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lunedì 16 luglio 2012

Recensione "Black Friars. L'ordine della penna" di Virginia De Winter

... E come da tre anni a questa parte ho atteso l'afoso luglio per rinfrescarmi all'ombra delle antiche case del Vecchio Continente, per esplorare i suoi segreti, per approfondire la storia dell'aristocrazia che vi abita, per comprendere i vivi, per scoprire dei morti e per lasciarmi affascinare da non-morti. Sto parlando della serie "Black Friars" che sin dal primo romanzo mi rapito e affascinato, sia per ambientazioni, che per personaggi, ma soprattutto per la bravura dell'autrice, non necessariamente in quest'ordine...
Andiamo a scoprire questo nuovo capitolo...

 




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Black Friars. 
L'ordine 
della penna
di Virginia De Winter
prezzo 15.00 €
pagine 500
Fazi / Lain
già disponibile
--o--





Primi capitoli del libro:
Altieres, una delle antiche dinastie regnanti del Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso. Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte. Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale, fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti. Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come innocentemente credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise Weiss, coraggiosa eroina protagonista dei due romanzi precedenti, deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell’erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo. Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l’ordine là dove ormai esiste solo il caos.
Breve consiglio introduttivo: Per chi non avesse ancora potuto o avuto modo e occasione di leggere la serie a cui appartiene questo terzo romanzo, consiglio caldamente e assolutamente di procurarsi i libri precedenti per due motivi: 1) risulterebbe molto difficile capire in toto i personaggi e gli avvenimenti, anche se qualche "punto della situazione" viene fatto dall'autrice in qualche momento di quest'ultimo romnazo. 2) Si perderebbe moltissimo del fascino e del trascorso che la Winter ha saputo creare intorno a misteri, personaggi e avvenimenti.

 La Storia e I Romanzi precedenti ...
Detto ciò immergiamoci nel libro vero e proprio, non prima di un breve riassunto delle "puntate precedenti".

Mentre nel primo romanzo "Black Friars. L'Ordine della Spada" avevamo avuto modo di conoscere Eloise Weiss, la protagonista per intenderci, sia dal punto di vista della sua evoluzione professionale (dedita all'ars medica), che sentimentale (con un certo Axel a cui era promessa, ma da cui poi si è decisamente allontanata) e da un certo punto di vista "soprannaturale" con la scoperta di facoltà molto interessanti che non credeva di possedere! Abbiamo avuto anche modo di conoscere una Vecchia Capitale con misteri irrisolti e sepolti, che man mano si risvegliava e solleva "la polvere cacciata a forza sotto il tappeto" in un precedente periodo nero e piuttosto cupo.

Nel secondo romanzo "Black Friars. L'Ordine della Chiave" abbiamo invece fatto un passo a ritroso rispetto al primo volume e siamo tornati indietro nel tempo, conoscendo quanto è successo prima degli avvenimenti di cui eravamo stati testimoni nel primo: abbiamo visto com'era Eloise prima che Axel le spezzasse in tanti coriandoli il cuore, abbiamo visto perchè Axel è diventato quel ragazzo cupo, responsabile e perchè non ha mai potuto spiegare a Eloise il perchè delle sue azioni e del suo addio improvviso nonchè crudele. 
Non sono inoltre mancati misteri e intricate mosse politiche o di interessi a "muovere" i protagonisti per raggiungere i loro scopi.

Siamo arrivati dunque a questo terzo romanzo "Black Friars. L'Ordine della Penna" che si propone come prosecuzione del primo e ponte per il quarto (ma speriamo non ultimo!). Questo terzo si può dire che intrecci principalmente due storie: quella di Eloise e Axel che già conoscevamo bene, ma di cui eravamo rimasti in sospeso [Spoiler!! Evidenziate per leggere: il padre di Eloise è stato chiaro nel concedergli  la mano, o lui rinuncia al trono e ha la sua benedizione ad unirsi a Eloise o Eloise non sarà mai sua] e la nuova vicenda di Sophia e Gabriel. Come se non bastasse la vecchia capitale sembra invasa improvvisamente dai fantasmi. Chi li ha evocati? Perchè? E cosa centra in tutto ciò L'Ordine della Penna? 

