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venerdì 13 settembre 2013

Recensione: "Il cacciatore di dote" di Ornella Albanese




 

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Il cacciatore
di dote
di Ornella Albanese
pagine 300 circa
prezzo 4.50€
I romanzi mondadori
già disponibile in edicola
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Sommerso dai debiti, il conte Lupo Sanminiati ha solo un modo per evitare la prigione: trovare al più presto una moglie ricca. 
Con una lista di giovani aristocratiche adatte allo scopo, il nobile si reca a una festa danzante e dà inizio alla caccia. Ma le voci del suo dissesto finanziario, purtroppo, si sono già diffuse rendendo vano ogni sforzo. 
Tutto sembra perduto, finché si fa avanti Aurea del Poggio, che Lupo non aveva preso in considerazione perché troppo insignificante. 
La ragazza gli propone l’accordo che lui desidera, però fin dalla prima notte di nozze si troverà impreparata a fronteggiare il tipo di vita che l’aspetta al fianco del marito. 
E l’unica soluzione possibile ferirà profondamente Lupo, rischiando di compromettere il futuro di entrambi…


Considerazioni.
Romanzo che mi ha colpito per due ragioni. La prima attiene alla storia, la seconda attiene ai protagonisti, ma vediamo prima la trama.

Innanzitutto abbiamo un uomo, Lupo Sanminiati, disperato per aver perso tutto quanto apparteneva alla famiglia in modo stupido e villano, dilapidando ogni cosa con il gioco, le donne, gli amici. Lupo vive scappando dai creditori che lo inseguono e per cercare di sottrarsi a questi ultimi cerca una soluzione facile, come è abituato a fare, intravvedendo uno spiraglio con lo sposare una moglie ricca. Proprio allo scopo di trovare una ragazza con una grossa dote ecco si reca ad un ricevimento del cugino, ma un pò perché ogni ragazza sa delle sue condizioni, sia perché il cugino gli chiede di andarsene, ecco che il suo piano sembra naufragare miseramente nell'insuccesso... fino a quando però proprio nel giardino del cugino non s'imbatte in Aurea.
Aurea è una ragazza che non spicca per bellezza o per intelligenza, ma si da il caso che sia molto ricca  e molto innamorata (da sempre) di Lupo, il quale non si vede dunque respinto nel suo intento.


Aurea e Lupo, giunti all'accordo per cui lui trova soddisfacimento dai debito e lei nel rispetto che lui gli ha promesso, ecco che si sposano, ma proprio durante il ricevimento succede qualcosa che spezza il cuore di Aurea, che vede Lupo (ormai privo di preoccupazioni) appartato con la sua amante. Insultata e ferita, Aurea annulla il matrimonio (non consumato, almeno con lei) e lo caccia di casa con il minimo indispensabile per ripagare i suoi debiti. A sangue freddo accetta però poi un patto con il marito: ritornare dopo tre anni e vedere un cambiamento in Lupo, solo allora potrebbe concedergli una seconda possibilità.

Chi di noi non è stato innamorato almeno una volta? Di quell'amore cieco e ossessivo, quell'amore che annienta e rende ossessionati e folli? Chi non ha mai donato se stesso ad un altro e nella peggiore delle ipotesi non si è poi ritrovato a rimpiangerlo per troppa cecità, per troppo amore?
Questo è quello che succede ad Aurea, che per troppo affetto concede a Lupo un amore totale, una fiducia sconfinata, fino a che lui non brucia tutto quanto nel fuoco della stupidità, dell'ignoranza per quello che è e che prova Aurea. Quest'ultima, però si ravvede e cancella il matrimonio concesso per troppa fiducia, speranza, affanno, felicità, ma cede in ultimo e concede tre anni di ripensamento.
Strano per un romance no? Intendo la scelta dell'allontanamento ... solitamente si costringono i personaggi ad una vicinanza forzata perché, come ha detto qualcuno più bravo di me, non è l'odio l'opposto dell'amore, ma la lontananza. Invece funziona, almeno per i personaggi che la Albanese ha creato per questa storia. Si, perché Lupo e Aurea hanno bisogno di rimanere lontano, per comprendere uno quello che ha perso, e per comprendere se può essere veramente amore.

Sicuramente tre anni sono tanti, per l'epoca enormemente tanti, ma secondo me la cosa funzione e rende l'amore ancor più meritevole e giusto, sicuramente più guadagnato e sentito, anche se tra due persone che devono conoscersi, perchè non si conoscono.


Dicevo all'inizio che mi è piaciuto, questo romanzo, per due motivi. La trama: perché è particolare e molto diversa da quanto avevo letto fino a questo momento dell'Albanese che si rinnova e costruisce una trama complessa per un romance, soprattutto perché la lontananza allontana le persone, ed è più complicato legare due anime. La seconda è i personaggi: la loro evoluzione, nella storia, è impressionante e notevole, la scrittrice qui ha fatto davvero un lavorone, leggere l'evoluzioni che compiono queste due anime è davvero ragguardevole.

Brava dunque ad Ornella, che ha scritto davvero una storia che intrattiene si, ma sicuramente in modo molto profondo, sempre con garbo, intelligenza e passione.

Consigliato!




Ornella Albanese è nata a Giulianova, in Abruzzo, e vive  nel centro storico di Bologna con il marito e i due figli. Ornella ha iniziato a pubblicare a sedici anni, collaborando alla narrativa di alcune riviste (Gioia, Bella, Milleidee) con una vasta produzione di racconti gialli e rosa. Anche attualmente scrive per Intimità romanzi brevi e a puntate. Dal 1997 ha pubblicato otto romanzi per la casa editrice Le Onde con lo pseudonimo di Alba O’Neal. Infine ha scoperto il Romance storico e così è cominciata la sua collaborazione con Mondadori e la conseguente pubblicazione di otto titoli nella collana I Romanzi.

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