoperta dell'amore anche quando si colgono le seconde opportunità.
Il viaggio che condurrà all'amore che ricerca Brianda è però un percorso accidendato, che assomiglia alle avventure che si leggono nei romanzi e che occorre necessariamente vivere e sperimentare pergiungere all'ambito premio a cui tanto anela.

E' una piacevoissima lettura, davvero, che riesce a coniugare il dilettevole al profondo richiamando la parte più recondita del lettore e accompagnandolo attraverso una narrazione facile, morbida, calda, che ricorda il sogno, che cerca di far pervenire il meglio della vita, anche se commista a eventi o sentimenti negativi, inestricabili da essa. 
Ed è stata ancor più piacevole per la Laredo, che intesse bene questa storia regalando dei momenti piacevolissimi, con citazioni di vari autori, l'ambietazione idilliaca di un posto sperduto e intriso di segreti, mistero e tanto fascino, un posto che riesce a trarre il meglio di noi e trasformarlo in felicità, soddisfazione, appagamento e offre amore, protezione e fiducia. 

E' un posto immaginario, ma talmente bello immergersi nel mondo creato dalla Laredo che pagherei il biglietto per farci il giro un'altra volta, con un altra storia.
E' stato decisamente difficile, anche se piacevolissimo, lasciare questo romanzo e spero davvero che la Laredo abbia da sforgare la sua immaginazione in altri romanzi, con altre fantasiose immersioni stil fiabesco in cui riesce benissimo e che rende una giornata migliore, un sogno possibile e una fantasia realizzabile. Cosa desiderare di più? Cosa volere di più?


Sonia Laredo è lo pseudonimo di una donna che lavora nell'ambiente editoriale spagnolo e preferisce mantenere segreta la propria identità.

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