Considerazioni.
Seguo questa serie sin da quando ha debuttato qualche anno fa e da assidua e fedele lettrice devo dire che anche in questo capitolo ho apprezzato moltissimo sia l'evoluzione che la DeWinter  ha scelto di dare alla trama che ai personaggi, nonchè la sua bravura nel narrare e raccontarci quanto ha elaborato da un anno all'altro per stupirci.
C'è da dire che sin dal primo libro l'avventura della Winter è stata una scommessa, perchè la strada scelta dal lei, non è stata nè semplice nè scontata. Perchè?  
Bhè non mi sto certo riferento alla sua bravura o capacità, entrambe indubbie, ma al modo particolare con cui ha deciso di spartire con i lettori la sua opera. Non spaventatevi se non avete mai letto nulla della De Winter, quello che sto dicendo è assolutamente in senso positivo, mi spiego. La De Winter ha un'abilità narrativa, desueta, insolita e accattivamente, particolarmente adatta al romanzo gotico da lei scelto di narrare, che sin subito mi ha colpito molto per il modo con cui espone ciò che il genio le propone, lo fa utilizzando un linguaggio forbito e latineggiante, con descrizioni talvolta grevi nell'intreccio, ma molto fluide, affascinanti, evocative e immediamente assimilate dal lettore; ma... Ma a mio parere è stato un rischio, una scommessa che secondo me è risultata vincente e che l'ha ripagata alla fine, sia perchè il risultato è stato un piccolo gioellino letterario, sia perchè ha saputo catturare tutta una fascia di pubblico - insospettabile(?) - che ha saputo cogliere la bellezza della sua narrazione, della sua bravura, della sua intelligenza e cultura e soprattutto si è affezionato moltissimo all'universo da lei ricreato letterariamente e a cui io stessa non vedo l'ora d'immergermi a ogni nuovo capitolo. Chapeau!
 
Pregio assoluto della De Winter è la passione; palese quella che ha dedicato nello scrivere, più in generale, la serie de "Black Friars" a cui ha evidentemente dedicato tutta se stessa. Si percepisce palesemente la sua voglia nel comunicarci più dettagli possibili del mondo che ha ricreato, nel presentarci quanti più personaggi possibili, di quest'ultimo, per comunicarci l'atmosfera cameratesca, universitaria - o quale che sia a seconda dei casi e delle situazioni -  in cui ci immerge in quel determinato momento. Si sente che la De Winter vuole dipingerci un quadro preciso di quello che ha in mente, renderci vividamente partecipi di (e in) tutto, ma non per limitare il lettore nelle sue capacità immagignifiche. No, semplicemente perchè (perdonate il paragone) è la sua festa e lei conosce tutti gli invitati e spetta a lei presentarceli, non fosse altro, perchè li conosce meglio. 
L'entusiasmo porta questa scrittrice a descrizioni affascinanti e dettagliate, ci conduce alla ricerca di un universo veramente molto accattivante, con atmosfere cupe, affascinanti, preferibilmente notturne - l'elemento naturale della De Winter - dove proprio con il crepuscolo scopriamo il lato misterioso e segreto della Vecchia Capitale: di Eloise con le sue capacità soprannaturali, di Ashton e non (sempre) Axel, relegato più che altro al giorno e di intrighi di sangue e lotte di potere tra bene e male. Il risultato è che l'atmosfera creata è elegante, evocativa, mai scontata o prevedibile, il mistero interessante e la trama fitta di avvenimenti che ci riportano ad un'altra epoca e ad un altro tempo. 
Per quanto concerne invece i personaggi, devo ammettere che i personaggi della De Winter sono personaggi ben delineati, con una propria personalità distinta e ben precisa, ognuno ha sfaccettature e caratterictiche peculiari che sono legate al proprio vissuto e notevolmente approfondite e presentate al lettore. Eloise - tra tutti - è particolarmente affascinante, perchè non si sa mai bene come potrebbe agire, con la sua fierezza e testardaggine, soprattutto quando c'è Axel nei paraggi. E' una protagonista con cui si instaura subito una forte empatia, un feeling che porta a voler parteggiare per lei, se non addirittura vivere le sue esperienze - in certi casi - e di cui sicuramente rimarrete affascinati e fedeli lettori.


