SOCIAL MEDIA

I post più recenti del bostonian library

lunedì 21 aprile 2014

Recensione: "Vintage Dream" di Erica Stephens






---oOo----
Vintage 
Dream
di Erica Stephens
pagine 368 cira
prezzo 16.40€
Garzanti
già disponibile
voto:
 4/5
--o--













È impossibile resistere al fascino di un vecchio abito di seta con bottoni smaltati e maniche a sbuffo. Lo sa bene Amanda, che ha fatto degli abiti vintage la sua più grande passione. Nel negozio vicino ad Astor Place, a Manhattan, si diverte a dare nuova vita a gonne, giacche e tailleur. I suoi clienti affezionati ormai si fidano solo del suo inconfondibile gusto.  
cover originale
Eppure ora la sua amata bottega è in pericolo: sta per essere sfrattata. Amanda sente il mondo crollarle addosso.  
C'è un'unica cosa che può riportarle il sorriso: andare a caccia di vestiti usati. La sua ricerca la porta a un baule in cui, tra rasi fruscianti e pizzi delicati, trova un piccolo tesoro: un vecchio diario. Pagina dopo pagina scopre che a scrivere quelle righe ingiallite è stata Olive, una donna vissuta nella New York di inizio Novecento. 
Una donna forte e indipendente che ha realizzato il suo sogno di fare carriera in un prestigioso grande magazzino della città. Una donna che ha scoperto la potenza dell'amore e la profondità delle sue ferite.  
Il racconto di Olive dà ad Amanda la forza di lottare per essere di nuovo felice. Ma non solo. Perché quel vecchio taccuino nasconde molto di più. Il destino a volte percorre strade inaspettate… Strade che possono salvare quello che Amanda ha di più caro: il suo piccolo negozio vintage. E forse anche il suo cuore. 

 

Considerazioni.
Avevo precedentemente letto romanzi che aveva al centro della narrazione una passione viscerale per gli abiti vintage e avevo paura che questo romanzo ricalcasse un pò la stessa storia: ragazza trentenne proprietaria di negozio di abiti vintage incontra anziana donna che le cambia la vita. Invece questo romanzo mi ha stupito sotto ben 3 ragioni:

       1. La storia verte su due protagoniste fuori dagli schemi: 
a) Amanda, 38enne newyorkese, orgogliosissima del suo negozio di abiti vintage, l'Astor  Place Vintage (prossima allo sfratto, però), molto indipendente e ironica, a parte il lavoro, purtroppo, ha una vita insoddisfacente sotto molti punti di vista. Amanda, infatti (senza svelarvi le parti più intriganti) ha un segreto che condivide con la sorella e di cui mal volentieri parla, e ha una relazione da sei anni con Jeff, primo uomo che abbia mai avuto e che non riesce a lasciare nonostante lui sia sposato - con tanto di prole - e le prometta il divorzio dalla moglie dal primo giorno della loro relazione. 
b) Olive, una ragazza che dalla provincia americana si trasferisce a New York con il padre e che si vedrà coinvolta, volente o nolente - e con esperienze più o meno drammatiche - in diverse avventure che la portano ad una maturazione che forse non cercava, ma che la portano a conoscere meglio se stessa, le proprie capacità e soprattutto a vivere un'indipendenza che voleva sopra ogni altra cosa.

La vita della due si interseca a causa di un diario che Amanda trova cucito nel pellicciotto di un abito che per lavoro di trova a comprare da una vecchia signora in punto di morte, Jane Kelly (vi lascio scoprire il collegamento tra quest'ultima e Olive). Interessante è proprio il fatto che nella storia di Amanda - a differenza delle altre lette in precedenza - non si vive la storia di Olive sentendola dalle sue labbra, bensì la si legge dal suo diario, tenuto segreto fino a quando Amanda non l'ha trovato. Curiosa anche la scelta della Stephens di alternare la storia con capitoli rigurdanti, alternativamente, Amanda e Olive e scegliere per quest'ultima non una narrazione epistolare, come estratta dal diario, se non per dei frammenti, ma narrarla dal punto di vista di Olive, rimanendo epistolare solo per Amanda.


