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lunedì 30 giugno 2014

Recensione: “L’amore è come un film” di Victoria Van Tiem



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L’amore 
 è come un film
di Victoria Van Tiem
Pagine 352
Prezzo 12.00 €
ebook 4.99 €
Leggereditore
già disponibile
voto:
3/5

 più più più
--o--














Kensington Shaw ha tutto: un lavoro di successo in un’agenzia pubblicitaria, un fidanzato splendido e una famiglia che le vuole bene. 
cover originale
Ma quella che sembra una vita perfetta da fuori, nasconde qualche crepa: come il fatto che l’uomo che Kenzi sta per sposare piaccia molto di più alla sua famiglia che a lei. 
La piccola crepa si allarga a dismisura quando, dopo dieci anni, rivede il suo ex ragazzo del college. 
Shane Bennett le aveva spezzato il cuore e ora se lo ritrova davanti più bello che mai, pronto a darle tutte le spiegazioni che non le aveva mai dato e, soprattutto, ad assegnarle una campagna pubblicitaria molto importante per la sua agenzia. 
Ma solo a un patto: e cioè che lei riviva con lui le dieci scene più romantiche della storia del cinema. Kenzi è costretta ad accettare la sfida e, come in tutte le commedie romantiche che si rispettino, il lieto fine sarà sofferto… ma assicurato.

 

Considerazioni.
Premessa: se volete leggere un romanzo che assomiglia moltissimo ai film romantici che tutti nella vita abbiamo visto, come Imsonnia d'amore, 27 volte in bianco, Due settimane per innamorarsi, C'è post@ per te, Bridget Jones, Il matrimonio del mio migliore amico, Sotto il sole della Toscana, 30 anni in un secondo, I fantasmi delle mie ex, ecc... ecco che avete trovato il libro che fa per voi.  

----> Attenzione però al fatto che siamo di fronte ad un romanzo che si distacca dalla realtà concreta ed entra nella vera e propria vena romantica più dolce e sognatrice e talvolta surreale.

La storia segue la protagonista Kensington: una quasi trentenne schiacciata dalla famiglia, da un lavoro che sta per perdere, un fidanzato perfetto (che piace tanto alla mamma - strega) che in fin dei conti è premuroso - ma troppo pedante, noioso, poco affascinante e predominante per piacere - e ci narra delle sue avventure cinefile nel momento in cui si affaccia nella sua vita il suo ex storico, indimenticato e amabile... il magnifico Shane!

Quando Shane, torna in America (lui è inglese) per Kensington il mondo traballa e si capovolge. Lui è l'uomo - l'unico - per cui ha perso la testa e dato tutto il suo cuore, e quando se ne è andato 7 anni prima dopo averla tradita (quello che almeno crede Kensington) il mondo è caduto, le luci si sono spente e la sua vena creativa si è volatilizzata, ma adesso che è tornato tutto torna a confondersi per via del fatto che Shane è lì, con lei e la vuole riconquistare...
Shane però non usa fiori, cioccolatini, cene romantiche e quant'altro, ma siccome è il mega - cliente (vuole pubblicizzare il suo ristorante - cinema) dell'agenzia pubblicitaria di cui Kensington è dipendente, ha posto come condizione - per la conclusione del contratto - che la nostra eroina riviva con lui i momenti più belli di alcuni film che entrambi, quando erano fidanzati, hanno visto e amato insieme.

Shane organizza così delle situazioni (coinvolgendo anche commesse, colleghi di Kensington e gente presa a caso) per rivivere quei momenti clou. Ad esempio?

