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giovedì 3 aprile 2014

Intervista esclusiva a Chiara Lossani per "Le ribelli di Challant".

Se steste pensando che ho latitato un pò con le recensione, bhè, vi darei ragione, davvero!

Ma esiste una ragione ben precisa! Ho infatti preparato alcune sorprese che vi faranno sicuramente molto piacere e che solo Aprile nel suo svolgersi vi svelerà man mano, se sarete così tenaci da seguirmi (me perfidissima!!!), ovviamente! D'altronde, se non ci fossero sorprese nella vita, che bello ci sarebbe nell'andare avanti, no?
La prima di tutte queste sorprese ve la faccio oggi. Una gentilissima autrice di nome Chiara Lossani, è stata così gentile da concedermi un'intervista sul suo ultimo romanzo (dalla copertina stupenda e dalla trama intrigantissima) per sciogliere tutte le domande che avevo sul suo ultimo romanzo e che sebbene sia rivolto ad un pubblico giovane può ben essere letta da tutti i lettori interessati al tema, che riserva, a mio gusto, davvero bellissime sorprese narrative!






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Le ribelli 

di Challant
di Chiara Lossani
Pagine 384
Prezzo 15,00 €
Rizzoli
dal 19 marzo
 
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Dora Quey ha tredici anni e vive nel castello di Villa-Challant insieme al padre che amministra i beni della contessa Catherine di Challant e alla moglie del padre, una perfetta dama di corte tanto, troppo diversa dalla sua adorata mamma che non c'è più.
Siamo nel 1450 e per rispettare le regole dettate dal tempo e dal luogo Dora dovrebbe diventare una damigella dedita esclusivamente ai belletti e alle rassicuranti occupazioni domestiche ma il suo destino ha in serbo ben altre avventure.
Impara a leggere e scrivere e preferisce la compagnia del cavaliere Laurent de la Chavre e del suo fido scudiero Mirò Godret a quella delle noiose dame di compagnia.
Intanto fuori dal castello incalza la guerra per la successione al trono degli Challant e la contessa in persona decide di trasferirsi al maniero di Villa per essere al sicuro.
Il destino di Dora, inaspettatamente, si intreccia a quello di Catherine: entrambe ragazze ribelli per affermare il diritto di essere se stesse.

 

Ecco a voi l'intervista, e se avete domande o curiosità lasciatele nei commenti!

1. Potebbe introdurci nel romanzo e nel mondo di "Le ribelli di Challant"?

E' l'anno 1450, i sentieri della Valle d'Osta sono percorsi da pellegrini diretti a Roma per il Giubileo. Fra loro Laurent, giovane cavaliere che nasconde un pesante segreto familiare, e il suo scudiero Mirò. Dora li osserva dall'alto del castello di Challant, dove vive con il fratello e la matrigna che suo padre, amministratore dei beni della contessa Catherine di Challant, ha sposato da poco. È una giovane solitaria che non si adatta né si rassegna alla routine sciocca delle dame, pur sapendo che la sua vita, come la vita di ogni donna, di ogni dama nel medioevo, è segnata da regole che non si possono cambiare.

Il caso fa incrociare tra loro le strade dei tre giovani. Cui si unisce quella di mastro Philippe, pittore girovago tra chiese e castelli e quella della contessa Catherine di Challant, rifugiatasi a Challant per organizzare la lotta contro i pretendenti al feudo che suo padre le ha lasciato in eredità. Un’eredità troppo difficile da vivere persino una donna come Catherine, che possiede la determinazione e il coraggio di un guerriero. Storie in cammino, di ricerca della propria indipendenza.


2. Com'è nata questa storia: da un personaggio, piuttosto che da una situazione o un'ambientazione?

La storia nasce da un episodio realmente accaduto, che appartiene alla storia della valle d'Aosta e che vide protagonista la contessa Catherine di Challant. Un episodio che viene celebrato ogni anno durante il carnevale a Verrès e nel quale mi sono imbattuta anch'io alcuni anni fa. La vicenda di una contessa che cercò con tutte le sue forze di ribaltare un’ingiusta legge comitale che voleva privarla dei suoi diritti ereditari solo perché donna.


3. Dovendo descrivere con 5 aggettivi il romanzo e con altri 3 aggettivi i personaggi principali, quali userebbe? 

Ahi: gli aggettivi non mi piacciono molto (preferisco i verbi, le azioni, i fatti) ... ma tenterò:

il romanzo è innanzitutto storico, ma di una storia che non prescinde dal personale e dall'intimo, ma che anzi da quello prende forma e che racconta in modo semplice e avventuroso il cambiamento che sta avvenendo in una società medievale ormai in declino ma anche il cambiamento nelle persone.

I personaggi protagonisti hanno in comune non tanto il fatto che principalmente sono giovani, ma che sono aperti, pronti nell'amicizia e nell'amore, e capaci di evolversi spiritualmente.
Quanti aggettivi, ha visto?


 4. Il personaggio a cui è più legata, de "Le ribelli di Challant"?

Dora.

