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sabato 22 febbraio 2014

Recensione: "La Bestia dagli Occhi di Ghiaccio" di Davide Simoncini.

 




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La Bestia dagli
Occhi di Ghiaccio
 di Davide Simoncini
pagine 192 circa
prezzo 0.99€
già disponibile
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1993, Garfagnana. Santo è alla ricerca di un tesoro, un tesoro che i suoi avi hanno nascosto per paura che qualche brigante lo potesse sottrarre agli abitanti di Col di Favilla. Sospetta che qualcuno sia sulle sue tracce e sia risoluto nel proprio scopo, tanto da poter commettere uno dei più atroci massacri ricordati nella storia delle montagne... 
Oggi, 2014, Garfagnana. Ottavio e Linda sono due semplici amici con la passione per la montagna, entrambi decisi a non impegnarsi. Almeno fino a quando si ritrovano dentro una spirale di morte, un incubo che prende forma da un ricordo lontano, ciò che è accaduto tanti anni prima.
E che adesso è tornato, pronto a riportare il tormento sulle montagne... 
Qualcosa ha minato la quiete della foresta. Quel qualcosa ha provocato una reazione a catena, una serie di eventi temuti perfino dagli abitanti della montagna. La cosa si è risvegliata, decisa a vendicare le offese del passato, determinata a ristabilire un equilibrio ormai perduto. Niente può sbarrargli la strada, nessuno può scampare al destino scritto nel momento stesso in cui gli ingranaggi della vendetta hanno cominciato a girare di nuovo. 
Dopo anni di letargo, ora la pace sta per finire. 
Perché dopo anni di riposo la bestia ha riaperto gli occhi.
 

Considerazioni.
1993.
E' il 1993 quando uno degli ultimi abitanti di una zona, identificabile con la zona del Col di Favilla, Santo Bene, decide di cercare un tesoro.
Quest'ultimo è quasi una leggenda, per quanto ne sa Santo, in quanto gli anziani da sempre ne parlano e lo descrivono, e che pare sia stato nascosto per paura che cadesse nelle mani sbagliate.
Passano gli anni e Santo, dopo anni di ricerche, lo trova. Sembra impossibile, visto anche l'incertezza della sua esistenza, ma Santo riesce nell'impresa anche se nuovi guai si profilano all'orizzonte, in quanto altri vogliono lo stesso tesoro ...
Oggi.
Un gruppo di escursionisti, mentre è sulle Alpi della Garfagnana, bloccato in una casa abbandonata sul Col di Favilla. Mentre il gruppo è così in attesa di poter andarsene, accade qualcosa di inaudito in quanto, misteriosamente e inspiegabilmente, qualcosa o qualcuno ha ripreso vita, e non è qualcosa che possa essere fermato, visto che ha uno scopo preciso. Ed infatti di tutti gli escursionisti, tranne uno, Ottavio, muoiono. La ragione per la quale Ottavio rimane in vita è quasi assurda, in quanto è come se la "bestia" lo avesse volutamente rispiarmiato, apparentemente, ma poi la vierità sull'esistenza, la natura e lo scopo della bestia prendono forma, e tutto acquista un significato più chiaro che affonda le proprie radici nel passato, nei ricordi e a Col di Favilla...

Probabilmente la parte più riuscita del romanzo è proprio l'ambientazione la quale non solo è particolarmente suggestiva, ma anche evocativa, con le montagne della zone della Garfagnana, vicine al cuore e al sentimento dell'autore, che sembra descrivere una parte del mondo che gli è cara, che è inestricabile dai suoi ricordi e i sentimenti legati ad esse.

Ho trovato invece un pò più deboli l'incadinazione del thriller e la scrittura di Simoncini che a volte tentenna, si perde e fluttua portando oltre la trama, i personaggi. 
Se da un lato, infatti, la prima parte del romanzo, ambientata tra queste meravigliose montagne, è piuttosto lento, arranca a prendere avvio solo dopo un paio di capitoli, incominciando quindi tardi a trovare la propria identità e partire, trovando però soddisfacimento vero nella conclusione, con un finale  tutto sommato soddisfacente, rimanendo però, a mio gusto, una sensazione di forzatura, nella storia, che appare dar vita ad una storia più favolistico - verosimile che possibile (mi aspettavo un thriller vero proprio, senza commistioni di vari generi).

A parte la trama in se stessa, di cui ho apprezzato principalmente (come avete potuto leggere) l'idea più che lo sviluppo, è il modo dello scrittore di propormela che non mi ha preso: le frasi sempre troppo brevi, affettate, incisive anche quando non era il caso, anche quando era necessario avere un periodo di maggiore respiro e descrizioni più ampie, che vengono invece mutilate dai punti, dalle pause, che in alcuni casi ho odiato spassionatamente.

Non è un brutto romanzo, l'idea c'è e mi è anche piaciuta, ma di lì in poi va a gusti, credo, o vi piace il modo di Simoncini di proporvi la sua storia oppure no. Onestamente, non mi ha fatto impazzire, l'ho trovato uno stile troppo asciutto e avaro di parole e coinvolgimento, che ho dovuto andare a cercare io piuttosto che essere l'inverso.
Ma se avete una chiave di lettura differente e opinioni altrettando diverse, sarei sinceramente contenta di ascoltare un vostro parere.

Davide Simoncini è nato a Pietrasanta il 14 Aprile 1992. Vive da sempre a Marina di Massa. Il Disegno del Destino, il thriller d’esordio del giovane autore toscano, vede ufficialmente la luce a Luglio 2013. Dopo aver intrapreso questo percorso letterario, si arrischia in una nuova avventura: il 10 Dicembre 2013 esce ufficialmente La Bestia dagli Occhi di Ghiaccio, romanzo ambientato sui luoghi natii dello scrittore, dai connotati del thriller ben più spinti della prima pubblicazione.

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