Lo shopping in Rodeo Drive in "Pretty Woman" (con tanto di cartoncini con le battute alle commesse!!):


La canzone collettiva ne "Il matrimonio del mio migliore amico" con tanto di canzone "I say a little pray for you" (convincendo i poveri colleghi di Kensington a esibirsi in un ristorante):



E così via discorrendo ... Fino al momento in cui non si troverà:
-  a dover decidere tra due uomini;
- finalmente vuotare il sacco con la sua famiglia circa le loro mancanze e la predominanza affettiva di sua medre verso sua cognata Ren (che la batte sul tempo in tutto: matrimonio, bambini, ecc...);
-  pensare se continuare a lavorare in un ambiente che definirei un tantino "ostile".
Ovviamente è una commedia per i cui i toni sono soffici e rosei, anche per il finale ovviamente; i personaggi sono un pò lo stereotipo delle commedie rosa più conosciute, con: la buona, la stronza, l'amica, il fidanzato bellissimo ma prepotente, l'ex perfetto e possibile, la madre arpia e la cognata medusa(il padre vivente, ma non si sa come sempre assente l'ho menzionato??); insomma archetipi che se fino ad ora non hanno abbandonato le scene, figuriamoci se si possono dire superate in una commedia come questa! 
Inoltre le scene sono molto divertenti, spiritose e piene di scene di film e riferimenti cinefili (ovviamente romantici) per cui ci si trova convinti e divertiti nel leggere tra le righe delle citazioni per capire a quale film appartengano e vederli inseriti una storia romantica.
Brava anche alla Van Tiem, che per il suo primo romanzo confeziona un romanzo carino, un pò stucchevole forse, spumeggiante e pieno di entusiasmo per i film, creando una storia che è più inno al romanticismo, ai sogni, all'amore che una commedia vera e propria o forse tale, ma sui generis.

"«Credo, no, so di volere qualcosa di più, voglio...» Mi volto e lo guardo, decisa a farglielo capire. «Voglio quello che vedo nei film, voglio...»
    «Cosa?»
    «No, ascolta. Quando i protagonisti si incontrano, veniamo pervasi da un ardore speranzoso, capisci? E ridiamo, a volte fino alle lacrime, a causa di tutte le piccole situazioni imbarazzanti in cui si ritrovano nel tentativo di mettersi insieme. E poi rivelano d’amarsi in modo romantico e noi ci sentiamo euforici perché finalmente stanno insieme. Ed è giusto così. Si capisce. E anche se era del tutto prevedibile, piangiamo. Io piango...»
." da “L’amore è come un film” di Victoria Van Tiem
Ci sono però una serie di elementi che ho trovato un pò forzati e un pò troppo sopra le righe:

Primo. La protagonista da un pò sui nervi per via del fatto che è troppo (troppo, troppo, troppo) succube di tutti coloro che le girano intorno: parenti, amici, findanzati, ecc... diventa quasi un personaggio super masochista che non si vede l'ora di voler salvare per darle respiro. Io avrei optato per una sua presa di coscienza prima della fine ... mi stavo chiedendo dove fosse il telecomando per spegnera l'agonia di Kensington (avete presente il film - unico non menzionato - La donna perfetta??????)!

- Secondo. La reiterazioni dei tira e molla da metà libro in poi tra Kensington, James e Shane (sono diventata isterica a forza di rimpalli, scenate, cambiamenti di idee, verità, bugie, false amiche, tradimenti e di nuovo scenate, ecc...). Insomma, avrei optato per meno pagine e più divertimento (come nella prima parte).

- Terzo. Lo ammetto, le ho trovate carine le scenette che Shane metteva in scena per replicare i momenti clou dei grandi classici romantici, ma tutto subito mi sono proprio vergognata per Kensington! Ad un certo punto volevo nascondermi sotto un tavolino per lei ...

Vi sembreranno sciocchezze queste appena menzionate, ma sono elementi estremamente marcati, che non si possono non notare e a cui non si può non dare un certo peso alla fine.
Complessivamente, però, nonostante quanto precisato, l'ho trovato un romanzo davvero molto carino, estremamente spassoso, molto leggero, che si prende poco sul serio, e che gioca - quasi  gigioneggiando - con il lettore, strizzando l'occhio a tutto il panorama delle commedie romantiche di questi ultimi vent'anni.


Victoria Van Tiem autrice americana rappresentata da Jenny Bent dell’agenzia omonima. Lei è anche un’artista, cintura nera, mamma di due bambini, moglie di uno e custode dello zoo di famiglia che comprende il loro amato e panciuto maiale di famiglia Pobby.

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