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martedì 3 giugno 2014

Recensione: "Guglielmo Marconi e l'omicidio di Cora Crippen" di Erik Larson


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Guglielmo Marconi 
e l'omicidio 
di Cora Crippen
di Erik Larson
Pagine 300
Prezzo 12,90 €
Neri Pozza
voto:
 4/5
--o--













Il 13 luglio 1910 Walter Dew, ispettore capo di Scotland Yard, detto Blue Serge per i suoi abiti inappuntabili ed eleganti, rinviene nella cantina della casa londinese del dottor Hawley Harvey Crippen i resti, orribilmente ben conservati, di Cora Crippen, consorte del dottore scomparsa tempo addietro.
Più giovane di una quindicina d’anni di Crippen, avvenente e sensuale bellezza, Cora era nota col nome d’arte di Belle Elmore quando cantava «a pagamento agli smoking concerts» e si esibiva alla Società delle Signore del Music Hall, di cui era illustre membro. Il ritrovamento dei suoi resti nella sua casa di Hilldrop Crescent ha un’eco enorme allorché Scotland Yard rende pubblico che il marito della vittima, il dottor Hawley Harvey Crippen si è dato alla fuga insieme con la sua giovane assistente Ethel Clara Le Neve, un’affascinante ragazza con labbra carnose e grandi occhi grigi.
cover originale
Il Times ribattezza il misterioso delitto «l’omicidio della cantina». Il Daily Mirror pubblica le foto della casa e della coppia di fuggiaschi. Il caso cattura l’attenzione dei giornali esteri e in breve la notizia dei resti trovati al numero 39 di Hilldrop Crescent diviene oggetto di conversazione a colazione per i lettori di New York come per quelli di Istanbul. In tutto il paese si scatena una gigantesca caccia all’uomo alla ricerca di Crippen e di Miss Le Neve.
Nell’estate del 1910 Gugliemo Marconi è in mezzo all’Oceano, viaggia ininterrottamente per mare. In primavera, Beatrice, sua moglie, ha dato alla luce un maschio, ma Marconi non le è accanto. I fasti del Premio Nobel per la fisica vinto l’anno prima per la telegrafia sono già un ricordo del passato nella mente dello scienziato, occupata da un solo ossessivo pensiero: mostrare che la radiotelegrafia può davvero mettere fine all’isolamento delle navi in mare aperto.
Il 22 luglio 1910 dalla nave Montrose, salpata da Anversa e diretta a Québec, in Canada, arriva una inattesa, incredibile conferma di questa possibilità, una dimostrazione che elettrizza il mondo e fa per sempre piazza pulita dei dubbi residui. Llewellyn Jones, uomo della compagnia di Marconi a bordo, radiotelegrafa il seguente messaggio alla Canadian Pacific di Liverpool, proprietaria della nave: «Abbiamo seri motivi di ritenere che Crippen… e suo complice siano tra passeggeri imbarcati. Ha tagliato baffi. Complice vestito da ragazzo voce modi e costituzione indubbiamente femminili».
Nuova edizione di uno dei libri di maggior successo di Erik Larson (il libro apparve col titolo La fabbrica dei lampi), Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen è una «grande storia di delitti e invenzioni» (Los Angeles Times) che conduce il lettore nel cuore della turbolenta, effervescente Londra edoardiana.
 

Considerazioni.
Non male. Davvero niente male come romanzo. Conoscevo Larson per il suo romanzo "Il giardino delle bestie", sempre edito Neri Pozza, e che avevo trovato stupendo, sia per la storia narrata che per lo stile narrativo di Larson, che è davvero molto bravo, capace e competente.

Larson ha la bravura, infatti di documentarsi in modo perfetto, inappuntabile e storicamente ineccepibile, narrando i fatti con un profondo rispetto della storia che racconta, ma senza essere pedante, noioso o ripetitivo nel suo racconto. Questo è a mio gusto, il grande pregio di questo scrittore, che mi permette di apprendere nuovi capitoli della storia, meno conosciuti, e al contempo rendere questa storia intrigante e appetibile al grande pubblico.

In questo romanzo Larson porta il lettore al cospetto di un inventore geniale e capace, un imprenditore di se stesso, particolarmente arguto nei suo affari e nella materia di sua competenze: Guglielmo Marconi.

In realtà la storia parte dalla narrazione di una certa Cora Crippen, la quale viene trovata cadavere nella cantina di un edificio, la casa di Hilldrop Crescent, situata al 39 di Hilldrop Crescent, a Londra. Cora era una donna avvenente, sensuale, promiscua, che seppur sposata ad un medico (Hawley Harvey Crippen, prontamente scappato a seguito del delitto con la sua amante/segretaria ventisettenne Ethel Clara Le Neve) era nota con il nome d'arte di Belle Elmore, e cantava - a pagamento - nei locali fumosi e un pò ambigui della ciità londinese, in particolare nei locali della Società delle Signore del Music Hall, di cui era membro attivo.