È lei che mi ha condotta per mano alla scoperta del suo mondo e della sua storia.


5. Quale personaggio del romanzo avrebbe voluto essere?

Jean di Challant, il cavaliere che vive nel castello di Issogne e che in un tempo di guerra sa fare del suo castello un luogo di pace. Quando leggerete la storia capirete meglio...


6. Qual è il messaggio che vorrebbe i lettori percepissero da questo romanzo?

Io non ho pensato a un “messaggio” mentre scrivevo. Mi piacerebbe che il lettore si immedesimasse in quella vita di tanti anni fa così problematica, sicuramente più difficile della nostra, ma in fondo solo apparentemente lontana, che assaporasse il piacere delle montagne, che gli venisse il desiderio di ragionare su quei fatti che realmente accaddero e magari che organizzasse un viaggio per andare a vedere i castelli e le valli che vengono citati.


7. Perchè proprio questa ambientazione, sita nel 1450 (deliziosa)? 

Perché a me piacciono le storie di cambiamento, e quell'anno, il 1450, fu cruciale: epoca di passaggio, di possibilità, di straordinarie personalità. I personaggi che si trovano a vivere in quell'anno non possono non misurarsi con se stessi e con ciò che li circonda. Non possono fare a meno di crescere, che abbiano quindici, venticinque o cinquant'anni... Certo, nella storia incontriamo anche chi non vuole proprio vedere e si tappa gli occhi.


8. Cosa significa per lei scrivere per ragazzi?

Significa cercare me stessa, sapendo di misurarmi con un pubblico di lettori che è sulla stessa strada... e non bara.


9. Lei si occupa di libri anche nella sua vita lavorativo - professionale, quali romanzi consiglierebbe a un ragazzo o una ragazza per inziarsi al mondo dei libri?

Ai ragazzi consiglio sempre di scegliere tra i libri della nostra biblioteca quello che va bene per lui/lei in quel momento, cioè che tratta l'argomento di cui è curioso. “Quella storia c'è, aspetta solo te per farsi leggere!” dico loro.

Storie di amicizia, amore, avventura, scritte da autori italiani e stranieri contemporanei, che affrontano le tematiche in modo adatto ai ragazzi, in uno stile fresco, coinvolgente, e sono ambientate ai giorni nostri o in altre epoche. La cosa più importante è che siano pensate per i ragazzi, non in senso moralista, ma nel rispetto del loro diritto a crescere e della loro intelligenza. Sapesse quanti romanzi bellissimi riempiono i nostri scaffali!

Ma i ragazzi devono decidere da sé il libro giusto, l'importante è che abbiano la possibilità di un'ampia scelta e di un’offerta bibliografica di qualità.



10. Una curiosità, lei, nel 2009, ha fondato "La Biblioteca delle Storie Infinite", come vede la Biblioteca, ad oggi?

Le Biblioteche sono un servizio pubblico fondamentale per lo sviluppo di un paese, di una comunità di persone e abbiamo anche alcune realtà di eccellenza. Stiamo attraversando un periodo di crisi riguardo ai finanziamenti, si sa, riusciamo a comperare meno libri e a volte ad assumere meno personale di qualche anno fa (chi ci rimette sono sempre i giovani!), in alcune zone d'Italia le biblioteche continuano a non essere presenti e spesso i soldi si sprecano in attività inutili, però indietro non si può tornare. E anche se complessivamente siamo al di sotto ancora dagli standard degli altri paesi europei noi bibliotecari contiamo sulla consapevolezza dei cittadini che i nostri servizi siano indispensabili a una vita di qualità e che si attivino per non rinunciarvi.


11. Il suo scrittore preferito di sempre?

Chaim Potok, Magda Szabò, Abraham Yehoshua. Ma anche Jane Austen e il mitico Wodehouse, di cui leggo una pagina ogni sera. A me piacciono molto anche gli scrittori per ragazzi. Un nome per tutti: Aidan Chambers.


12. Esiste un romanzo che le ha cambiato la vita sotto qualche punto di vista?

La nostra vita la cambiamo noi, non lo può fare un romanzo. Però ci sono storie che mi hanno aiutato in momenti difficili, che mi hanno acceso una lampadina o quietato un malessere, un subbuglio. Perfino fatto passare un dolore fisico. Un esempio? Alcuni anni fa avevo un forte mal di pancia, ma leggendo “Dona Flor e i suoi mariti” mi sono così divertita che mi è passato.

Una bella storia è sempre un conforto. È sempre un grande piacere.
 

Chiara Lossani è direttrice di due biblioteche pubbliche nella provincia di Milano, di cui una per bambini. Da molti anni scrive per ragazzi. Con Rizzoli ha pubblicato All’ombra della Pagoda d’Oro e Tre primavere al castello, che come Le ribelli di Challant è un romanzo storico ambientato in Valle d’Aosta.  www.chiaralossani.it


 Ringrazio Chiara per la disponibilità e la gentilezza 
che mi ha concesso!!
Grazie infinite!!

Endimione



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