In questo capitolo (per chi non ha ancora letto i precendeti volumi potrebbero esserci degli spoiler!) come sempre avvincentissimo, avremo due storie parallele da seguire, come vi ho anticipato poco fa, ed entrambe sono scandite da un climax ascendente di avvenimenti che ruotano intorno all'assedio della Vecchia Capitale da parte di fantasmi che porteranno alla scoperta di nuovi piccoli tasselli con cui dal primo romanzo stiamo componendo il quadro generale, non ancora del tutto completo. 
Molto interessante direi tutta la vicenda di Eloise, non solo per quanto riguarda il suo rapporto con Axel, che oltre ad avere delle schiarite - con molti momenti intimi e dolci - dovranno affrontare due grandi problemi connessi alla nostra eroina "principale": uno è dato dalla stessa Eloise al momento della scoperta della rinuncia di Axel al trono per lei e l'altro - che mi ha lasciato un pò di amarezza per il suo futuro - è dato dalla scoperta di una controidicazione dall'avere un potere come il suo, legato al Presidio.  Staremo a vedere nel quarto romanzo, mannaggia!
Per coloro che hanno particolarmente amato le avventure notturne di una certa coppia non si allarmino, perchè Eloise e Ashton (con Axel come supervisore, of course) si troveranno ancora a "indagare" insieme, questa volta sul mistero che avvolge l'improvvisa comparsa di fantasmi nella Capitale, che scopriranno essere legato ad un Ordine in particolare, quello della Penna, ma il legame è quanto mai sfuggente; solo una persona legata ai Blackmore potrà svelare l'arcano e il fatto che la tomba di Clarissa sia stata forzata non aiuta certo a far dormire più serena la nostra eroina... 

L'altra storia, non lo crederete possibile, ma ha quel "quid pluris" che difetta nella storia di Elois, che è la novità sostanzialmente, ed è veramente molto, ma molto carina e intrigante, vi troverete ad essere a pagina 400 in un lampo per vedere come va a finire; tutta da leggere, perchè non solo tratta di un personaggio misterioso creduto morto, Sophia, ma anche perchè coinvolge tutta una serie di  personaggi particolari, innovativi, divertenti e coivolge elementi caratteristici di culture lontane come quelle caraibiche, con riti voodoo e streghe un pò rivisitate in ottica De Winteriana. Oltre a ciò Sophia si innamorerà dell'ultimo ragazzo che una ragazza per metà demone dovrebbe innamorarsi...ma si sa com'è il cuore... no? Inoltre ho la speranza che la De Winter si metta una mano sul cuore e per farmi felice sistemerà Eloise e Axel e ci farà ancora partecipe delle avventure di Sophia e Gabriel, sono trooooooooppo carini!!
Ritrovere inoltre Bryce (anche perchè - in caso contrario - sai la protesta che scatenava!) con la sua paura di morire, i testamenti cambiati, le nuove bare da visionare, ecc... Axel alle prese con un oggetto misterioso, Domina Heraclis con i suoi appunti e le dritte insostituibili e  ovviamente Ashton ... che farà penare non poco Sophia (ah quel rubacuori...!).

Pronti a fare la valigia per la Vecchia Capitale? 
 
Consigliato?Bhè, se non si fosse ancora capito... Si. Oltre che essere un "must" ha due o tre colpi di scena imperdibili e toccanti è una storia completa, come sempre, con avventura e mistero assicurate; personaggi che vorrei conoscere di persona; divertimento misurato e assicurato e atmosfere da replicare nella vita reale ... inoltre una storia narrata dalla De Winter non prezzo! Bello, bello, bello!!

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