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martedì 31 dicembre 2013

Recensione: "La sfida del cuore" di Jessica Bird/J.R. Ward





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La sfida
del cuore
di J.R. Ward
Pagine 352
Prezzo 12.00
Ebook 6.99
Leggereditore
già disponibile
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A.J. Sutherland ama le sfide: contro il parere di tutti ha speso una piccola fortuna per comprare Sabbath, uno stallone eccezionale ma indomabile. 
cover originale
Eppure se c’è qualcuno che può cavare qualcosa da quel tizzone d’inferno è proprio lei. Anche se non può farcela da sola. 
Dovrà rivolgersi a un estraneo, o meglio, a una leggenda: Devlin McCloud. 
Da quando la sua carriera è stata stroncata da un tragico incidente, Devlin non è più lo stesso. 
Sa riconoscere, però, chi ha la stoffa per vincere, e Sabbath e la sua affascinante padrona appartengono a quella categoria. 
Tra i due nasce subito una fortissima attrazione, ma sia Devlin che A.J. decidono di resistere alla passione in nome delle prossime qualificazioni. 
Non è affatto semplice, ma quando i sogni sono a portata di mano, bisogna saper tener duro, perché ne va del loro precario equilibrio…
 

Considerazioni.
Vorrei fare questa recensione in modo un pò diverso dal solito, un pò perchè è la mia ultimissima recensione del 2013, un pò perchè questo libro - il primo a vedere la luce della Ward con il nome Jessica Bird - mi è piaciuto moltissimo e vorrei davvero che trasparisse la gioia e la bellezza che mi è pervenuta da esso, in quanto è una storia romantica davvero piacevolissima, ben giocata e appassionante.

Le 5  ragioni 
per le quali vi consiglio la lettura di La sfida del cuore



1. La tenerissima lettera ai lettori della Ward a inizio lettura.
"Caro lettore,

  
La sfida del cuore è il mio primo romanzo ad essere stato pubblicato, e quindi non c’è da meravigliarsi se mi è molto caro; e lo sarà sempre. Tutto è cominciato quando ho ricevuto la ‘chiamata’ che mi annunciava che una casa editrice era interessata al mio manoscritto. Per la prima volta nella mia vita ho collaborato con un vero editor, ho tenuto tra le mani pagine rilegate con il mio nome scritto sopra, ho preso la macchina per andare in una libreria a Quincy, nel Massachussetts, per vedere il mio libro in vendita sugli scaffali. [...] Questo è quello che è successo: durante il periodo della scuola, del college e quando frequentavo la facoltà di legge all’università, ho sempre scritto storie. Alcune le finivo, altre le abbandonavo, ma tutto quello che mettevo su carta parlava di due persone che si innamoravano. Era quello che avevo nella testa. E non c’era da stupirsi, visti tutti gli Harlequin che avevo divorato. Quando la mia carriera scolastica terminò, ed entrai nel mondo del lavoro, continuai a tessere storie, scrivere e pensare... finché finalmente, dopo tanti anni di cose sbagliate e insoddisfacenti, non arrivai a un ‘The End’ che funzionava davvero.
    Ironia della sorte, da lì a poco con il mio fidanzato (che adesso è il mio adorato marito) partimmo per andare a trovare mia madre a Cape Cod per il fine settimana. La strada che percorrevamo dopo aver abbandonato la Route 6 fiancheggiava un campo recintato in cui c’erano dei cavalli. Per qualche ragione, quel giorno in particolare, guardai a destra e vidi un purosangue che galoppava e, bam!, la storia di La sfida del cuore si mise in moto nella mia testa.
    Essendo a quei tempi una sostenitrice dell’improvvisazione (adesso devo avere tutto chiaro prima di cominciare), buttai giù parte della trama, invece di partire dal primo capitolo, senza avere idea di quello che stessi facendo. Portai persino un bloc-notes (ce l’ho ancora) a un concorso ippico e presi appunti per rinfrescarmi la memoria sulle gare di salto a ostacoli. E poi si aprirono le danze.
O si saltarono gli oxer, nel caso specifico. Scrissi il romanzo piuttosto in fretta, e poi partii subito per New York dove incontrai la mia prima agente. [...] Il fatto era che alla mia agente La sfida del cuore era piaciuto molto di più dell’altro manoscritto ed era pronta a mandarlo agli editor delle grosse case editrici. Aveva già stampato delle copie, scritto la lettera di presentazione, contattato delle persone telefonicamente. [...] Per farla breve, i diritti del libro furono acquistati e il manoscritto raggiunse gli scaffali delle librerie, e mi chiesero di scrivere altri tre romanzi. E poi arrivò l’ira divina che cambiò tutto!
   Devlin McCloud è il classico eroe romantico con un passato oscuro, un infortunio, l’aspetto selvaggio. E A.J. Sutherland somiglia molto a me, concentrata sui suoi obiettivi a esclusione (quasi) di tutto il resto. E Sabbath... be’, è il cavallo che da ragazza avrei voluto avere e cavalcare... e in sella al quale avrei voluto vincere. Spero che li adoriate tutti e tre quanto li adoro io. Sotto tanti punti di vista, questo per me è stato l’inizio del viaggio, e, insieme a Il risveglio, una delle cose migliori che mi siano mai successe. Grazie, grazie, grazie per il vostro sostegno, e come sempre...
Buona lettura!"
    J.R. Ward
    Dicembre 2011
 2. La trama.