L'omicidio ebbe una certa risonanza sui giornali dell'epoca e fece scalpore nella società edoardiana nella quale fu perpetratto, in quanto fu uno dei più grandi casi ove l'investigazione, l'intuizione e la tecnologia furono il motore e il fulcro per la caccia all'assassino.

Scotland Yard, nelle vesti dell'ispettore capo Walter Dew  - il quale aveva anche seguito il famosissimo caso di Jack lo Squartatore, non trovandolo mai, però -  scoprì il colpelvole nel marito (il summenzionato Hawley Harvey Crippen) della vittima, che uccise avvelenandola, disossandola e poi nascondendone i resti, nella cantina di casa sua. L'omicida venne prontamente e pubblicamente smascherato, ma quest'ultimo - nel frattanto - si era intelligentemente dato alla fuga su un transatlantico diretto in Canada, con l'amante. Crippen venne sfortunatamente riconosciuto dal capitano della nave (che lo aveva riconosciuto da una foto pubblicata sui giornali) e denunciato alle autorità mediante una nuovissima invenzione dell'epoca: il telegrafo senza fili (di Marconi).
Sebbene il delitto, che ancora oggi è un specie di mistero ancora non del tutto chiaro (secondo le recenti prove del DNA, sull'ammasso di carne serbata con cura fino ad oggi e trovata nel condotto del carbone, sembra che in realtà il cadavere non sia addirittura di Cora, bensì di un uomo) sia interessantissimo, il libro concentra la sua attenzione sul fascino della scoperta di una nuova teconologia: quello del telegrafo senza fili e sulla figura del suo creatore, Marconi.
Larson - a volte esgerando, ma mai esasperando, nella pignoleria - seziona e intriga nell'indagine della scoperta di una nuova ed efficiente tecnologia atta a migliorare non solamente le indagini investigative, ma anche le vite delle persone che ne possono usufruire.
 
Ma quello che fa di Larson il grande autore che è lo si vede nei dettagli, a mio parere. E' la ricostruzione dell'epoca, dai personaggi, alle ambientazioni, alla ricreazione della storia, che risulta come rianimata da un torpore statico.

Sono entrata immediatamente in un'epoca di intenso fervore intelletuale, tecnico - scientifico e politico. Nella ricostruzione dello scrittore appare assolutamente palpabile l'ambiete scientifico agguerrito e frettoloso per arrivare primi a nuove scoperte, nuove invenzioni che facciano avanzare la potenza della propria nazione, che facciano mettene in lustro ed in primo piano l'intelligenza della propria tecnica e la bravura degli uomini (data sicuramente dalla conpetizione).

Appare inoltre chiara l'instabiità di un'epoca in cui ci si sta per approciare alla Prima Guerra Mondiale, tra le trincee e il contatto con la morte ad ogni giorno, con la sua bruttuta e la sua imminenza.

In tutto questo nasce, quasi con banalità, il thriller che seguirà Marconi, italo irlandese dal grande spirito, dalla spiccata manualità (forse più dell'intelletto) alla comprensione del funzionamento dei congegni elettrici, testardo - a ragione - nel rifiutare l'impossibilità (sostenuta ll'epoca dalla maggioranza dei componenti della comunità scientifica) di comunicare con le onde Hertziane, che aiutarono sicuramente a catturare il supposto assassino di Cora Cripper.

Come sempre, quando si tratta di Larson, ho apprezzato moltissimo quello che ho letto, perchè ho letto con volontà che mai cedeva e piacevolezza ogni dettaglio, ogni parola, ogni riga che ha fatto dell'appassionante giallo storico una storia credibile, a cui ci si affida con una sorta di abbandono fiducioso, perchè so che mi posso fidare di Larson, della sua bravura ma soprattutto della sua onestà verso i fatti reali che vengono riportati, come un documentario interessante, realistico, educativo, ma al contempo intrigante e adrenalinico. 


Erik Larson è nato a Freeport, Long Island, nel 1954. Collaboratore di Time, New Yorker, Atlantic Monthly, Harper’s e altre prestigiose riviste americane, ha scritto numerose opere, tra le quali si segnalano Isaac’s Storm (1999) e The Devil in the White City: Murder, Magic and Madness at the Fair That Changed America (2003), libro vincitore dell’Edgar Award in the Best Fact Crime 2004, di prossima pubblicazione presso Neri Pozza. Erik Larson vive a Seattle con la moglie e tre figlie.

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