     2. Mentre le altre storie che ho letto avevano come perno assoluto l'amore viscerale per il vintage, in "Vintage Dream" questo è più un espendiente per raccontare la storia di due donne che si intersecano per via di un diario, non assistiamo tanto alla ricerca di capi, alla loro storia, ma questo costituisce solo un punto da cui partire, anche se centrale per una delle protagoniste, Amanda. 

     3.  La storia non è un semplice incontro di persone che si cambiano la vita, ma un racconto di esperienza di cui si possono trarre delle considerazioni significative da cui trarre esperienza per le proprie scelte. Certo queste due vite queste due storie influsicono una sull'altra e non possono non significare nulla in assoluto, ma nella pratica il fatto che Olive non sappia di Amanda, in realtà, non modifica la sua esistenza (Amanda non esiste per lei) e nemmeno sapere tutta la storia di Olive cambierà completamente la vita di Amanda in modo assoluto, ma serve per influenzare le decisione che deve prendere da un pò e quelle che invece si troverà a prendere per il suo futuro, soprattutto in campo sentimentale.

Ho trovato la storia che la Stephens abbia voluto raccontare una storia introspettiva arguta, intelligente, profonda, interessante e molto piacevole. Apprezzabile doppiamente per il fatto che non abbia voluto insegnare nulla, bensì raccontare la storia simile di due donne che vogliono essere indipendenti, a prescindere dall'amore per qualcuno che renda significativa la loro vita. Molto spesso, infatti, si presume completa una vita condivisa con qualcuno, ma questa visione è solo una delle possibili conclusioni a cui possiamo sopraggiungere per nostra volontà. Non sempre la famiglia e l'amore per la propria anima gemella definiscono le nostre vite, a volte coincide con la propria realizzazione personale, con i propri sogni e almeno non per tutti con l'amore di coppia (anche se è probabilmente il più totalizzante) e Olive e Amanda prospettano le due eventualità di cui vi ho parlato narrando una storia che intreccia identità molto simili e conclusioni molto diverse, in quanto diversa è la natura umana e le priorità di ognuno.
Ho apprezzato molto la storia della Stephens e ve la consiglio assolutamente proprio per il fatto che  prospetta una storia affabile, interessante, diversa e scritta molto bene. Empaticamente la scrittrice è perfetta e propone con gentilezza e tenerezza due storie che non sono facili da trattare per la loro complessità, sfaccettatura e caratterizzazione. Seguirò volentieri le altre storie che questa scrittrice avrà voglia di proporci, ne vale proprio la pena.

Erica Stephens ci regala un romanzo indimenticabile in cui le storie di due donne si incrociano, tra presente e passato, tra un rammendo a un vestito elegante e una passeggiata nell'affascinante Manhattan. Un romanzo che insegna come, al di là del tempo, il destino di una donna sia quello di lottare affinché i propri sogni si avverino e di non rinunciare all'amore. Perché c'è sempre un filo capace di ricucire le ferite del cuore.

2 commenti :

  1. «Non sempre la famiglia e l'amore per la propria anima gemella definiscono le nostre vite, a volte coincide con la propria realizzazione personale, con i propri sogni e almeno non per tutti con l'amore di coppia (anche se è probabilmente il più totalizzante)»

    Vero, Endi: non è detto che l'amore o la relazione sentimentale stabile arrivino.

    RispondiElimina
  2. Personalmente cerco di trovare una completezza e una realizzazione a prescindere dalla persona che ho a fianco in un determinato momento e detesto - almeno da coloro che mi sono vicini - che mi si definisca "a posto" - in senso di completezza - quando ho una relazione e "ancora un cerca di una ragione" quando invece non lo sono. L'amore è qualcosa in più, che pochi fortunati trovano nella loro declinazione perfetta e giusta e che occorre coltivare con costanza, dedizione e forza.

    Ma se l'amore non arriva o quella forza e dedizione mancano alla base in uno dei due è giusto vivere cercando scopi e ragioni a prescindere da una relazione, come tutti farebbero se la vita di coppia non fosse declamata come la "perfezione".

    Non mi sento meno realizzata o completa pensando all'amore solo come una delle possibilità a cui la vita mi possa condurre ... non era forse Lennon che diceva "La vita è ciò che ti succede mentre fai altri progetti".

    Ci sono così tante possibilità e avventure ...

    RispondiElimina

Se volete lasciare un commento mi fa molto piacere ...