Sebbene la trama non sia particolarmente innovativa, devo dire che ho trovato delle meccaniche che mi hanno assolutamente preso e mi hanno fattto piacere questa storia oltremodo. Io l'ho davvero adorata!!!! Conosciamo sin da subito, infatti, la protagonista della storia, una ragazza ricca, che ha apparentemente tutto, certo, ma alla quale non dispiace assolutamente sporcarsi le mani nel lavoro di famiglia: i cavalli. A.J. Sutherland, così si chiama, pur avendo perso la madre molto presto e vedersi appiopata una nuova madre e un nuovo fratello, ha sublimato l'affetto che cerca nell'amore per i cavalli, il quale pone sopra ogni cosa.
Tuttavia non è facile avere progetti per il proprio allevamento e verdersi sempre e costantemente ostacolata dal fratellastro che tiene i cordoni della borsa. Quando poi qust'ultimo e il padre la estromettono del tutto dalla gestione dell'allevamento a causa dell'acquisto di un cavallo indomabile, per cui spende un fortuna (ma la sua personale) ecco che si trova a vagare con il cavallo in cerca di un allevamento che lo possa ospitare e qualcuno che possa preparare il cavallo per le qualificazioni di un prestigioso concorso, estremamente importante per A. J.
L'idea è immediata: Devlin, il grandissimo cavallerizzo che da quando si è infortunato è sparito dalla circolazione e che ha intravisto all'acquisto di Sabbath.
Da questo in momento in poi, l'ospitalità di Devlin sarà più di una volta motivo di una crescente ed irrestibile passione, destinata a cambiare il destino di entrambi.


3. La scrittura.


Come vi ho appena sopra accennato, anche che se la trama non è particolarmente innovativa, grazie alla scrittura della Ward essa risulta davvero molto fresca, avvolgente nei suoi toni caldi, nella sua spiccata ironica, è un romanzo scoppiettante, con tante cose da dire,  particolarmente fresca nella stesura dei dialoghi, nell'esposizione della trama, nella creazione di personaggi che si fanno amare immediatamente. Posso dire con assoluta certezza la scrittura della Ward, meno ponderata, ma più passionale, rende il tutto particolarmente entusiasmante, follemente appassionante e scivola via con tenerezza, dolcezza e una certa dose di avventura legata ai cavalli.

4. I personaggi.

Sia A.J. che Devlin sono da leggere, per viverne le passioni, i contrasti e le visioni di vita e lavoro. Lei è una testona che vuole dimostrare a tutto il mondo di essere brava in quello che fa, e che il merito è tutto suo e non del padre; A.J. ha un carattere passionale che prende subito fuoco, tremendamente dura con stessa e con chi le sta intorno, un pò per necessità, un pò per reggere i ritmi del suo lavoro e per ottenere il meglio.

Mi ha stupito per come si comporta con Devlin in certe situazioni, per come, nonostante tutto (ha perso molto in fin dei conti) riesca a venire sempre a patti con la ragionevolezza (per un carattere passiona non è facile) e dialogare per ottenere il meglio per la sua famiglia, con il fratello soprattuto e con la matrigna. L'ho trovata un personaggio molto interessante, forte, che si legge volentieri perchè non è un personaggio stereotipato o irraggiungibile, è fallace, questo è certo, ma è anche estremamente buona e coraggiosa non solo nel senso di spericolata con i cavalli, ma anche nell'abbandonare l'unica vita che conosce e imbarcarsi in quello che crede e lottare in ciò che ritiene giusto, anche con un pò di insensatezza.

D'altro canto è bellissmo Devlin, il quale non solo colpisce fisicamente, ma anche per il suo essere estremamente introverso, testardo, deciso, dimostrazione di quanto abbia potuto essere ponderato e puntuale negli allenamenti, ma allo stesso tempo è dolce, tenero e protettivo verso A.J., ne ha una paura folle, ma ciò rientra nel suo carattere, nel suo temere l'attacamento alle persone, agli affetti. Nonostante ciò, proprio tutto questo suo essere restio, rende i passi verso A.J. ancora più intrisi di significato, ancora più speciali.

5. Non mi sento di aggiungere molto altro, no, non crediate che così si apiù semplice, ma un pò  non vorrei rovinarvi la sorpresa dei personaggi, della bellezza dei contato con i cavalli, un pò perchè a volte dicendo troppo si dice veramente troppo rovinando un pò le cose, e non vorrei farlo assolutamente, perchè questo romanzo è uno di quei motivi per cui nonostante le curve e le sbandate della vita a volte credo ancora di un pallido sogno romantico.

Mi è piaciuto moltissimo, non so se ve ne eravate accorti, per cui ve lo consiglio. Assolutamente!

Consigliato!!

Jessica Rowley Pell Bird (Massachusetts, 1969) è una scrittrice statunitense. Con il nome Jessica Bird ha scritto romanzi d'amore, mentre, sotto lo pseudonimo di J.R. Ward ha scritto la serie della Confraternita del pugnale nero, serie che le ha fatto vincere un RITA Award per il miglior paranormal romance. Inoltre, la serie, è stata al primo posto della lista dei best seller di riviste come il New York Times e il USA Today.

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